È pomeriggio inoltrato e ho appena finito di riempire una valigia di media misura per me e un borsone abbastanza grande e spazioso per Ginevra.
È stato difficile scegliere i miei outfit specie se si è dinanzi a una vasta scelta, anche se, ad essere sincera, non è l'unico motivo della mia indecisione...
Devo dire la verità? Beh semplicemente ho fatto attenzione a scegliere determinati abiti da altri per evitare di apparire ai loro occhi come chissà che cosa..
Si lo so, mi faccio fin troppi complessi però è anche vero che ciascuno di noi sta attento ad ogni minimo giudizio che noi diciamo ci scivola addosso come acqua ma proprio per questo la reputo una vera e propria contraddizione, perché non è vero, non staremo a soffrire dinanzi a delle critiche, specie quando notano che tu rimani neutrale e si arrampicano alla tua famiglia: marito/mogli, figli..
Un peso leggero che si sbatte contro il mio fianco mi riporta alla terra umana ed è proprio lì che ammiro la mia bambina cercare le mie braccia che ancora non le ho offerto.
<<Vieni qui amore..>> le sorrido lasciando che finalmente il suo desiderio si possa avverare.
La stringo leggermente per paura di farle male mentre bacio la sua testolina coperta dai lunghi capelli biondi che adesso sono raccolti in una coda che a lei piace tanto.
<<Domani, nonno ci viene a prendere e andiamo nella loro casa, così vedi anche papà, va bene?>> le sussurro incrociando il suo viso incuriosito.
<<Shiiiiiiiiiiiiiiii!>> ridacchia sbattendo le manine.
Ed è proprio lei,
che mi riempie testa e stomaco di sorrisi
che mi emoziona di abbracci di cui non mi sazierei mai
Lei, la sola ed unica
per cui valga la pena mentire
ed indossare un sorriso per nascondere qualche lacrima
Lei, l’unica che mi farebbe rivivere tutto.
La giornata sembra trascorrere quasi velocemente lasciando spazio all'ansia che continua a crescere in me ora dopo ora, menomale che vivo con una piccola peste che riesce un po' a scollegarmi totalmente dai miei pensieri attivando così la modalità offline che a volte, per fortuna, rimane per molto.
Abbiamo appena finito di cenare e Ginevra dopo la videochiamata con il padre, è nuovamente crollata nelle sue solite "ninna nanna" che tanto ama cantarle.
Così la prendo in braccio e facendo attenzione a salire su per le scale, la adagio dolcemente sulla culla per poi rimboccare il suo corpo con un lenzuolo.
Scendo giù e ne approfitto per sparecchiare la tavola con fin troppa velocità prima di raggiungere la mia bambina.
<<Anna..>> una voce, quella..
È proprio questo mi fa capire che no, non ha chiuso la videochiamata e che mi ha osservato tutto il tempo rimanendo in silenzio, inutile dire che pensare a ciò, nel caso fosse vero, mi crea leggermente del disagio.
<<Si?>> mi giro verso l'obiettivo fingendo un'apparente calma che al momento non ho.
<<Domani finalmente ritorno nella mia amata Abruzzo ma ti prometto che al più presto vengo a vedere nostra figlia..>> sussurra in maniera convincente seppur si legge bene dal suo viso la delusione che prova in questo istante.
<<Tranquillo, appena puoi..>> ribatto con la speranza di tranquillizzarlo.
Essendo una "sorpresa" e come tale si deve rispettare, reggo la parte nonostante mi venga difficile..tanto solo domani e finalmente potrà stringere la sua bambina tra le braccia e coccolarla così come tanto avrà sognato.
<<Lo so, tu mi hai sempre tranquillizzato..>> e lo vedo sciogliersi in un sorriso che mi provoca un pugno nello stomaco.
<<Posso chiudere?>> sussurro sedendomi per un'istante e finalmente dopo tanto tempo, mi fermo ad ammirarlo come forse non faccio da secoli.
<<Hai il volto spento..>> mi dice non ascoltando minimamente le mie parole.
<<Anna, ti ho sempre detto che a prescindere del rapporto che abbiamo con nostra figlia, puoi parlare con me, di qualsiasi cosa..>> ribatte ancora in maniera seria ed io non capisco dove vuole andare a parare.
<<Ti ricordi cosa ti dissi quando nacque Ginevra?>> continua aspettando una mia risposta.
Improvvisamente mi invade un flashback in cui mi lascio trasportare nei ricordi più lontani nonostante siano ancora vividi nella mia mente.
Inizio flashback
È imbarazzante trovarlo qui dopo quello che è successo 6 mesi fa, però vederlo così attento ad ammirare il frutto del nostro amore, mette tutto in secondo piano.
<<Ginevra, la mia bambina..>> sussurra commosso mentre le lascia qualche bacino ed io come una cretina, finisco sempre con il commuovermi e non riuscire a frenare le mie lacrime.
<<La nostra..>> si corregge riportando l'attenzione su di me e con una delicatezza che non conosco, poggia mia figlia sul mio petto permettendo così che possa allattare.
Non c'è bisogno che mi copra uno dei due seni, mi ha già vista completamente nuda, figurati se si sbalordisce nel vedere che la nostra principessa stia mangiando.
<<Posso dirti una cosa anche se non dovrei permettermi dopo quello che è successo?>> mi chiede mentre recupera una sedia posta in fondo alla stanza per poi sedersi accanto a me.
<<Dimmi..>> sussurro facendo qualche volta delle smorfie visto che ha già fatto 3 allattamenti ed è la terza volta che succhia forte e con le sue unghiette marca il mio seno.
<<Sei bella quando combatti per quello in cui credi, anche se devi sfidare il mondo e sei sola contro tutti. Sei bella quando diventi rossa e ti si legge in viso quello che provi.
Sei bella quando ti specchi e ti vedi sempre troppi difetti, vestita solo delle tue paure e delle tue insicurezze. Sei bella quando la vita si diverte a farti inciampare, ma tu non molli e ti rialzi. Ti rialzi sempre, da sola. Sei bella perché ci credi sempre, fino alla fine, anche se sai che soffrirai. Sei bella quando trascorri un'altra notte a piangere in silenzio, con il viso nascosto nel cuscino, intrappolata in quei pensieri che non ti fanno dormire. Sei bella quando scoppi a ridere all'improvviso e i tuoi occhi risplendono di stelle.
Sei bella quando balli da sola in mezzo alla stanza, immaginando un amore che ti stringe forte al suo petto.
Sei bella in pigiama, con i capelli spettinati e gli occhi stanchi, mentre cammini scalza per casa, in punta di piedi, come una ballerina pronta a danzare. Sei bella quando resti in silenzio, assorta nei tuoi pensieri, vestita dei tuoi sogni, vestita dei tuoi sbagli. Sei bella quando passeggi da sola per strada, con la testa tra le nuvole e lo sguardo pieno di sole.
Sei bella perché dai sempre tutta te stessa e ami così tanto che alla fine a soffrire sei solamente tu. Sei bella perché credi ancora alle promesse, nonostante le delusioni e i tradimenti. Sei bella quando fai l'amore, quando i tuoi respiri riempiono la stanza e i tuoi occhi spalancati illuminano la notte. Sei bella perché non sai di esserlo e non fai nulla per mostrarti diversa da quello che sei, vestita delle tue imperfezioni che ti rendono unica e speciale. Sei bellissima e non lo sai. Non sai che sei capace di far innamorare il mondo>> dice osservandomi ed io a quelle parole mi blocco.
Fine flashbackSpazio autrice:
Ehilà!
Eccomi qui con un nuovo capitolo!
Che ne pensate?
Che succederà nel prossimo capitolo?
Fatemi sapere qui sotto i commenti che sono fondamentali per me!
Un bacio, a presto!~Annalisa🦋
STAI LEGGENDO
𝙄𝙡 𝙥𝙖𝙙𝙧𝙚 𝙙𝙞 𝙢𝙞𝙖 𝙛𝙞𝙜𝙡𝙞𝙖//𝙂𝙞𝙖𝙣𝙡𝙪𝙘𝙖 𝙂𝙞𝙣𝙤𝙗𝙡𝙚
Fanfiction"Non preoccuparti, andrà tutto bene!" "Adesso riposati, ci pensiamo domani". "Non sarai un po' leggera vestita così?" "La prossima volta andrà meglio, vedrai." "Sei bella quando sorridi." "Questi occhi mi fanno battere il cuore forte ogni volta". "S...