Prologo

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Le Outer Banks, il paradiso terrestre.
Il sogno di ogni vacanziere di passaggio, dei surfisti accaniti, degli evasori che cercano un comodo e sicuro paradiso fiscale, e persino per le anziane coppie americane che decidono di lasciare le loro noiose vite per godersi in santa pace la pensione.
Anche per me, fino a qualche mese fa, questo fazzoletto di terra californiana era una gemma preziosa, una bellezza rara che potevo considerare casa.
Ma poi quel 4 luglio tutto è cambiato e da allora definisco questo posto il mio inferno personale.
Agli occhi degli altri sono sempre stata "quella che ha tutto", come biasimarli?
Villa con piscina in vero stile kook, vestiti di marca, una bella famiglia felice , tanti amici e divertimento a volontà.
Tutte stronzate.
La verità è che io e mia madre veniamo dal Bronx, abitavamo in un piccolissimo bilocale al secondo piano di un palazzo fatiscente, poi un bel giorno ha conosciuto Max Gallagher e la nostra vita è cambiata.
Si sono sposati solo dopo sei mesi di frequentazione ma d'altronde è noto a tutti che il loro è solo un matrimonio di facciata.
Mia madre è la classica moglie trofeo, bella e vent'anni più giovane di Max, alla quale interessa solo bere mimosa a bordo piscina oppure andare a pranzo allo yacht club.
Lui è il potente uomo d'affari venuto ad aprire una nuova sede della sua compagnia newyorkese nel rifugio fiscale d'america.
Quando eravamo nel Bronx io e mamma eravamo unite, ricordo ancora le uscite al parco, i pomeriggi passati a giocare nella mia cameretta e le mille risate che ci facevamo guardando "The O.C" in tv.
Era il mio punto di riferimento, la mia musa e l'esempio assoluto da seguire.
Mi aveva cresciuto senza mai farmi mancare nulla, riempiendo i piccoli vuoti lasciati dalle nostre difficoltà economiche con l'amore.
Ma questa non è la donna che mi trovò davanti oggi, da quando sta con Max mi sento come un piccolo intralcio nella loro storia.
Tutto gravita attorno a lui e al denaro come se fossero i due unici fattori presenti nella sua vita.
Non mi sono mai fatta problemi a riguardo soprattutto perché, essendo nel pieno della mia adolescenza, il fatto che entrambi si comportassero come se io non esistessi mi faceva più che comodo.
Quella maledetta sera di luglio però corsi a casa in lacrime convinta che avrei trovato il supporto e le braccia calde e accoglienti di mia madre, mi sbagliavo di grosso.

così come pioggia nell'oceano|| jj Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora