19.

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Cammino avanti e indietro per la sala relax, nell'attesa che qualcuno finisca le sue lezioni, non mi va proprio di tornare fa sola a casa stasera

"Che fai ancora qui?" domanda Alessio in sala, osservandomi un po' confuso

"Volevo un po' di compagnia, solo questo" viene da me e mi sposta i capelli dalle spalle

"Sei strana da stamattina, sei sicura di stare bene?" domanda, sedendosi sulla panchina, convincendomi a fare lo stesso

"Si, sto bene" dico, gonfiando poi le guance d'aria. Mi sorride e abbasso lo guardo, sistemando bene gli occhiali

 "Lela" dice e alzo lo sguardo, accennando a un piccolo verso "Mi dici cosa c'è che non va?" domanda dolcemente osservandomi con la testa leggermente inclinata a sinistra 

"Non lo so, mi sembra che tutto questo sia più grande di me, mi sembra di non essere all'altezza di nessuno qui dentro" dico  posando una mano sul tavolo 

"Ti prenderei a schiaffi e non poco in questo momento" 

"Ma è vero! Io rispetto agli altri ho sempre qualcosa in meno" dico

"Una cosa in meno, ma hai tanto di più da dare qui" indica il cuore toccandosi il petto e io sorrido

"Bho non lo so, mi sembra che la gente qui non mi voglia bene" dico, posando poi la testa sulla mia mano

"Perchè dici questo?" Domanda

"Non lo so, se c'è qualcosa che non mi porta ad aprirmi con gli altri come ho fatto con te o con altri pochi in casetta, c'è qualcosa di fondo, che mi frena" dico guardandolo

"Cosa ti frena? Cosa non ti fa essere te stessa" Domanda

"Sono stata me stessa troppo a lungo con troppe persone e ciò mi ha portato a star male, per questo alzo un muro alto chilometri infiniti e doppio centinai di braccia" continuo guardandolo

"Ma vaffanculo va, tutto un pianto oggi. Da quando mi sono svegliata" lo osservo e accenna a un sorriso, mettendomi la mano sui capelli

"Fa bene piangere" dice e lo guardo

"Non troppo" dico osservandolo, e asciugando la lacrima che stava sulla guancia sinistra

"Non dubitare di essere te stessa mentre sei con noi, mentre sei in mezzo agli altri, o mentre sei con me. Potrei innamorarmi della parte falsa di te"

"Grazie" dico, buttandomi di slancio per abbracciarlo

Mi mette una mano sulla schiena scoperta dal top che indosso e sorrido, nonostante lui sappia il perchè di quei miei brividi

"Andiamo?" domanda, quando si stacca dall'abbraccio e mi osserva un attimo sorridendo

"Adesso si, andiamo" dico, guardandolo e allora ci alziamo

Usciamo dalla sala uno abbracciato all'altra e nel mentre parliamo, poi quando arriviamo in casetta ci fermiamo fuori a parlare con i ragazzi 

"Comunque ho fatto il compito della Celentano sui tacchi" dice ad un tratto e tutti lo guardiamo

"E quanto ti ha messo?" domanda Mattia, sistemandosi il cappellino

"Sei e mezzo" dice e io sorrido felice del suo traguardo

Perchè sorridi tu se ha fatto lui il compito?" domanda Paky intromettendosi nel discorso

E' inutile se gli altri sono riusciti a perdonarlo mene frego, io non ce la faccio. Ne a lui ne a Gianmarco che in quel momento mi sta fissando 

"Non devo darti nessuna informazione" dico con un sorriso falso

"Minchia, dolce come uno yogurt scaduto" dice, il maggiore tra i due della cele

"Almeno io sono sincera e non ho la doppia faccia"

"Ah perchè io avrei la doppia faccia? domanda

"Fare il carino avanti e poi dire che sono falsa alle spalle come si chiama? Gentilezza?" domando retorica e acida vedendo Alessio che guardando la sua figura assottiglia gli occhi

"Ele, io vado dentro, vieni con me?" chiede proprio lui, passandomi accano e osservandomi dall'alto

"Arrivo" sbottono il giubbotto e rientro, seguendolo fino alla sua stanza

"Ecco cosa ti dicevo, che essere se stessi porta a farsi male" dico sedendomi sul suo letto ed infilandomi sotto la coperta, mentre lui è in bagno a sciacquarsi la faccia

Esce dal bagno senza maglia e passandosi la mano nei capelli

Porco d-

No, Eleonora, non pensare male

Ah bene, ora parlo pure da sola

Cogliona, sono la tua coscienza

Ma un viaggetto nella mente di qualcun' altro no eh? Ti sprechi?

No vita, sono la tua e basta 

Vaffanculo va

"Ele ti sei incantata per caso?" domanda ridendo, mettendosi accanto a me

"Eh no, ma io non sono bello" gli faccio il verso e lui sorride prendendo il cubo di rubik "Ma cazzo se non sei belllo tu altre persone cosa sono?" domando retorica

"A me basa che vedi bello tu, degli altri non mi importa" dice mentre lo fa ma al contempo mi guarda negli occhi

"Quello si, sempre" dico dandogli un bacino in fronte

Restiamo un po' così quando Niveo viene a chiamarci per cena

"Non mi va di mangiare" dico triste del mio comportamento e lui mi osserva prendendomi la mano

"Facciamo come l'altra sera?" domanda 

"Non posso venire e stare con gli altri senza mangiare?" domando e mi guarda sospirando

"Aspetta qui" dice e corre fuori, lasciandomi un po' frastornata 

Dopo pochi minuti ritorna con un tavolino portatile - di quelli che si mettono sui letti -  e Ramon entra dopo di lui con due piatti di pasta

"Non ci credo che lo stai facendo davvero" dico

"Non sei a pattinaggio e non c'è l'allenatrice, quindi puoi mangiare liberamente non ti devi preoccupare" dice sedendosi di fronte a me e accarezzandomi la guancia

"Mi volete far piangere tutti oggi, ho capito" dico, passandomi la mano sotto l'occhio "Cos'hanno fatto da Mangiare?" domando e lui mette i piatti avanti a noi

"Carbonara!" 

Come una sorta di primo appuntamento

anime contrastanti | alessioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora