[11] Dichiarazioni dei doppiatori

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Oggi si piange. -miikvs ha chiesto che tipo di rapporto avessero i doppiatori con i loro personaggi e con quello che è Eva, ma per rispondere, anziché parlarne io, ho preferito lasciare ai doppiatori stessi questo ruolo. Per farlo, sono andata ad attingere da una serie di dichiarazioni pubblicate al termine delle registrazioni di The End of Evangelion, il momento che (si credeva) avrebbe messo la parola fine una volta per tutte a NGE.

Preparate i kleenex.

Prima di partire, un po' di contesto e qualche premessa: come forse alcuni di voi già sapranno, alla proiezione di The End of Evangelion venne distribuito nelle sale un phamplet rinominato dai fan Red Cross Book, che conteneva alcune immagini del ...

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Prima di partire, un po' di contesto e qualche premessa: come forse alcuni di voi già sapranno, alla proiezione di The End of Evangelion venne distribuito nelle sale un phamplet rinominato dai fan Red Cross Book, che conteneva alcune immagini del film, informazioni e dichiarazioni dello staff tecnico e di doppiaggio. Queste ultime sono particolarmente belle da leggere perché, mentre lo staff tecnico arrivava a tagliare il traguardo con un grande senso di affaticamento (dovuto in gran parte allo stress seguito alla conclusione della serie tv, che aveva scatenato reazioni violente da parte della stampa e dei fan), i doppiatori si congedavano dai rispettivi personaggi con gratitudine e malinconia ─ con l'unica eccezione di Yuko Miyamura (Asuka), sulla quale sarà il caso di aprire una parentesi apposta. Ho pensato di proporvele qui, tradotte, nel modo più scorrevole possibile ─ si sa che se c'è una lingua macchinosa è il giapponese ─ da me, a partire dalle traduzioni in inglese di Evangelion Otaku (che vi invito comunque a visitare, casomai voleste consultare quelle di prima mano).
Vi lascio alla lettura e corro a soffiarmi il naso ─ ma non perché sono commossa o qualcosa del genere...

 Vi lascio alla lettura e corro a soffiarmi il naso ─ ma non perché sono commossa o qualcosa del genere

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L'ho incontrato per la prima volta in agosto, 3 anni fa.
Era vestito in modo ordinario, con la sua uniforme scolastica estiva e un taglio di capelli molto corto, pulito; sembrava il genere di ragazzo in cui ti saresti potuto imbattere ovunque...del tipo che, se aprissi la finestra in questo momento, potresti vederlo camminare sulla strada, mentre chiacchiera e ride con i suoi amici. All'inizio mi chiedevo se sarebbe stata una storia del tipo "è davvero questo il ragazzino che proteggerà il mondo?". E' questo, quello che ho pensato.
Shinji è un ragazzo normale ─ il tipo di ragazzo normale che potresti trovare ovunque. Come potrebbe reagire se fosse improvvisamente gettato in una situazione non-normale? Il suo corpo e la sua anima tremerebbero di paura?
Ho cercato di comprendere queste cose, come faccio per tutti i miei ruoli, ma poi mi sono fermata, e ho deciso che avrei semplicemente nuotato nella storia.
Avrei remato lentamente, a volte contro corrente, altre volte seguendola. Nuotare è il mio stato naturale ─ senza niente che mi copra.
Solo io, così come sono.
A volte ho provato odio, quando stringevo il copione.
Ed ero scioccata nel realizzare che questo odio era diretto verso una parte di me.
Dolore, come se stessi spellando delle croste dal mio cuore una dopo l'altra.
La paura di cadere a pezzi.
Rifiuto, disperazione, piacere, passione, avversione...
Era tutto così vero ─ era vivo.
Uno strip show che era più imbarazzante che togliermi effettivamente i vestiti di dosso.
3 anni durante i quali ho senza ombra di dubbio affrontato me stessa.
Pensavo che quando la storia sarebbe finita sarei stata in grado di vederla in modo un po' più oggettivo, ma non ci riuscivo. Perché stava ancora continuando, perché io sono viva, perché le persone che mi piacciono sono vive. Quindi credo che, di certo, lo ripeterò più e più volte, mentre cerco di riprendere fiato da questa sorta di pace.
Sciocca ricerca ─ e la ricerca di un amore irresistibile.
Io amo le persone.

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