Primavera 1991
Quando ero piccolo e studiavo a scuola, volevo molto bene alla mia maestra.
In generale era ben voluta da tutti gli alunni. Era alta, non tanto bella, e portava sempre vestiti di colori spenti. Si chiamava Monia Quarti. Era allegra, ma anche severa. Però molto giusta, e questo era l'importante. Tutti sapevano che se la maestra Quarti si arrabbiava con loro, voleva dire che erano colpevoli. Non si arrabbiava mai con i bambini se non c’era una ragione. E non faceva preferenze: voleva bene in modo equo a tutti gli alunni e si poteva arrabbiare con chiunque se non faceva i compiti. Tutti sapevamo che Monia Quarti lavorava in quella scuola da tantissimo tempo e sapevamo anche quanto odiasse vanitosi, egoisti e spioni.
Le sue lezioni erano sempre molto divertenti e quindi tutti le seguivamo con grande attenzione. Finché un giorno, quel silenzio quasi sacro venne interrotto da urlo. Mi avevano punto il sedere con un piccolo ago.
-Che significa?- fece la maestra. -Perché disturbi?
Non risposi.
-Esci!
Mi alzai e andai verso la porta quando a un certo punto una delle bambine disse:
-È stato DeMiso che lo ha punto.
-E allora che escano dalla classe chi ha gridato, chi lo ha punto e chi ha fatto la spia!
E così uscimmo tutti e tre dalla classe: io, DeMiso e la ragazzina che si chiamava Serena. Io stavo piangendo per il dolore al sedere ma anche per quello interiore per essere stato sbattuto fuori, DeMiso invece rideva come un matto. Serena non rideva e non piangeva, ma era chiaro che era amareggiata.
Il giorno dopo mi vendicai. Avevo portato in classe un chiodo grande. E con quello affondai la mia vendetta sulla chiappa sinistra di DeMiso. Appena il chiodo toccò il gluteo, l'urlo fu così forte che mi spaventai addirittura.
-DeMiso? Ancora?
-Ma mi hanno messo qualcosa nel sedere!
-Ma almeno stai zitto!- fece un bambino.
Tutti risero.
-Ieri hai punto tu, oggi pungono te?- fece la Quarti. -Che divertimento. Su, chi ha punto DeMiso?
Tutti mi guardarono ma nessuno volle fare la spia. Sapevano perché lo avevo fatto. DeMiso si limitò solo a piangere a bassa voce
-Allora!? Chi è stato?- domandò Monia Quarti…anzi, gridò.
Io mi spaventai al punto che dissi:
-Io no
E la maestra mi chiese:
-Con cosa non l'hai punto?
E io risposi:
-Con questo chiodo!
A quelle parole tutti esplosero in una sonora risata al punto tale che si affacciò anche la maestra Volpini, della classe vicina.
-Come mai stanno ridendo così?
-Ridiamo perché un ragazzo non ha punto un altro con questo chiodo e di conseguenza non ha urlato, perché nessuno ha fatto la spia e perché nessuno ha ingannato la maestra.
Tutti sentimmo vergogna e tutti mi guardarono malissimo. Mi alzai in piedi e dissi:
-Ho detto una bugia: ieri mi hanno punto e ho gridato; oggi ho punto io e lui ha fatto lo stesso.
Feci una pausa e dissi:
-Mi dispiace maestra. Non lo farò mai più!
-E nemmeno io- disse DeMiso, ma mi minacciò col pugno quindi nessuno gli credette.
Monia Quarti disse:
-Una delle cose peggiori della vita è mentire.
E fu così che non dissi mai più bugie.
Beh, quasi mai!
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Un papà in miniatura
General FictionUn padre racconta un aneddoto della sua vita da piccolo per la figlia malata di covid. Dopo che la narrazione ha avuto un effetto quasi analgesico su di lei, il padre decide di raccontarle altri aneddoti su come è stato lui da piccolo in un periodo...