Capitolo nove.

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Eppure...
























La mattina seguente, Taehyung si svegliò a causa dei continui calci che il suo cucciolo stava dando al suo ventre.

Vide dalla finestra, le cui tende color panna erano spalancate, che il sole splendeva alto nel cielo: saranno state circa le undici del mattino.

Sentendo quei potenti calci che suo figlio stava sferrando al suo ventre, decise di portare le sue mani vellutate sotto le lenzuola e di posarle con cautela sul suo pancione, accarezzandolo dolcemente.

"Mi dispiace tanto, piccolo. Oggi non mi sento tanto bene." Disse a suo figlio, con un groppo in gola.

Subito dopo, decise di sedersi lentamente sul quel suo letto sfatto, facendo, in contemporanea, una smorfia, a causa del doloroso mal di testa che stava urtando il suo sistema nervoso.

Avrebbe tanto voluto continuare a dormire, ma erano le undici passate, e doveva preparare qualcosa da mettere sotto i denti per lui e Jungkook, che si accorse, solo in quel momento, del fatto che non si trovasse più al suo fianco, a riscaldarlo dal freddo che quel 24 Dicembre, ha portato con sé nella gigantesca metropoli in cui abitava.

Il 24 Dicembre...

Il giorno dopo avrebbero festeggiato il Natale, quindi Taehyung doveva immediatamente organizzarsi per poter andare a prendere tutto il necessari-

«Un attimo...» pensò poco dopo, l'omega dai capelli color oro «se oggi è la Vigilia di Natale, allora...»

Non appena il dubbio attanagliò la sua mente obnubilata, Taehyung saltò giù dal letto, vestendosi il più velocemente possibile con i vestiti che aveva utilizzato il giorno prima. Subito dopo, corse, come meglio potè, verso la camera dell'alfa che conviveva con lui da ormai qualche mese, e notò, con il cuore onusto di ansia e strazio, che Jungkook, lì non c'era.

Mise sottosopra la casa, cercando Jungkook in ogni suo angolo, sperando che gli stesse facendo uno dei suoi soliti stupidissimi scherzi.

Tuttavia, sapeva alla perfezione, che non era così.

Sapeva che Jungkook, se n'era ormai andato.

E la conferma, arrivò non appena vide che la valigia, che l'alfa aveva posto affianco allo stipite della porta il giorno prima, non c'era più.

Al posto di quella valigia logora e mal concia, Jungkook aveva lasciato, sull'immacolato pavimento di casa sua, il suo cappotto.

Taehyung, dopo qualche minuto di contemplazione, si diresse gradualmente verso quel capo d'abbigliamento, in modo da potersi chinare e prenderlo tra le sue mani tremolanti, per poi indossarlo con il cuore che gli batteva a più non posso. 

Con quel cappotto addosso, si sentiva al sicuro, si sentiva protetto.
Era come se Jungkook lo stesse abbracciando strettamente. E di fatto, Taehyung voleva davvero, con tutto sé stesso, che lo stesse facendo realmente.

Solo dopo essere tornato in sé, Taehyung si diresse verso il soggiorno, che si trovava alla sua sinistra, per poter, in qualche modo, dare un senso al mucchio di vestiti che si trovava sul pavimento, con l'intenzione di farlo diventare un vero e proprio nido.

Non appena entrò in quella stanza, tuttavia, si bloccò; la sua anatomia si pietrificò improvvisamente: poteva essere stato benissimamente un miracolo di Natale, un regalo che Babbo Natale aveva voluto fargli in anticipo: non sapeva sinceramente cosa pensare in quel preciso momento. Riusciva a pensare solamente al fatto, che quello che stava contemplando, era il regalo di Natale più bello che gli fosse mai stato fatto in vita sua: un nido.

Un aiuto reciproco. || Taekook/Kooktae.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora