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Perchè sei l'unica cosa di cui mi importa, Y/N.

Mi ero convinta di essermi ormai rassegnata, di non volerlo più stare a sentire.

Volevo smettere di rincorrerlo, di impegnarmi per spingerlo a ricambiare i miei sentimenti, ma quella frase mi sconvolse totalmente.

Chishiya, il ragazzo totalmente razionale, manipolatore ed estraneo alle emozioni, aveva deciso di sganciare improvvisamente una bomba simile, e non ero sicura di come la cosa mi facesse sentire.

Lo stava facendo per allontanarmi da Banda?

E perchè, esattamente?

Si trattava di gelosia o di reale paura, preoccupazione nei miei confronti?

Presi un respiro profondo, cercando di far tornare il mio battito ad un ritmo regolare.

-Che cosa stai facendo?-, domandai a bassa voce.

Lui esitò, probabilmente perchè non aveva la minima idea di come avrebbe potuto rispondere.

-Lo so, Y/n, il mio tempismo fa schifo. Ma cerca di capire, fidati di me-

-Capire che cosa, Chishiya? Perchè mi dici una cosa del genere proprio ora che mi sto sforzando così tanto di staccarmi da te?-

-Perchè non voglio che accada, e non voglio che tu ci rimetta la tua stessa vita mentre tenti di fuggire da errori che io stesso ho commesso nei tuoi confronti. Banda è pericoloso, e tu non sei stupida, perciò rifletti-

Purtroppo gli credevo, ma allo stesso tempo era come se in quel nuovo mondo fosse tutto diverso, come se i criteri di valutazione per una buona condotta fossero cambiati.

Quel ragazzo strambo avrebbe davvero dato la priorità al suo divertimento, cercando di uccidermi per puro piacere, invece di impegnarsi a collaborare con me per uscire vivo dal game?

Probabilmente, avrebbe semplicemente trovato qualcuno che mi sostituisse molto in fretta, ma era come se la mia mente negasse, come se non accettasse quell'informazione che Chishiya mi aveva fornito.

Dovevo uscire dalla mensa, odiavo lo sguardo perplesso che leggevo sul suo volto.

La sua confessione mi aveva scossa profondamente, ma avrei tanto voluto sentirla in un contesto diverso, meno complicato e confuso; desideravo capire chiaramente ciò che provava nei miei confronti, e ancora non ci riuscivo.

Certo, rispetto alla solita indifferenza, alla negazione delle volte precedenti, stavamo sicuramente facendo grossi progressi; ma sapere che in qualche modo teneva a me, per quanto rassicurante e confortevole potesse essere, non mi bastava.

Non potevo rimanere in quella perenne condizione di dubbio e incertezza, non dopo tutto ciò che avevo fatto cercando di avvicinarmi a lui; le risposte che mi servivano erano semplici, trasparenti e ben definite.

-Che cosa ti aspetti che faccia, allora?-, gli domandai, arretrando di qualche passo mentre lo squadravo con sincera curiosità.

Ma come al solito Chishiya rimase in silenzio, lasciando che i miei dubbi mi risuonassero in testa senza pietà; avrei tanto voluto che si sforzasse di parlare, di dirmi qualcosa di sensato, ma non sembrava avere intenzione di farlo e ciò non fece che convincermi ancora di più dell'inconsistenza di quel nostro strano rapporto.

Sorrisi, amareggiata, e annuendo mi voltai, cominciando a camminare verso l'uscita a passo spedito.

-Y/n, ti farai ammazzare se continui a non darmi ascolto-

-E tu mi perderai una volta per tutte, se continui a non darmi delle risposte-











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The border behind us - Chishiya Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora