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Tutto il pomeriggio Ronnie era stata nel suo studio a scrivere, ma verso sera era stufa di quell'aria pesante che la opprimeva nella stanza; quindi decise di andare sul terrazzo della camera da letto, il suo preferito. Da lì si potevano vedere tutti quei grandi grattacieli di Los Angeles. Adorava quel piccolo balconcino, la sera quando il sole tramontava si illuminava tutto.
Passando per la camera prese un album di foto e poi si sedette sul divanetto all'aperto. C'era un odore leggero di legno, probabilmente avevano appena fatto verniciare le gambe delle piccolo tavolinetto da caffè lì vicino. Nell'album c'erano un mix di foto, profumi e cose del passato: un fazzoletto rosso con scritto "ti amo", un fiore appassito ma ancora pregno del suo odore, foto di lei da bambina e tante, tantissime foto di lei e Mitch. La maggior parte erano Polaroid, una delle grandi passioni di Ronnie. Guardare quelle foto la riempivano di gioia, più le guardava e più sapeva che Mitch non aveva fatto nulla di male e che, anzi , era stato l'unico a starle vicino.

Ad un certo punto un ciuffo nero fece capolino dalla porta con due bicchieri: uno di vino bianco e uno di Coca Cola ghiacciata.
"Cosa fai?" chiese lui incerto ma sereno ".. ti ho portato qualcosa da bere" appoggiò il vassoio sul tavolino e le porse il bicchiere.
"Grazie ,avevo proprio voglia di qualcosa di fresco...oh nulla, guardavo qualche album.. ne abbiamo tantissimi" voleva riequilibrare il rapporto con lui ,che quella mattina aveva seriamente vacillato.
"... e sono tutti molto belli grazie a te, le tue mani sono magiche l'ho sempre detto. sia con una macchina fotografica, con una penna o un pennello" disse portando alla bocca e il calice. Ronnie arrosì :"Ho cominciato a scrivere ciò che è successo in questo ultimo periodo. Non mi sono fermata un attimo, la mia matita correva veloce come impazzita" le scappò un sorriso timido.
"verrà una cosa meravigliosa"
"..lo spero, da quando è successo sono cambiate molte cose.."
Ci fu un momento di silenzio, si sentiva solo il rumore del ghiaccio che galleggiava nella bibita e qualche clacson in lontananza.
".. perché ti mordi il labbro?" la domanda di Ronnie inizialmente colse alla sprovvista Mitch, era attenta.
"Perché muoio dalla voglia di baciarti." Così diretto e conciso che a lei sì gelò il sangue nelle vene... Non parlò e spostò tutti i capelli mossi da un lato, scoprendo il collo nudo. Mitch le si avvicinò con delicatezza, prese il suo viso con una mano portandolo sempre più verso il suo, l'altra mano si appoggiò sulla spalla. Con le labbra carnose prima sfiorò il mento, poi abbracciò la bocca di Ronnie. A lei non piaceva il vino, ma nella bocca di Mitch era tutta un'altra storia. La Coca Cola frizzante ed il fresco sapore del vino si fondevano nelle loro bocche creando qualcosa di particolare, ma piaceva di entrambe. Eccome se piaceva. A Ronnie si contorse lo stomaco , a Mitch mancò il Respiro. Desiderava questo momento da molto tempo e finalmente la sua bocca vorace era colma di lei. Non si sarebbe mai stancato di baciarla, ogni volta scopriva qualcosa di nuovo.
Improvvisamente perse la presa e il bicchiere che reggeva scivolò dalla mano, bagnando i cuscini bianchi della banca e la schiena di Ronnie.
"Oddio è freddissimo!"
" Ronnie scusami!" entrambi scoppiarono a ridere come dei bambini alla scoperta di un nuovo gioco. La ragazza poi prese il ghiaccio dal suo bicchiere e con un gesto rapido lo infilò dentro la maglietta di lui.
"Aaaah" emise un gemito così strano che Ronnie non smetteva di sghignazzare. Per vendicarsi prese allora il bicchiere di coca cola e lo lanciò con velocità, il liquido inzuppò la canotta leggera facendola aderire ai seni di lei.
" Mitchell coby Michael come hai osato!?" disse Ronnie fingendo di essere arrabbiata, ma sapeva perfettamente come fargliela pagare. Mentre Mitch la guardava in quelle strane condizioni, alzò il sopracciglio sinistro. Oh no. Prese i lembi della canotta zuppa e se la levò, rimanendo con il reggiseno di pizzo nero, quello che le aveva regalato lui.
Mitch era pietrificato, da quando era tornato da New York era la prima volta che la vedeva be...insomma..così.
"Direi che ho vinto io AHAH dovrei farti una foto!"
"Dovresti vederti tu, invece .." Ronnie arrossì di nuovo e per non darlo troppo a vedere raccolse la maglia bagnata da per terra e sparì in camera. Mitch la seguì, chiudento la porta-finestra dietro di lui creando della penombra.
La voleva. Adesso.
La prese per un braccio, proprio prima che varcasse la porta della camera e la tirò a sé. La schiena al tatto era appiccicosa e odorava di vino. Lei si lasciò prendere. Un bacio dopo l'altro si ritrovarono nel letto, via i pantaloncini via la maglietta...per un attimo rimasero così, a contemplarsi nel silenzio. Poi Mitch cominciò a giocare con la spallina lucida del reggiseno di Ronnie, intrecciava le dita incastrandole e per snodare il garbuglio fece un movimento ondulatorio che fece cadere il laccetto sulla spalla di lei, facendole venire la pelle d'oca. Sorrise.
Ripresero a baciarsi, prima lentamente poi in modo sempre più avido. Ronnie lo sentì di nuovo lì per lei, dentro di lei...e questo la rendeva di una felicità quasi imbarazzante. Mentre lui si muoveva dolce e sicuro Ronnie si sentiva forte e protetta. C'erano loro due e nient'altro, ma era più che sufficiente. Ormai non aveva nulla di nascosto ed entrambi si assaporavano. Mitch toccò tutte le cicatrici di Ronnie, non si perdeva mai nel labirinto dei suoi demoni. Accarezzava le gambe calde, disegnando le ferite visibili sulle cosce. Soffiò sulle ossa del bacino, facendola fremere. Poi passò alle cicatrici invisibili. Si avvicinò ai seni e li baciò, poi chiuse gli occhi e appoggiò il viso sul cuore. Aveva il battito accelerato. Le prese la mano e la baciò:" abbiamo vinto " disse sottovoce. Ronnie annuì sollevata.
Si addormentarono come bambini, sorridendo sicuri, L'uno nelle braccia dell'altra.

~THE END~

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