Pov Luna
Anche oggi fu una giornata infernale, volevo parlare con Sonha, la mia unica amica e valvola di sfogo.
Quando stavo per avere la mia ennesima crisi nervosa la vidi entrare e correre ad abbracciarmi.
"Ti devo parlare" mi disse porgendomi un libro e aspettando che mi calmassi.
Prima di iniziare lei, voleva che le raccontassi quello che era successo e così feci.
"La odio questa, prima o poi qualcuno la dovrà fermare" disse arrabbiata ma vedendo il mio volto distrutto cambiò discorso.
"Comunque... questo libro te lo ha portato il tuo uomo misterioso. Era all'ingresso dell'università che cercava di te con il signor Kim che non capiva chi fossi ahahah era divetente"
"Certo per il signor Kim sarò sempre la "timidina". Non so se sappia il mio nome" dissi ridendo.
"Oddio, ridiii" dissi Sonha abbracciandomi.
"Sai l'altro giorno che ero al Han con lui, mi ha fatto ridere. Non ridevo da anni. Però..."
Lei aspettò che continuassi.
"Però ho paura che sia una presa in giro. Come se ci fosse lo zampino di Mi-rea" confessai spaventata.
"Luna, ho parlato con lui. Era venuto l'altro giorno a cercarti e ha visto cosa ti ha fatto Mi-rea in aula. Lui sembra interessato a te, secondo me ti puoi fidare. Ti ha portato questo e ha detto che ti aspetta alle 17 al solito posto" disse abbracciandomi e sussurrandomi "si felice per una volta e non pensare a nulla".
Aprì il libro e lessi la dedica: "il mio più grande rimpianto sarà non averti reso felice. Il tuo?"
Rimasi stranita nel leggere quella frase, nessuno mai me lo aveva detto o scritto. Scrissi il mio rimpianto e mi preparai per andare al fiume Han.
Nel tragitto non tenevo lo sguardo in basso ma cercavo di osservare tutto quello che mi circondava con occhi luccicanti. La corea, Seoul sono bellissime ma non ero riuscita a gustarmela ma oggi, oggi avevo deciso che volevo vivere e godermi istante per istante.
Appena arrivai al fiume, strinsi a me il libro e andai verso di lui. Appena mi sedetti subito gli diedi il libro che in silenzio lo aprì. Lo vidi alzare lo sguardo verso di me per poi prendermi per mano e iniziare a correre.
"Dove andiamo?"gli chiesi curiosa.
"Ora lo vedrai, solo seguimi e fidati di me " disse stringendo ancora di più la presa su di me.
Non camminammo troppo e non parlammo nel tragitto, ma non era un silenzio imbarazzante era un silenzio leggero e pieno di felicità. Dopo circa quindici minuti arrivammo in un parco un po' isolato con un gazebo in stile corea del 500.
Ci sedemmo lì e lui finalmente si scoprì il volto. Era bellissimo, lo avevo visto in foto ma non era la stessa cosa che vederlo di presenza.
Istintivamente sorrisi e mi portai le mani sul volto. Si avvicinò a me e mi prese i polsi, facendomi sussultare. Lui sembrò notare la mia reazione ma i quel momento la ignorò.
"Non coprirti, sei bellissima" disse sussurrandolo al mio orecchio.Pov Nam
Vidi qualcuno sedersi accanto a me, era lei. Ero felice perché era venuta e aveva con se il libro che le avevo regalato.
Me lo passò e istintivamente lo aprì.
"Il mio più grande rimpiantò sarà l'averti lasciato andare via"
Appena lessi quella frase il mio cuore iniziò a battere forte, volevo avere un po di privacy per vederci bene in volto, quindi senza parlare la presi per meno e la portai in un bel posto.
Appena mi tolsi la mascherina i suoi occhi si illuminarono, era bellissima. Quando la vidi coprirsi il volto mi arrabbiai, odiavo quando le persone si coprivano perché si vergognavano, lo dicevo spesso anche ai ragazzi.
Quando le presi i polsi la vidi sussultare di nuovo e subito la lasciai. Pensavo di averle fatto male essendo sbadato ma qualcosa mi diceva che non era colpa mia.
"Non coprirti, sei bellissima" le sussurrai per poi abbracciarla forte a me.
Passammo tutto il pomeriggio, fino a sera, a parlare e parlare.
"Quindi sei un piccolo genietto" le dissi io. Aveva fatto una carriera scolastica meravigliosa, quasi la invidiavo.
"Non è vero, di certo il mio Qi non è elevato come il tuo" rispose.
"Ti sfiderò un giorno nei giochi logici e vedremo chi ha ragione" le proposi porgendole la mano che lei subito strinse.
"Ti posso accompagnare al dormitorio? Si è fatto tardi"
Lei annuì. Ci eravamo scambiati gli account su kakao così che potessimo sentirci frequentemente. Volevo invitarla ad uscire uno di questi giorni. Volevo portare in un caffè con i Lama, mi aveva detto che li amava da impazzire, l'avrei resa felice a tutti i costi.
"Chiama sempre e scrivimi quanto vuoi" le dissi.
"Non vorrei disturbare. Lo hai visto, quando mi trovo bene parlo tansissimo e senza sosta" rise.
"Nessun problema, ti ricordo che nel gruppo c'è Jin" dissi facendola ridere ancora di più. Il suono della sua risata mi avrebbe potuto mandare il cervello in fumo.Pov Luna
Io e Nam avevamo passato un bel pomeriggio, mi faceva ridere tantissimo e questo mi rendeva felice. Ci eravamo scambiati kakao e anche se mi aveva detto di chiamarlo e scrivergli sempre, non lo avrei mai fatto. Non volevo essere un peso per lui.
"Quanto ti manca alla fine del master?" Chiese all'improvviso.
"A dir la verità ho quasi finito il primo anno, quindi ne manca ancora uno" dissi mentre giungemmo a destinazione.
"Dopo vorresti lavorare qui?" chiese ancora.
"Penso di si, amo questo posto anche se non sara facile con la lingua e la cultura" gli risposi in po' timidamente.
"Andrà bene e poi per qualsiasi cosa ci sarò io" disse grattandosi la nuca. Una cosa che avevo capito è che questo gesto lo faceva quando era in imbarazzo e questo mi fece sorridere teneramente.
Lo salutai con un abbraccio e entrai nel dormitorio salutando il signor Kim che a sua volta salutò me e Nam.-Giorno dopo-
Mi svegliai come sempre alle 7 del mattino ed iniziai a prepararmi per la mia giornata. Ero felice e questo si notava da un miglio ma non mi fregava nulla.
Mi vestì in modo più carino, non volevo avere paura di nulla, non oggi.
Appena uscì dal dormitorio ricevetti un messaggio su kakao.
Da Nam: <Buongiorno Luna, dormito bene?>
A Nam: <Buongiorno a te. Dormito benissimo e tu?>
Da Nam: <Benissimo anche io>
Non sapevo cosa rispondere quando ricevetti un altro messaggio.
Da Nam: <A che ora sei libera domani? Volevo portarti in un posto>
A quel messaggio il mio cuore prese a palpitare ed entrai quasi nel panico.
A Nam: <Ho tutto il pomeriggio libero>
Da Nam: <Perfetto, alle 16:30 fatti trovare pronta. Ora vado a lavoro, buona giornata>
Sorrisi come una cretina e dopo avergli augurato un buon lavoro andai a lezione.Come sempre Mi-rea e le sue amiche mi diedero il tormento però oggi la situazione era diversa, non mi importava di nulla anche perché ogni tanto Nam mi scriveva mandandomi foto di lui e i suoi amici che facevano gli stupidi.
Questa felicità però non durò molto.
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Il ragazzo della panchina
Genç Kız EdebiyatıLuna è una ragazza che ha vinto una borsa di studio per completare la magistrale in un università in Corea. Non si troverà bene con i colleghi e questo la porterà ad isolarsi. Ma se questo suo isolarsi attirasse l'attenzione di una persona abbastanz...