~Devo farcela~

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Pov Luna
Oggi sarei passata da lì, onestamete volevo parlargli io. Forse era una persona buona, un amico, alla fine chi legge tanti libri non dovebbe essere cattivo no?
Mi svegliai e notai che la mia coinquilina era già uscita. Era l'unica persona che mi parlava e mi stava simpatica però frequentava un corso diverso dal mio.
Mi preparai per le lezioni e con un respiro profondo iniziai la mia giornata.
All'ora di pranzo preferivo evitare la mensa, troppa gente e troppi sguardi, quindi andai al combini a prendere un pacco di ramen istantaneo e salì in stanza.
Per fortuna non avevo molto da studiare, quindi uscì andando alla libreria a prendere un nuovo libro e andai al fiume Han.
Quando arrivai lo vidi sulla sua bici, sul bordo della pista ciclabile a guardare verso la panchina dove ero solita sedermi. Mi diressi verso di lui e con un respiro profondo parlai:
"Sai che potrebbero scambiarti per uno stalker?"
Lui sussultò e si girò verso di me con uno sguardo un po' spaventato. E se non parlasse inglese? E se avessi frainteso e fosse un pazzo?
"io..." non sapevo che dire e continuavo a guardare in basso.
"Beh, non era questa la mia idea. Scusa se ti sono sembato uno stalker ma...." fece una pausa e si grattò il collo.
"Mi incuriosivi" mi disse sorridendo, potevo notarlo anche da sotto la mascherina. Assunsi un aria interrogativa, chissà com'era sotto quella mascherina.
"Non sei coreana?" disse poi. Mi incamminai verso la panchina con lui che mi veniva dietro e quando ci sedemmo parlai.
"Sono italiana, studio qui all'Ajou univeristy" dissi senza mai staccare lo sguardo dalle mie mani martoriate dall'ansia.
"Bellissimo, quanti anni hai allora?"
"24, devo fare il master. Tu?" chiesi finalmente.
"Beh sono un po' più grande. Ho quasi 30 anni e ho finito gli studi, lavoro" disse un po' in ansia.
"Che bello essere stranieri e studiare fuori, avrai conosciuto tante persone immagino" ingenuamente aveva sbagliato argomento e questo mi mise troppa ansia perché non sapevo cosa dire.
"Ehm... devo andare" dissi andandomene via.
Avevo sempre avuto problemi di ansia e non sapevo nemmeno io come avevo trovato il coraggio di avvicinarmi a lui. Appena pronunciò quelle parole però, mi spaventai. Perchè aveva ragione, era bellissimo fare un'esperienza simile ma io non ero riuscita a fare amicizia con nessuno, anzi la gente mi odiava. In parte la colpa era mia perché non sono mai riuscita a fidarmi di nessuno però... non lo so cosa pretendevo, volevo solo andarmene da lì.

Pov Nam
Appena sentì quella frase mi spaventai e mi girai. Era lei. Aveva uno sguardo interrogativo che anche con la mascherina e il berretto che le copriva la faccia, riusci a notare.
Era italiana, amavo l'italia, chissà perchè è andata via. Il suo inglese era eccezzionale e sembrava molto intelligente nel modo di parlare però non aveva mai alzato lo sguardo e continuava a marotoriasi le mani. Lo stesso vizio lo aveva Yoongi nei primi periodi del debutto, aveva sempre l'ansia e come lei si martoriava le mani.
"Ehm...devo andare" disse di punto in bianco alzandosi.
Rimasi sconvolto, volevo chiamarla ma non mi aveva mai detto il suo nome. Cosa avevo sbagliato?
Triste e confuso mi diressi a casa a parlare con i ragazzi. Sapevo che sarebbero riusciti a farmi capire il mio errore.

"Io ero come lei" disse Yoongi richiamando l'attenzione di tutti su di lui. Facemmo segno di continuare il discorso e finito il suo bicchiere di whiskey parlò.
"A scuola, nessuno era mio amico quindi ero sempre solo e come lei avevo iniziato a camminare con lo sguardo basso perchè non sopportavo le persone" disse.
"Nam, a te le cose semplici non piacciono?" disse il piu piccolo mentre addentava un altro panino.
Non sapevo cosa dire, se Yoongi aveva ragione non avrei mai avuto speranze con lei.
I ragazzi erano confusi e molti mi consigliavano di lasciar perdere ma io non volevo.
Volevo farla felice, farla sorridere ma le parole di Yoongi mi tormentavano senza farmi chiudere un occhio. Mi ritrovai per l'ennesima volta a non riuscire a dormire, l'immagine di lei mi tormentava.
Era la prima ragazza che mi aveva attirato dopo tanto tempo e la prima che non mi aveva riconosciuto, sapevo che era così.
"AHHHH" urlai dalla disperazione stramazzando sul divano.
"Tutte a me" sbuffai.
Accesi la televisione per non pensare e finalmente, solo verso le 5:00 del mattino riuscì a prendere sonno.

Nota:
Spero sia di vostro gradimento. Il nostro Nam sarà innamorato o ha l'istinto da croce rossina??

Il ragazzo della panchinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora