5. Treni e serpenti

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"The Call"

"The Call.."

Emma era rimasta sveglia fino a tardi per fare ricerche su internet. Scoprendo però che la presunta associazione che le aveva lasciato la lettera sul tavolo era praticamente impossibile da trovare. Un fantasma.
C'era un film del 2013 come primo risultato delle ricerche. Seguito dal nulla più assoluto anche se aggiungeva le parole: esplorazione, società, HuntersElite.

Eppure alla quinta pagina di Google, sotto la voce "The Call contro HuntersElite", c'era un'articolo. In inglese. Parlava di un'altra agenzia di scoperte che lavorava sotto banco, e che costantemente cercava di competere.

-Dopo ore finalmente qualcosa!- pensò Emma con gli occhi pesanti di sonno -sono sulla strada giusta per capire..-

Ma la stanchezza stava prendendo il sopravvento.. sentiva le braccia molli. La testa annebbiata. Si appoggiò al tavolo dove teneva il portatile e chiuse gli occhi.

-Solo cinque minuti..- pensò Emma.
-Solo cinque..-

Ma passati quei cinque non riuscì più a svegliarsi. Cadde in un sonno profondo, ma turbato dai pensieri. Il classico riposo cosciente.. dove i sono proprio i pensieri a prendere il sopravvento. E a farne da padrone.

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Una stazione del treno si stagliava davanti a lei. Di piccole dimensioni e con solo due binari, ma con un grande albero che la sovrastava e le forniva ombra costante.
Che poi ombra.. Emma non sapeva nemmeno dire se fosse giorno o notte.

Si mise a guardare il cielo ed era buio.. ma quando riabbassò lo sguardo verso la stazione questa era perfettamente illuminata.
La banchina ferroviaria era vuota meno che per una figura abbassata. Sembrava vagamente una persona da lontano.

Emma fece un passo in avanti, ma appena si mosse un suono secco riempì l'aria.. il rintocco di una campana.

-DÒN-

La ragazza un poco si spaventò e si guardò intorno, ma nessun campanile era visibile. Solo la stazione e tutt'intorno il nulla.
La figura continuava ad essere lì immobile.

Così avanzò fino ad essere a pochi passi di distanza.
Quando arrivò un altro rintocco scosse l'aria.

-DÒN-

Abbassato, con le ginocchia poggiate a terra, c'era suo fratello. O almeno quello che sembrava essere lui.
Vestiti e capelli erano identici, ma il viso era leggermente sfocato. Come fossero stati più volti fusi in uno.

Emma provò ad aprire bocca, ma sul momento non riuscì a parlare. Fu il ragazzo a rompere il silenzio.

"Come la stazione in cui aspettavamo il treno per andare a trovare mamma Emma.." disse senza guardarla "ti ricordi?"

"Il treno delle sette" disse lei sentendo le lacrime che salivano agli occhi. Com'erano piccoli allora.

"Esatto.." replicò Leonardo "non manca molto. Sono quasi le tre"

-DÒN-

Un nuovo rintocco di campana li interruppe. Il terzo.

Leonardo continuava a non guardarla.. osservava fisso davanti a sé e spostando lo sguardo Emma capì il motivo.

Davanti a lui c'era un serpente posto in posizione di guardia. All'apparenza pareva un cobra, ma a parte la forma null'altro sembrava coincidere con l'animale che lei si ricordava.
Scaglie brillanti, dei colori d'oro ed argento, tempestavano la sua pelle liscia. Unite ad altre scaglie più rare che si intravedevano. Con tonalità rubino, zaffiro, smeraldo.. diamante..

HuntersElite: cerchi nel ghiaccioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora