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Quando tornai all' appartamento che dividevo con Charli, non la trovai.
Mi buttai sul letto e ripensai alla giornata di oggi e mi chiesi perché dovesse sempre andare tutto male, nonostante c'è la mettessi tutta.
Quei pensieri mi tormentarono per tutto il giorno e così feci una delle poche cose che mi faceva sentire meglio.
Presi una forbice dal portapenne riposto sulla mia scrivania e mi chiusi in bagno.
Volevo farmi del male. Dovevo farmi del male.
Era da un po' che non mi tagliavo più, ma dopo questa giornata l'esigenza di vedere del sangue, l'esigenza di vedere che ero ancora viva fu opprimente.
Era estate, per cui mi procurai dei tagli poco sotto all'inguine in modo che nessuno se ne accorgesse, non che sarebbe cambiato molto lo stesso, nessuno avrebbe cercato di aiutarmi anche se avessero visto i tagli, l'unica cosa che volevo evitare erano i commenti sussurrati che avrebbero fatto le persone.
Una volta che finii, mi sentii meglio, eppure non mi aiutò a colmare il mio vuoto.
Presi un cerotto dal mobiletto del bagno e lo misi sulla ferita e usci dalla stanza.
Poco dopo mi chiamò Charli.
<ciao amore> disse non appena gli risposi.
<dimmi cha>.
<senti...non è che ti andrebbe di venire a cena a casa dei miei oggi?>.
Per quanto amassi la famiglia di Charli per avermi accolto quando persi la mia, per oggi non potevo sopportare un'altra giornata in famiglia.
<non credo che verrò >.
<ti prego Ren, non penso di poter sopportare la mia matrigna oggi, non da sola almeno, per favore>.
Nick, il padre di Charli prima di conoscerle la sua attuale moglie, Taylor, non che la mamma di Charli, ebbe un'altra donna con cui ebbe un figlio. Nonostante si risposò con un'altra non voleva lasciare da sola la sua ex con un figlio per cui si è spesso occupato di entrambi e ogni tanto capitava che facesse delle rimpatriate a cui partecipava anche la mia famiglia, ma io avevo smesso di andarci dopo l'incidente.
Charli la chiama matrigna solo per prenderla in giro, anche se alla fine quella donna non è così malvagia come la descrive lei.
<ren...se vieni, possiamo riparlare sulla questione di avere un cane>.
<sto arrivando>. dissi e chiusi la chiamata in tutta fretta.
Ho cercato in tutti i modi di convincere Charli a prendere un cane negli scorsi due anni che abbiamo abitato insieme e mi ha sempre detto di no e questa era la mia occasione.
Quando arrivai a casa di Charli sua madre era sull'ingresso ad aspettarmi e mi fiondai da lei che mi abbracciò forte. Forse sono una brutta persona, ma ogni volta che l'abbraccio faccio finta che quella sia la mia mamma e per questo in più di un'occasione per sbaglio l'ho chiamata mamma, ma lei non mi ha mai guardato disgustata come faceva la mia, lei mi guardava con gli occhi lucidi e pieni di amore.
Io non le ho mai parlato dell'incidente, ma so che lo sa e questo mi mette spesso a disagio.
Quando entrai salutai la mia migliore amica e suo padre e ci mettemmo a sedere in salotto e Nick ci disse che di lì a poco sarebbe arrivata anche Bridget, la matrigna di Charli e non appena fini di dire la frase la donna fece il suo ingresso in casa, la salutai, ma quando allungai la mano verso di lei mi bloccai sul posto.
Con lei c'era qualcuno altro.
Occhi scuri...ciuffo castano e un sorriso da togliere il fiato.
<oh Ren vedo che ti ricordi di mio figlio Kylian è da tanto che non vi vedete, ma devo dire che tutti e due siete cresciti bene>.
Bridget parlò eppure io rimasi imbambolata con la mano sospesa in aria.
Ecco dove l'avevo già visto... era il fratellastro di Charli, ma da come me lo ricordavo devi dire che il ragazzo è cresciuto molto più che bene.
Mentre ero nel mio stato di trance, lui mi passò accanto e si fermò vicino al mio orecchio.
<ci si rivede diavoletto>.

Rinascere 66 volteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora