4. The Call

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<<Parlamene..>> quelle parole rimbombavano nella testa di Emma, ma lei non riusciva ancora a dire nulla.

Non riusciva a fare altro che guardare sua fratello mentre scrutava i grandi cerchi neri nel ghiaccio proiettati sul telo. Con la mano sinistra stava giocherellando con il suo orecchino e sul polso era visibile il tatuaggio del Sol de Mayo. Simbolo presente sulle bandiere di Argentina e Uruguay.

"Emma.." sussurrò Marco toccandole lievemente la spalla "ora dovresti dire qualcosa credo"
Lei sapeva che aveva ragione. Così strinse i pugni, prese un lungo respiro e iniziò.

"L'immagine che vedete rappresenta un'area dell'Antartide relativamente vicina alla costa Sud Atlantica" disse con un'opprimente nodo alla gola "sono visibili questi cerchi di colore scuro, praticamente nero. Abbiamo visto che sono concentrici tra loro e molto regolari. Tutto questo culminato al loro centro da una macchia dello stesso colore.."

"Sì, questo lo vediamo anche noi" la interruppe Adèle con un italiano comprensibile anche se tremolante "ma cosa significa?"

Emma accusò il colpo.. domanda scomoda. Lei in realtà non sapevano cosa significava. Quindi fece una cosa che in Italia é insegnata fino dalle scuole elementari.. arrampicarsi sugli specchi.

"Potrebbe voler dire molte cose" disse la ragazza "le ipotesi di sicuro non mancano. Magari é una particolare forma geologica, creata dal magnetismo della zona"

"Questo però non é particolarmente impressionante" disse, in inglese e con voce roca l'uomo dell'HuntersElite seduto più lontano da Emma "e di certo non vale il nostro tempo per un incontro"

Emma stette zitta osservando il suo interlocutore. Al suo fianco sedeva una giovane ragazza notò.. forse la sua interprete.
-E quindi sarà così? Con il disprezzo che serpeggia già nei primi minuti?!- pensò lei impassibile mentre guardava l'uomo con occhi ardenti.
Una frase però ruppe subito il silenzio.

"O forse sono stati fatti dall'uomo" si intromise Oscar con fare impaziente. Quasi con tono disperato a seguito del trattamento ricevuto.

"Beh.. QUESTO sì che sarebbe impressionante" replicò suo fratello ridacchiando.

"Leonardo questo è impossibile" disse Adèle con un pesante accento Francese "anzi é a dir poco ridicolo"

"Escludere un'ipotesi a priori é da stupidi!" questa volta ad intromettersi fu Marco con espressione seria. Guardò tutti nella stanza e si mise le mani sui fianchi spostando indietro la felpa gialla da lui indossata.
Quasi per mostrare meglio la maglietta sottostante. Ad Emma sembro quasi che oltre a Marco anche il metalupo sulla t-shirt stesse fissando i presenti con aria di sfida.

"Il ragazzo non ha tutti i torti" disse Leonardo Polo "nulla é tecnicamente impossibile"

Adèle sbuffò, ma non disse altro. E fece cenno con la mano di continuare.
Ma non c'era nulla da continuare.

Emma non aveva altre informazioni da dare. Solo ora si era resa conto di quanto terribilmente avventato era stato organizzare l'incontro.
Incrociò i suoi occhi con quelli del Professore che lasciavano trasparire le sue stesse emozioni.
Forse anche lui si sarebbe aspettato una reazione più stupita da parte dell'HuntersElite.

-In effetti avranno a che fare con queste tipo di cose tutti i giorni- si trovò a pensare la ragazza.
Chissà quanti aspiranti esploratori, scienziati, avventurieri ogni settimana richiedono udienza all'Elite per queste cose.
Le avranno viste tutte.

Ma doveva fare qualcosa. Sentiva che non poteva lasciarsi scappare l'occasione. Questo era il suo momento.

"Saremmo onorati di poter lavorare sul progetto per avere maggiori informazioni da offrirvi.. nel caso vogliate finanziarci ovviamente" si ritrovò a dire Emma.

HuntersElite: cerchi nel ghiaccioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora