Era il giorno dell'appuntamento ed ero in ansia. Facevo su e giù per la stanza dalle 12 del pomeriggio, cioè da quando avevo finito le lezioni.
Sonha era con me nella stanza e voleva quasi ammazzarmi.
"La smetti che mi metti ansia?" disse lei alzandosi dal letto per fermarmi.
"Non penso di farcela" dissi tremando tutta.
"Calmati Luna, già vi conoscete. Vi siete visti più di una volta. Immagina semplicemente che stai andando da sola al fiume Han e che lo iincontrerai li" disse cercando di farmi tranquillizzare, fallendo miseramente.
"Pensiamo a cosa devi indossare invece" continuò lei spalanzando il mio armadio ma appena vide il mio scarso senso dello stile sbuffò ed andò ad aprire il suo.
"Oggi è una bellissima giornata quindi..." disse per poi uscire un vestitino floreale chiaro abbinato ad una giacchetta color panna.
"No..." dissi con faccia sconvolta mentre lei continuava ad annuire con uno sguardo spaventoso.
Mi costrinse a provarlo e per quanto non fosse nel mio stile e mi facesse quasi sentire a disagio, amavo come mi stava. Metteva in risalto le mie curve senza essere troppo. Era perfetto e per una volta mi sentivo carina.
"Oh impazzirà appena ti vedrà" disse esaltata la mia amica.
Lei scappò a lezione e io finì di sistemarmi truccandomi e indossando le mie vans verdi che stavano da dio con il vestitino. Preparai la borsa e ricevetti un messaggio.
Da Nam: <Sono arrivato>
A Nam: <ok sto scendendo>"Calmati Luna, andrà tutto bene" dissi tra me e me mentre uscivo dalla stanza. Mandai un messaggio a Sonha e mi incamminai verso l'ingresso. Lui era lì, bellissimo. Aveva un jeans largo e una magliettina bianca con un cardigan verde, eravamo abbinati in qualche modo senza farlo apposta. Arrossì al solo pensiero di me e lui con i vestiti di coppia.
Mi presi di coraggio ed uscì andandogli incontro.POV Nam
Stavo morendo dall'ansia. Non avevo detto niente ai ragazzi per scaramanzia e perchè non volevo essere preso in giro da loro. Avevo passato tutta la mattinata a scegliere un outfit degno di me e dell'appuntamento. Ma ogni volta niente mi convinceva fino a quando non mi ricordai di quel cardigan verde che avevo comprato la prima volta che la incrociai al fiume, così decisi di indossarlo.
Appena ero arrivato al dormitorio le mandai un messaggio ed aspettai. Quando la vidi uscire il mio cuore si era fermato per non so quanto tempo: era bellissima.
"Ti conviene chiudere la bocca, entrano le mosce" disse il signore della guardiola richiamandomi alla realta. Scoppiammo a ridere e vidi Luna avvicinarsi a noi.
Salutò il signore e poi con un piccolo cenno della mano salutò anche me.
"Sei bellissima" dissi facendola arrossire.
"Beh anche tu" disse lei facendo imbarazzare me questa volta.Iniziammo a passeggiare per il parco lì vicino parlando della nostra giornata. Ascoltavo Luna estasiato. Mi parlava di quello che studiava come se fosse la cosa più preziosa al mondo, le si illuminavano gli occhi al pensiero che avrebbe potuto fare grandi cose.
"Ops, ho parlato solo io scusa" disse ad un certo punto.
"Ma non è vero, amo ascoltare quello che fai. E poi io non ho fatto nulla oggi, ho solo dormito" dissi ridendo.
"Adoro che tu sia riuscita a sbloccarti un po con me" continuai a dire appoggiandomi alla ringhira della collina dove eravamo saliti.
"Anche a me, però il problema è che inizio a parlare senza fermarmi"
"Che bel problema" sussurrai ma a quanto pare lei lo sentì perchè si imbarazzò nuovamente.Pov Luna
Nam aveva ragione, ero riuscita ad aprirmi e a parlare tranquillamente senza morire dall'ansia. Forse era il suo effetto o forse perchè per una volta mi sentivo bene, ero molto confidente con me stessa e penso che niente mi avrebbe rovinato la giornata.
Mentre eravamo appoggiati alla ringhiera della collina su cui eravamo saliti calò il silenzio.
"Sai in tanti anni di carriera non sono riuscito a fidarmi di nessuno" iniziò a parlare Nam con uno sguardo fisso all'orizzonte.
"Quando conoscevo qualcuno pensavo che questa persona mi si era avvicinata per la mia fama e non per chi ero veramente" disse sospirando.
"Non mi sono mai fidato di nessuno. Ma quando ti vidi su quella panchina quel giorno, qualcosa mi diceva che eri diversa" mentre lo disse si girò verso di me a guardarmi negli occhi.
"Grazie mille Luna"
"Di cosa?" gli chiesi confusa.
"Per avermi reso felice" disse solamente per poi abbracciarmi lasciandomi confusa.
Il suo odore di buono, di bagnoschiuma, mi innondò le narici e mi annullò il cervello per qualche secondo. Mi feci cullare da quelle braccia dimenticandomi tutto il male che esisteva al mondo perchè questo era l'effetto che faceva Namjoon.
"Ora andiamo ti porto in un posto" disse tenendomi per mano e iniziando a correre.
"Perchè corri sempre?" dissi ridendo
"Non lo so, lo fanno sempre nei drami" disse facendomi scoppiare a ridere, contagiando anche lui.Passamo il resto della serata passeggiando per le strade di Seoul e parlando di molte cose, di noi stessi, dei nostri hobby e dei nostri obiettivi del futuro.
"Scegli, ristorante o pic-nic nel nostro posto segreto?" disse Namjoon mentre aspettavamo l'aoutobus.
Sapevo che era in ansia perchè qualcuno lo potesse vedere, infatti si era spesso scusato del fatto che si coprisse il volto.
"Meglio la seconda". Volevo avere del tempo solo per noi due senza l'ansia delle fan o dei paparazzi.
Lo vidi sorridere da sotto la mascherina e mi strinse la mano come per ringraziarmi.Completammo la serata alla grande, sotto quel gazebo della corea antica. C'eravamo solo noi due, le nostre risate e i nostri respiri. Avrei voluto che il tempo si fermasse o che ripettesse all'infinito quel giorno.
POV Nam
Si era fatto tardi e Luna doveva tornare al dormitorio prima che lo chiudessero. Non volevo lasciarla andare via, non ancora o forse non volevo allontanarmi da lei mai più.
Non era da me agire d'impulso, ma quel giorno mi ero trattenuto troppe volte dal baciarla perchè avevo paura di bruciare le tappe.
Arrivati al dormitorio nessuno dei due parlò.
"Penso che non smetterò mai di ringraziarti della bellissima giornata" disse lei tenendo lo sguardo basso per l'imbarazzo.
"Ah no, quello dovrei essere io" dissi tenendola ancora per mano.
"Ora vado" disse lei avvicinandosi per darmi un bacio sulla guancia e scappare via.
Rimasi come scottato da quel gesto e mi toccai la guancia sorridendo con un deficente.
"Buonanotte" le urlai per poi vederla sparire dentro il dormitorio. Ero l'uomo più felice del mondo.POV Luna
Non so dove trovai il coraggio di dargli quel bacio sulla guancia ma ormai non potevo tirarmi indietro. Ero la ragazza più felice del mondo e niente avrebbe potuto cambiare le cose, forse.
Appena entrai nella hall del dormitorio quello che vidi mi fece paralizzare.
"Dove sei andata vestita così? puttanella" disse Mi-rea.
Cercai di superarla ma mi tirò per i capelli facendomi cadere a terra.
"Non ti senti ridicola e brutta vestita così?" disse strattonandomi ancora per i capelli.
Non le risposi mai, non volevo parlare, volevo solo che la smettesse.
"Non rispondi eh" disse lasciandomi andare i capelli ma iniziando a prendermi a calci.
"Non sai quanto ti odio" continuava a ripetere tirandomi calci e pugni fino a quando non iniziai a tossire vedendo sangue. Se quello fosse stato il mio ultimo giorno volevo chiuderlo ricordando il volto di Nam che sorrideva e mi augurava la buonanotte. Poi il buio.
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Il ragazzo della panchina
ChickLitLuna è una ragazza che ha vinto una borsa di studio per completare la magistrale in un università in Corea. Non si troverà bene con i colleghi e questo la porterà ad isolarsi. Ma se questo suo isolarsi attirasse l'attenzione di una persona abbastanz...