8. The only one

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Mentre JJ riposava accanto a me mi misi a ripassare storia per il test che avrei avuto il giorno successivo.
Da dopo il 4 luglio ero diventata completamente un'altra persona, dalla tipica ragazzina viziata che pensa solo alle feste e al divertimento, ero passata al focalizzarmi solo sulla scuola.
Sapevo che solo ottenendo ottimi voti sarei riuscita ad essere ammessa in un buon college come harvard o yale senza dover chiedere l'aiuto di Max, e così sarei potuta andarmene da questo inferno solo grazie alle mie forze e finalmente avrei potuto partite senza più guardarmi indietro.
Il mio rendimento era cambiato drasticamente tanto che fu proprio la consulente scolastica a consigliarmi di fare domanda il prima possibile in tutte le scuole della Ivy League.
Avevo continuato a dare il mille per mille sia in ambito scolastico che extra scolastico in quanto per essere ammessi non bastava solo avere buoni voti.
I risultati e le lettere di ammissione/rifiuto sarebbero arrivate tra poche settimane e l'ansia iniziava a crescere.
Dopo un'ora buona, il mio studio venne interrotto dal rumore di un auto che accostava davanti casa, infatti JohnB apri la porta poco dopo.
"Ehilà " salutó allegro.
Gli feci subito cenno di fare silenzio indicando JJ che ancora riposava, uscimmo fuori per poter parlare senza svegliarlo.
"cosa è successo?" mi chiese subito preoccupato.
"È entrato sta mattina e ti cercava, ho capito subito che qualcosa non andava. Gli ho detto che poteva fidarsi di me e contro ogni aspettativa lo ha fatto. JB è ridotto male."
"Cristo che figlio di puttana che è suo padre. Io e Pope più volte gli abbiamo detto che se avesse avuto bisogno di affrontarlo noi saremmo stati lì con lui, ma ha sempre detto che è una cosa che deve fare da solo." rispose JohnB tutto d'un fiato.
"Ha ragione. Le questioni famigliari sono difficili, solo lui può davvero affrontare la situazione." dissi guardando il mare per non incrociare il suo sguardo.
Sentii che stava per chiedere qualcosa ma per fortuna non fece in tempo a dire una parola perché la porta di ingresso si aprì e uscì JJ.
JohnB lo abbracció subito e lui ricambió grato.
"tira abbastanza vento oggi J. Che ne dici di andare a fare un po' di surf?" chiese JohnB al biondo con l'intento di distrarlo.
"tu vieni?" mi chiese lui incastrando i suoi occhi color del ghiaccio con i miei.
"emmm" risposi un po' in imbarazzo "non sono capace"
Quando le guance mi si tinsero di rosso entrambi scoppiarono a ridere di gusto.
"beh allora JJ deve assolutamente insegnarti, è il migliore delle OBX" disse JohnB.
JJ non rispose, entrò dentro casa e riuscì dopo un minuto con un paio di tavole sotto braccio.
"Andiamo" disse ancora sorridendo.
Non me lo feci ripetere due volte e lo seguii in spiaggia.
La prima parte della pseudo lezione si svolse sulla sabbia in cui J mi mostrò i movimenti essenziali da conoscere, come lo scatto che bisogna fare per passare dall'essere sdraiati sulla tavola ad alzarsi in piedi.
"Non può essere così difficile, sono pronta"dissi convinta dopo una mezz'ora di prove tecniche.
Non l'avessi mai detto.
L'ora successiva la passai praticamente a un metro dalla riva cercando di riuscire ad alzarmi in piedi e riuscire a prendere l'onda nel modo corretto. JJ se ne stava lì seduto sulla sua tavola a guardarmi sghignazzando di tanto in tanto.
"Oddio cazzo! Non ne posso più!" scoppiai frustrata dopo l'ennesima caduta.
"Piegati leggermente in avanti e lascia completamente andare la mente, lasciati guidare dal movimento dell'acqua e non essere troppo rigida" mi rispose lui e così dicendo si allontanò leggermente per andare a prendere l'onda che stava per arrivare.
Inutile dire che non saprei descrivere i suoi movimenti perché tutto quello su cui mi concentrai fu il suo corpo e il suo viso angelico.
I muscoli si flettevano e contraevano per stare in equilibrio, esattamente quello che mi aveva detto poco prima. Sul volto aveva stampato un sorriso che avrebbe lasciato chiunque a bocca aperta, mai avevo visto una persona essere così perfetta.
Quello che rendeva speciale il momento era che nonostante quello che fosse successo prima i suoi occhi facevano trasparire un senso di serenità e libertà.
"Wow" dissi appena tornò verso di me
"Si lo so, sono bello da morire" mi interruppe facendomi sorridere
"No cretino"
Si invece
"Intendevo che ti fa stare proprio bene vero? Non avevo mai visto nessuno così felice e appassionato per qualcosa"
"È vero, l'acqua è il mio posto sicuro, il mio rifugio . Potrebbe diventare il nostro se tu non facessi così schifo" rispose provocandomi.
"Ah si? stai a vedere"
Iniziai a spingermi con le braccia verso il punto in cui le onde iniziavano ad infrangersi, ne aspettai una e feci come mi disse JJ.
Spazzati via ogni tipo di pensiero e mi alzai in piedi lasciandomi trasportare dal flusso dell'acqua riuscendo finalmente a cavalcare la mia prima onda.
Non durò molto, infatti dopo qualche secondo ricaddi in acqua ma fu comunque incredibile.
"Ce l'hai fatta" esclamò JJ pieno di gioia appena riemersi.
"Hai visto JJ? Mai sfidarmi" ribattei
"Lo terrò a mente, piccola"
mi venne un brivido, leggero ma lo sentii.
Tornammo a riva e ci stendemmo a prendere il sole per asciugarci e rilassarci.
Dopo qualche minuto però JJ si alzò a sedere
"Cosa ti è capitato di così brutto, Allison?" mi chiese completamente spiazzandomi.
"Cosa vuoi dire?" rispos con un filo di voce
"Solo se hai provato un certo tipo di dolore sai come comportarti, sai cosa dire e capisci determinate emozioni. Tu sei stata l'unica in grado di capirmi Ally.
In 18 anni della mia vita tu sei stata l'unica "

così come pioggia nell'oceano|| jj Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora