Miguel Diaz 💚

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Richiesto da: nessuno
Livello: verde
Trama: sei in ospedale, aspettando che tuo fratello si svegli dal coma dopo la rissa avvenuta a scuola
Tratto da: Cobra Kay

  A nessuno piace stare in ospedale. Ma quando in queste stanze tristi e asettiche c'è qualcuno che ami è ancora peggio.
Ti stropicci un occhio continuando a leggere ad alta voce "il signore degli anelli" illuminata dalla fredda luce a neon appesa al soffitto. Sono passate alcune settimane ma non ci sono stati miglioramenti di nessun tipo. Tua madre vorrebbe vederti uscire con gli amici, stare a casa a rilassarti ma tu non ce la fai. Le hai spiegato diverse volte che non puoi stare lontana da lui. La connessione dei gemelli, come la chiamate tu e Miguel.
Da quando ha avuto l'orribile incidente che lo ha colpito una parte di te è rimasta sospesa, insieme a lui.
  Eri presente quando la rissa a scuola è scoppiata portando gli studenti a perdere il controllo delle loro azioni. Hai cercato di separarli, hai combattuto anche tu con l'unico scopo di placare la rissa. Ma i tuoi sforzi sono stati ripagati con un occhio nero. Tutti ne sono usciti segnati, ma Miguel più di tutti dopo essere stato scaraventavo giù dalla scalinata principale.
Se si risveglierà le possibilità che possa tornare a camminare sono quasi pari a zero.
Da quel giorno hai costantemente mal di schiena e spesso le tue gambe non rispondono agli stimoli del tuo cervello.

Ti perdi alcuni istanti nell'osservare il volto di tuo fratello e sospiri. Immaginavi sarebbe successo qualcosa ma mai che la situazione potesse sfuggire di mano così.

Il tuo telefono vibra sul comodino e sbirci lo schermo, serrando la mascella. Stai ignorando tutti con tutta te stessa. Sai che se ti capitasse di trovarti davanti i ragazzi coinvolti nella rossa metteresti le mani addosso ben volentieri a tutti loro. È colpa loro se tuo fratello è in un letto di ospedale a combattere per la sua vita.
Ti schiarisci la voce e riprendi a leggere, distratta però dal tuo cellulare.
Sbuffi dopo alcuni minuti e chiudi il libro appoggiandolo sul letto. Afferri il telefono e osservi lo schermo. Sam, Demetri e Moon ti cercano disperatamente lasciandoti centinaia di chiamate e messaggi ma non dai retta a nessuno. Vuoi solo pensare a tuo fratello.
Il costante suono del monitor cambia, facendosi brevemente più veloce e scatti in piedi. I tuoi occhi passano dallo schermo con i parametri vitali a Miguel che lentamente apre gli occhi.
Gli sei subito accanto, stringendogli la mano e chiamando un medico.
<<Miguel. Hey ciao>> affermi con le lacrime agli occhi, baciando la mano di tuo fratello e portandola al tuo volto. Lui ti sorride nell'istante in cui vostra madre entra come una furia nella stanza. In lacrime vi stringe a sé, baciando ripetutamente il figlio.

  <<Sam come sta?>> Ti chiede Miguel giocando con i tanti braccialetti che porti al polso. Sei stesa accanto a lui, sul suo letto. Lo abbracci stando stesa su un fianco. <<Distrutta. Spaventata>> rispondi strofinando la guancia sul suo petto. <<Però li ignori. I nostri amici>> afferma lui e sorridi. È il tuo gemello dopo tutto.
<<Potrei non riuscire più a camminare>> afferma all'improvviso Miguel, facendoti alzare la testa. <<Camminerai Miguel e potrai ancora combattere>> affermi prendendogli il viso tra le mani. Lui corruga la fronte. <<Credevo che lo odiassi>> ribatte ricordando a entrambi che non ti è mai piaciuto vederlo combattere, dopo quanto accaduto ancora di più. <<Non è il karate il problema>> affermi mettendoti seduta a gambe incrociate. <<Quando combatti sono spaventata, ma sei un campione della Valley. Sai quello che fai>> rispondi alzando le spalle, iniziando anche tu a giocare con i tuoi bracciali. <<È il motivo per cui combatti il problema>> continui alzando lo sguardo ma continuando a fissare il vuoto. <<Se combatti per un torneo e una cosa. Se lo fai in strada per una stupida questione di orgoglio e idiozia allora non mi sta bene>> affermi mentre Miguel ti osserva attentamente. Ti vede stanca e spenta. I capelli non ti ricadono luminosi e ricci sulle spalle, ma sono spenti e legati sopra la testa. E tu odi legarli. <<È ciò che ti viene insegnato. Non parlo di esercizi e movimenti. Ma di pensieri e stati d'animo>> continui guardandolo negli occhi e prendendogli la mano nella tua. <<Se lo fai per ferire o per rendere qualcuno inferiore è sbagliato. Il karate non è nessuna pietà. Il karate è armonia interiore con il mondo esteriore>> affermi ma non sai se tuo fratello la pensa come te. Ti lascia parlare, ascolta il tuo sfogo perché gli è mancata la tua voce. Prima eravate un tutt'uno. Con l'arrivo del Karate, del Cobra Kai e del Miyagi-Do vi siete allontanati. Miguel è sempre stato quello che ascoltava e tu quella che parlava perché, in un modo o nell'altro, ci ritrovavate sempre a pensare o sentire le stesse cose. Solo che tra i due eri tu la migliore nel spiegarlo.
La tua voce e la tua vicinanza gli erano mancati. Ed è sorpreso di tutte le cose che hai imparato sul Karate senza che lui lo sospettasse minimamente.

<<Quando ti rimettersi Miguel, dovrai fare una cosa importante>> affermi dopo diversi minuti di silenzio in cui siete rimasti entrambi persi nei vostri pensieri. <<Cosa?>> chiede curioso di sapere la tua risposta. <<Dovrai diventare il nuovo campione del torneo di All Valley e dimostrare a quei palloni gonfiati del Cobra Kay che sono solo degli idioti tristi e soli>> continui facendolo ridere. <<Sono seria sai? Se non lo farai tu, lo farò io>> affermi tornando tra le sue braccia. <<Lo faresti davvero?>> ti chiede  lasciando un bacio sulla tua fronte. Annuisci con la testa. <<Certo, mi conosci. Se c'è una cosa che odio di più dell'ananas sulla pizza sono gli spacconi, da qualsiasi dojos vengano>> concludi sbadigliando.
Forse, finalmente dopo settimane, riuscirai a dormire. Ora che sai che Miguel sta bene il resto passa in secondo piano.

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