2. the 4 July

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Non feci nemmeno in tempo a risponderle che perse di nuovo conoscenza a causa della ferita.
Sbuffando sonoramente misi in moto la barca per tornare a casa.
"chi cazzo sei?" mi richiese Kiara due ore dopo quando si svegliò nel mio letto.
Mi guardò dall'alto al basso più e più volte, poi si voltò per osservare la mia stanza soffermandosi qualche istante a guardare il mega poster di Bob Marley.
"Allison?" chiese realizzando e portandosi una mano sulla nuca.
"ciao principessa" le risposi sorridendo e porgendole un bicchiere d'acqua fresca.
"cosa mi è successo?" chiese confusa.
"Stavi ballando da sola sul retro della barca dei tuoi amici quando ad un tratto sei scivolata e caduta in acqua. Non se ne sono accorti a causa della musica e sono dovuta venire io a recuperarti " le spiegai velocemente.
Mi guardò con aria interrogativa.
Sapevo benissimo a cosa stava pensando, sicuramente si stava chiedendo perché una come me si fosse prestata tanto per lei.
"Non potevo lasciarti affogare" le risposi semplicemente.
Mi guardò piena di gratitudine e si sporse per prendere il suo telefono che avevo posato sul comodino accanto al letto.
Doveva funzionare ancora nonostante l'acqua perché si mise a leggere i vari messaggi.
"Quegli idioti si sono accorti che non ero sulla barca, ho dieci chiamate perse e mille messaggi" disse preoccupata.
"Vuoi che ti accompagno da loro? Saranno  in ansia."le chiesi.
"In realtà no. Sono arrabbiata con loro" mi disse schiettamente. "Di solito siamo sempre io e Pope a stargli dietro, per una volta che mi sono lasciata andare io se non ci fossi stata tu ci avrei lasciato le penne, voglio farli penare un po'".
"Più che giusto" le risposi "allora fammi controllare quella ferita e poi ci godiamo la giornata."
Kiara annui così andai in bagno presi il disinfettante dal mobiletto e le tamponai il taglio sulla testa per poi coprirlo con un cerotto bello grande. Non era niente di grave per fortuna, essendo però sul retro della nuca aveva perso tanto sangue così ci mettemmo comode sulle sdraio all'ombra a bordo della mia piscina.
"casa tua è stupenda" esordí  Kie.
"grazie ma non riesco a considerarla casa mia. È del mio patrigno, io e mamma veniamo da una situazione poco facile a livello economico e mi sento ancora in soggezione ad abitare qui. Come se non fosse davvero la mia vita. Non so se mi spiego."Risposi con abbastanza imbarazzo.
"Penso di capire come ti senti" disse sorprendendomi. "Mia mamma viene da una buona famiglia, mentre papà era un vero pogue, io non mi sento una kook nonostante loro cerchino di farmi inserire tra di loro costantemente." confessò spiegandosi meglio, "amo surfare, stare in spiaggia, sentirmi libera da tutto e tutti e soprattutto sono un ambientalista accanita, tutte cose che non si addicono per niente alla vita da kook." continuò.
"oh cavolo" dissi sorpresa "ragazza viviamo la stessa vita senza saperlo. Il mio patrigno non sopporta il fatto che io non mi senta a mio agio con i ragazzi del nord." le spiegai
Kiara mi guardo con aria interrogativa.
"Tu non vai d'accordo con i kooks?" chiede sorpresa.
Non so perchè, non so con quale coraggio o con quale forza le raccontai tutta la mia storia.
Non la conoscevo per niente eppure sentivo di potermi fidare di lei, non lo avevo mai detto a nessuno se non a mia madre, Max e Sara eppure chiusi gli occhi e sparai fuori la verità tutta d'un fiato.
"L'anno scorso, la sera del 4 luglio sono andata ad una festa con quelli che credevo essere i miei amici. Sono qui da un paio di anni e Max mi aveva convinto a conoscerli, nonostante non fossero simili a me mi divertivo con loro e in un certo senso mi fidavo. Quella sera andammo a una delle classiche feste a casa di James Halson, ricordo solo di aver bevuto qualche drink ma sono sicura di non aver esagerato, eppure la mattina dopo mi svegliai nel letto del padrone di casa completamente stordita e nuda.
Ricordo di aver capito subito che qualcosa non andava e di aver sentito una lancinante fitta in mezzo alle gambe. Mi sono alzata e perdevo sangue, ho collegato i pezzi e ho capito subito di essere stata violentata." la voce mi si ruppe e qualche lacrima mi scese rigandomi le guance.
Kiara si avvicinò a me sul lettino e mi mise un braccio sulle spalle stringendomi forte incitandomi a continuare.

SPAZIO AUTRICE
ciao ragazze!
sono una nuova pagina dedicata alla scrittura di storie legate a JJ e in generale la serie OBX.
Spero che i primi due capitoli vi abbiano intrigato, ne pubblicherò uno al giorno minimo con la speranza che il mio lavoro vi prenda e coinvolga proprio come sta facendo con me.
Ho voluto iniziare a scrivere partendo da Allison senza dedicarmi ancora a JJ ma presto i due si conosceranno e da lì ne vedremo delle belle.
Non vi chiedo di seguirmi ne di votare la storia, ma solo di commentare in modo tale da potermi confrontare con voi, leggere i vostri pensieri e capire cosa vi piace.
Non siate timide!
Un abbraccio

così come pioggia nell'oceano|| jj Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora