Midwood Street. Non ne aveva mai sentito parlare, però si rese conto che era una strada formata da tante ville, era lussuosa. Non sapendone nulla su Ashton, Cara non pensò al fatto che lui potesse essere ricco. Appena uscita dalla macchina grigia, guardò attentamente la casa. Era bianca, molto grande, con delle finestre enormi che illuminavano qualsiasi angolino. Era molto diversa dalla sua. Ashton aveva ancora quell'espressione inquietante.
- Seguimi. -disse ad un tratto.
Si avvicinò alla porta, seguito da Cara. Prese le chiavi dalla tasca e infilò quella giusta nella serratura. Spalancata la porta, a Cara si aprì un mondo; Ashton invece aveva un'espressione indifferente, come se non gliene importasse nulla. Forse era davvero così.
Entrarono subito nel salotto, forse la più grande stanza dell'enorme villa. Era tutto bianco, impeccabile. C'era un divano bello spazioso, di quelli in cui avresti voluto passarci ore e ore con le amiche a vedere film nel grande schermo della televisione.
La casa profumava di rose; era stupenda. Però, non era adatta ad Ashton. Secondo Cara lui non poteva vivere in una casa così, non riusciva a vederlo lì.
- La smetti di guardare tutto così?- sbottò lui.
- Così come?-
- Così come se non avessi mai visto una casa in vita tua.-
Ci rimase un po' male, ma decise di non dargli ascolto, anche se non le piaceva il suo comportamento.
Solo in quel momento Cara notò tutte le foto presenti. C'è n'erano un centinaio. Lei lo guardò dubbiosa, senza dire nulla però.
Ashton fece una faccia disgustata, poi andò avanti, dopodiché girò a destra. Si trovarono davanti ad una stanza, la cui porta fu aperta da Ashton un secondo dopo. Era una biblioteca, un'enorme biblioteca. Lui la stupiva sempre di più.
In mezzo alla stanza circondata da libri, c'erano due sedie e un tavolino.
-Siediti.- ordinò.
Cara annuì e andò a sedersi.
-Perché sono qui? Perché mi fai vedere tutte queste cose?-
Le parole le uscirono dalla bocca istintivamente. Ashton sembrò non ascoltare. Ci fu un enorme silenzio, Cara aspettava sue risposte, mentre lui si teneva la testa tra le mani.
-Scusa per come ti ho trattata finora- cominciò- è solo che... sto passando un brutto periodo.-
Cara annuì alle sue parole, mostrandosi dispiaciuta, anche se non sapeva di cosa stesse parlando il riccio che aveva davanti. Lei ne sapeva qualcosa di brutti periodi. La sua mente era annebbiata, qualcosa di oscuro le passò per la testa. Fu una sensazione stranissima, sentiva come se c'era qualcuno nella sua testa che cercava di parlare, di dire qualcosa.
-Cara?-
Lei non rispose. Si sentiva male. Ebbe un lieve capogiro, anche se tanto lieve poi non fu, perché svenne. Era tutto nero, all'inizio. I ricordi le sfrecciavano davanti agli occhi; lei cercava di allungare il braccio il più possibile. Stava cercando di afferrarli. Voleva tornare indietro nel tempo, voleva rivivere i bei momenti ormai passati, quando era felice. Tutti i migliori ricordi le apparvero sotto gli occhi, partendo da quelli di quando era una neonata. Era in una carrozzina blu e i suoi genitori la stavano riempendo di baci e belle parole. Sua madre ad un tratto la prese in braccio e le diede un piccolo bacio sulla fronte. Poi però quel ricordo scomparve, e fu rimpiazzato da un altro. Era in una spiaggia. Le onde erano poco potenti, ma il loro rumore si sentiva forte lo stesso. Stava camminando tenendo le converse bianche in mano, con i piedi che sprofondavano nella sabbia ad ogni passo. Era meraviglioso. Fece un giro su sé stessa facendo muovere la gonna azzurra che indossava. Dopo aver fatto la piroetta, sprofondò nelle braccia di qualcuno.
Quel qualcuno era Louis. Quel ricordo le sfuggì immediatamente e dopo, tornò tutto buio. Si sentiva solo..una voce. Quella che anche prima cercava di parlare. Sembrava la voce di una ragazza della sua età, o poco più grande. Fu difficile capire cosa dicesse.
-Cara!-
Si sentii un'altra voce. Non riuscì ad identificare subito di chi fosse, ma poi si ricordò tutto. Si trovava a casa di Ashton, il quale era praticamente sopra di lei cercando di farle aprire completamente gli occhi.
-Grazie al cielo, Cara. Mi hai fatto prendere un colpo!- disse sfinito- cosa ti è successo? Stai bene ora?
-S..sì.- disse in un sussurro prendendosi la testa tra le mani. Sembrò ricordarsi di qualcosa, infatti senza dire nulla poi si alzò e lasciò la grande biblioteca.
-Dove vai?- chiese Ashton.
-Torno a casa, scusami.-
Voleva andarsene più di qualsiasi altra cosa. Era terrorizzata, la strada verso casa sarebbe stata un inferno.