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Avrei voluto passare la giornata a dormire, ma qualcuno aveva altri piani e quel qualcuno è Charli, la persona che amo e al tempo stesso odio di più.
Charli decide che è ora di svegliarsi quando salta sul mio letto senza fare attenzione a dove atterra perché mi arriva dritta sulla schiena e cosi mi alzo di colpo con un dolore lancinante nel punto in cui mi è caduta addosso.
<ma che cazzo fai Charli?!> le grido addosso mentre mi massaggio la schiena dolorante; lei mi guarda negli occhi e sembra sinceramente dispiaciuta, ma la stronza non mi chiede scusa anzi quel suo momento di dispiacere passa molto velocemente e si limita a sorridermi strafottente.
<Ren, vuoi dirmi che non sei nemmeno un po' emozionata, sta sera è l'ultima notte in cui possiamo divertirci prima che inizi l'ultimo anno e non so te, ma io sono carica a molla.>
Su quello non avevo dubbi, perché continua a saltellare esaltata sul mio letto e per quanto mi facesse ancora male la schiena non riesco a non sorriderle, ma mente la guardò la mia mente ripercorre il passato ancora e tornano i sensi di colpa e senza volerlo il sorriso mi cade; Charli deve essersene accorta perché mi squadra e inizia a parlarmi così che mi concentri solo sulla sua voce.
<hai già pensato al vestito che ti metterai sta sera?> mi chiede guardandomi con un sorrisetto malizioso.
<e tu hai già pensato a chi vuoi che te lo tolga?> le dico e a queste parole il suo sorriso si allarga ancora di più.
<in realtà un pensierino l'ho fatto, proprio su Filippo.>
La guardo disgustata senza volerlo... no scherzo, invece l'ho fatto apposta; quel ragazzo è uno tra i più viscidi che io conosca, ma non si può dire che a letto non ci sappia fare.
Sono andata a letto con lui all'inizio del terzo anno, ai tempi eravamo amici e a Charli ancora non interessava, ad essere sinceri non sono mai stata una santa, mi piace il sesso, lo ammetto e con lui è stato pazzesco, ma oltre alle sue grandi doti, come persona fa pietà e so che vede le donne solo come premi.
<che schifo Charli.>
<non puoi giudicarmi, tu la tua scopata te la sei fatta, ora è il mio turno.>
La guardo un po' dubbiosa, onestamente non mi da fastidio che voglia avere una relazione spianta con Filippo, però so che ci rimarrà male, perché il problema di Charli è che non sa lasciare da parte i sentimenti mentre si fa una scopata e finisce per innamorarsi ogni volta e ogni volta i ragazzi le mettono in chiaro che vogliono solo andare a letto con lei e mi dispiace, ma purtroppo quando Charli si mette in testa qualcosa non c'è modo di smuoverla, per cui Filippo avrà il suo orgasmo e io mi beccherò i pianti, niente male direi.
<e tu? chi vuoi che ti tolga il vestito sta notte?>.
<nessuno.> ed è vero, non ho alcuna intenzione di andare a letto con nessuno, almeno non sta notte.


Sono le 11 quando io e Charli finiamo di preparaci e alle 11:30 siamo praticamente arrivati nel vialetto di casa di Michael, organizzatore delle feste più belle della città, nonché mio
miglio amico.
Quando entriamo lui ci viene subito incontro e ci abbraccia.
<siete bellissime ragazze>.
Io e Charli indossavamo entrambe un tubino nero, solo che il mio aveva le maniche lunghe mentre il suo le maniche corte.
Anche Michael era bellissimo, ma in realtà quel ragazzo è sempre stato figo, col suo ciuffo scuro e gli occhi verdi è il classico ragazzo che fa innamorare tutte, ma che non cerca una relazione seria.
Una volta che la festa entra nel vivo mi aggiro
per la casa e ad ogni passo vengo assalita da persone che mi baciano, mi abbracciano e mi salutano, immagino voglia dire anche questo essere una delle più popolari della scuola.
Cerco per un buon quarto d'ora un posto dove rifugiarmi, perché per quando ami le feste, sta sera non sono propio in vena, perciò decido di appartarmi in una delle camere degli ospiti, ma il destino non è dalla mia parte perché appena mi chiudo la porta alle spalle e tiro un sospiro di sollievo, una voce interrompe la mia tranquillità.
<brutta serata?> la voce appartiene ad un ragazzo dagli occhi e dai capelli scuri e con il sorriso più bello che abbia mai visto eppure non riesco a riconoscerlo anche se sono sicura che un sorriso così me lo sarei ricordato.
<scusa, ci conosciamo?> gli domando, perché ha qualcosa di familiare, ma al tempo stesso è un perfetto estraneo ai miei occhi.
<no, non credo.> mi dice, mentre fa scivolare lo sguardo su tutto il mio corpo, okay scherzavo, forse una scopata sta sera me la posso concedere.
Mentre ero persa nei miei pensieri lui batte il palmo della mano sul letto su cui era seduto e mi inviata a sedermi vicino a lui.
<tranquilla non mordo> forse lui no, ma io si.
Nonostante tutto mi siedo e lo continuo a guardare perché io sono sicura di conoscerlo questo ragazzo e molto probabilmente lui deve sentirsi il mio sguardo addosso perché mi guarda e mi sorride.
<sei appena entrata e già ti piaccio così tanto?>
<può darsi> gli rispondo semplicemente e rimaniamo a guardarci per un tempo indefinito... e non so come finiamo per farlo, lí, a casa di Michael e a mani basse è stata la migliore scopata di sempre.
Forse il destino a questo giro era dalla mia parte.

Rinascere 66 volteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora