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<<eccomi!>> Dice Gianluca facendo irruenza nella stanza ormai vuota con un kit di primo soccorso.
<<Ma..non c'è ne bisogno..>> sussurro ma tutto è invano perché lo so che non mi ascolterà e farà di testa sua..
Lo vedo mentre recupera una garza che bagna con un po' d'acqua prima di avvicinarla al mio naso che comprime con due dita.
<<Scusami..ha esagerato.>> sospira ed è chiaro che si riferisce a Genny.
Il suo viso è triste ed abbattuto, anche dai suoi modi di fare lo capisco.
Per quello, mi lascio andare ad un piccolo sospiro, perché nonostante il male che mi hanno fatto, non riesco ad odiarlo?
Forse perché essendo il padre di mia figlia, il mio cuore non me lo permette sennò non c'è altra spiegazione!
Invece credo, riguardo la litigata tra me e la mia ex amica, che un po' sia stata colpa mia, se solo io non fossi venuta qui, così..pensando di pretendere una buona accoglienza per Ginevra e mettendo in secondo piano tutto il resto, forse..forse non sarebbe successo nulla di tutto ciò, no?
<<Io..no..forse ha ragione lei Gianluca..>> sussurro per evitare di farmi tradire dalla mia voce tremolante.
<<Che vuoi dire?>> ribatte e solo ora scruta il mio viso, due sguardi che si cercano nonostante siano caduti a terra e fatti male.
<<Avremmo dovuto dire a nostra figlia che..che tu avessi un'altra..>> e mi lascio andare ad un respiro profondo.
È difficile toccare quest'argomento ma non solo per me ma anche per chiunque si ritrova al mio posto, con le stesse condizioni.
<<E cosa sarebbe cambiato? sarebbe stata comunque gelosa..sono il suo papà, il suo eroe..>> Sorride malinconico mentre cura la mia ferita.
Nonostante tutto non voglio vederlo così, in questo momento non ha colpe e soprattutto non merita di sgretolarsi pezzo per pezzo, accarezzo piano la sua barba, un gesto che facevo sempre ma che ora mi è venuto spontaneo, senza neanche pensarci un po' su.
<<Cos'è quel visino triste?>> Domando con apprensione.
<<Ti ripeto, mi dispiace da morire per questo litigio ma è anche vero che io la amo, lei..lei mi rende felice ed io ho intenzione di fare lo stesso...>> ribatte con aria fin troppo sognante.
Perché me lo dice?
E poi..
E poi, quanto mi piacerebbe tornare indietro nel tempo precisamente dove la mia felicità portava il suo nome.
Oppure nel momento in cui non me l'aspettavo, ho conosciuto lui, è stato davvero l'amore della mia vita..
Ero disposta a spostare anche le montagne pur di stare con lui, disposta a qualsiasi cosa pur di vederlo o sentirlo, disposta a mollare tutto e tutti pur di passare la mia vita con lui.
E Poi..l'amore, l'attrazione, il feeling, la sintonia..Ti fanno stare talmente bene che ti senti pronta ad iniziare una nuova vita:
L'ESSERE MAMMA.
Ma ora eccomi qui in una realtà ben diversa da come la vedevo un tempo.
Faccio fatica a rimanere impassibile dinanzi a questa confessione anche se già un po' me l'aspettavo, chi ama dopotutto, non tradisce..
Ed è proprio a queste mie parole che un ricordo del passato mi tormenta più di tutti: io in abito bianco, pronta a raggiungere l'altare mentre lui, lui..nascondeva enormi segreti, mi concedo un altro sospiro prima di prendere parola.
<<Che intendi dire?>> Chiedo quando finisce di medicare il mio piccolo infortunio e la mia mente smette di manifestarmi luoghi, persone e cose.
<<Voglio sposarla.>> mi guarda intensamente negli occhi mentre le mie mani iniziano a tremare leggermente.
Che cosa ha appena detto?
Non credo di aver sentito bene, sarà uno scherzo, ne sono convinta..
Perché si diverte prendendomi in giro in questa maniera?
<<T..tu..co..cosa?>> Domando sbigottita quasi alzando la voce.
<<Voglio che anche lei diventi la mamma dei miei figli e la donna della mia vita perché non ho mai trovato nessuna come lei...>> Specifica mentre chiude la valigetta ed io mi sento completamente morire dentro.
"Nessuna come lei"
davvero lo ha detto?
Non che io sia la perfezione in persona ma perché mi ha confessato tutto questo? Proprio a me?
Da ciò capisco che no, non è uno scherzo e che si, è la realtà, una di quelle che devo accettare! L'unica cosa che spero è quella che lui non si allontani da sua figlia unendosi a nozze perché davvero sarebbe la goccia che è stata in grado di riuscire a fare traboccare il vaso.
Mi mordo le labbra e trattengo le lacrime, perché lo faccio? Perché mi viene voglia di piangere e al tempo stesso prenderlo a cazzottoni?
<<Beh allora auguri.>> mi alzo di scatto dal divano ma lui mi ferma per un polso.
<<Dove vai?>> mi chiede scrutandomi.
<<Non ho fame, bada tu a tua figlia per una cazzo di sera..>> e lo spintono per liberarmi da quella presa mentre mi reco in camera.
Solo quando chiudo la porta scoppio a piangere lasciando che la mia schiena aderisca ad essa per poi scivolare completamente a terra.
<<Perché..perché..>> sospiro disperata mentre stringo le mani suoi miei capelli.
Un mix di emozioni mi invadono e ahimè, non sono per nulla positive!
Come può dire che non ha mai trovato nessuna come lei?
Come può così screditare gli anni passati insieme con tutte le gioie, i dolori possibili e immaginabili?
Mi alzo da terra con molta fatica, inutile dire come mi sento, barcollo un attimo prima di sedermi sul letto e apro un comodino dove ho messo le pillole per dormire, è quello che voglio fare adesso perché solo così la mia mente non viene torturata ed è sottoposta al rilassamento totale.
Con grande mia sorpresa, trovo solo un coltello affilato da cucina, che cosa ci fa questo coso qui?
Lo guardo, lo ammiro come se fosse un diamante prezioso di cui non conosco a fondo il suo valore.
E quasi automaticamente, la mano con cui lo stringo, si avvicina al mio polso nonostante  trema leggermente, che sto facendo?
Un piccolo taglio si forma ed io mordo le labbra solo per trattenere il dolore, un dolore diverso da quello che porto già dentro.
<<Anna, Anna!>> urla Ernesto entrando in stanza mentre mi strappa con molta violenza il coltello dalle mani.
<<Ma sei pazza?>> Mi scuote un po' mentre io tremo peggio di una foglia e non capisco il perché di questa mia reazione.
Mi abbraccia forte, forse fin troppo mentre io scoppio a piangere e lo stringo, come meglio riesco a fare. Ho bisogno d'affetto e il suo al momento mi rasserena!
Accarezza i miei capelli con lo stesso movimento che ha utilizzato con Ginevra, la mia bambina, l'unica costante del mio cuore.
<<Non lo dire a nessuno..>> chiarisco tra le lacrime mentre lui annuisce.
<<Ernesto, promettilo..>> insisto perché lo conosco, so che potrebbe correre da Gianluca anche adesso e prenderlo a parole ed io non voglio, ho già causato fin troppi danni.
Sobbalzo quando passa dell'acqua ossigenata sulla ferita, il che porta un enorme bruciore ma ripeto che nulla è a confronto con le parole che ho sentito poco fa, non c'è cosa più male di quella.
<<Solo se tu non lo farai più Anna.>> dice lui con tono deciso ed adesso sono io quella ad annuire senza dare una risposta ben precisa che potrebbe anche essere fraintesa.
<<Giuralo su Ginevra Anna.>> ribatte duro mentre alza piano il mio volto con un dito per incontrare il suo.
<<Te lo giuro.>> sussurro con fermezza lasciando che una mia mano possa posarsi sul cuore.
<<Ed io ti prometto che non racconterò niente a Gianluca ma a mamma devo dirlo, era preoccupata per te...>> sussurra piano spostando una ciocca dal mio volto.
<<Va bene..>> un sospiro, odio che le persone mi vedano così.
Io sono forte, no? Perché crollare in questo modo?
<<Riposati..>> mi lascia un bacio sulla fronte dopo che la mia testa si è poggiata sul cuscino.
<<Ci pensiamo noi alla principessa..>> mi dice in maniera dolce ed io sorrido al bellissimo nomignolo che la sua famiglia gli ha riservato.
Passa veramente poco che crollo lasciandomi cullare dalle braccia di Morfeo che non sono come quelle di Gianluca ma potrebbero andare bene..

Spazio autrice:
Ehilà, scusatemi l'assenza ma ora sono qui!
Che ne pensate della reazione di Anna e delle parole di Gianluca?
Fatemelo sapere qui sotto nei commenti (se volete)
Prometto di postare appena posso, nel frattempo godetevi questo.😂
A presto!

~Annalisa🦋

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: May 12, 2023 ⏰

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