"Anticamente, per poter trovare un modo che potesse aiutare gli umani a scovare noi demoni, essi scelsero dieci delle famiglie in cui vi erano componenti con capacità notevoli, talvolta più di uno.
Ad esempio, una sensitiva ed una veggente. Potrebbero sembrare simili le capacità che entrambe posseggono, ma non è così: le sensitive riescono a percepire presenze che non sono di questo mondo, ma le veggenti, riescono a vedere scorci di futuro, anche se in modo limitato; più che altro grazie alle visioni possono avere delle rivelazioni, ammesso che la veggente abbia il pieno controllo di sé e delle proprie capacità." Elijah è estremamente serio.
"È possibile che io discenda da una delle dieci famiglie prescelte?" domando.
Lui mi fissa.
"Insomma...mia sorella è una sensitiva e c'è la possibilità che io sia una veggente..."
"Tua sorella è una sensitiva?"
"Esatto."
"Anche se fosse, oramai queste famiglie non possono fare nulla; ma, ovviamente, i poteri sono imprevedibili, ed è possibile che ne sia rimasta ancora qualche traccia in voi, nonostante fossero dei vostri trisnonni. Comunque, ora si spiega come mai tu abbia tutte queste allucinazioni inspiegabili."
Deglutisco, cercando di assimilare quanto ha appena detto.
"Hai detto che le sensitive possono solo percepire presenze che non siano di questo mondo. Mia sorella però è in grado anche di percepire la morte di una persona e può individuarne le cause."
Lui scuote la testa.
"È impossibile. Ma è probabile che essendo sorelle, abbiate 'condiviso' i vostri poteri. Lei ha acquistato la capacità di una veggente di poter vedere la morte di una persona, seppur molto limitato. E lo stesso vale per te."
"Perciò, stando a quello che dici tu, avrei anch'io delle capacità di Lia?"
"Probabile" scrolla le spalle con un sorrisetto.
Improvvisamente capisco.
"Mia sorella una volta mi disse che sentiva delle voci, dei sussurri, che le dicevano ogni cosa."
Lui annuisce.
"Nelle mie ultime allucinazioni ho sentito anch'io delle voci, ma parlavano una lingua incomprensibile. Era solo un vociare di cui non riuscivo a distinguere nulla."
Lui si apre in una risata.
"Beh, una bella fregatura, no?"
Rido anch'io.
"Direi di sì."
Restiamo in silenzio a guardare l'orizzonte per un po', poi ci alziamo entrambi.
"Meglio se ti accompagni a casa, adesso. Non vorrei che Kyle pensasse che ti abbia rapita."
Poi, quando sono davanti a casa, sento Elijah dire:
"Ehi, dopotutto non sono male come babysitter, no?"
Mi volto verso di lui con un sorriso.
"No. Sei un compagno eccezionale."
Lo sorprendo mentre solleva lievemente un angolo della bocca.
"Ciao, Kat. Ci vediamo presto."
"A presto, allora" sussurro entrando in casa.
Più tardi, a cena, papà accende la televisione.
C'è un servizio sul sindaco, che sta tenendo un discorso sui recenti omicidi.
"Stanotte sarà mandata una pattuglia un ricognizione" dice papà.
Mamma si siede a tavola. Improvvisamente appare stanca.
"Sì. Ci sono state troppe morti, ultimamente. E come se non bastasse, adesso gli omicidi avvengono anche di giorno" tenta di mantenere un tono di voce tranquillo, ma riesco a notare il tremore della sua mano, posata sul tavolo accanto al piatto.
"Si tratterà solo di una coincidenza" interviene papà.
"Non è una coincidenza. Smettila di fingere che tutto non sia solamente la realtà dei fatti, la realtà in cui viviamo" sibila lei.
Poi si volta verso Lia.
"Lia, vai in camera; papà ed io dobbiamo discutere di argomenti delicati e molto importanti. Anche tu, Katherine."
Insieme annuiamo una sola volta, poi ci alziamo dalla sedia per andarcene in camera.
Lì, aspetto che mia sorella si sia addormentata completamente, dopodiché vado alla finestra per sbirciare cosa succede.
Inizialmente, la strada è silenziosa, deserta e parzialmente illuminata.
Dopo un po' inizio a sentire delle voci e dei passi uniformi.
"Ci siamo già divisi in due squadre" sento dire.
Alcuni uomini si fermano sotto la mia finestra.
"Dividiamoci ulteriormente in due gruppi, così possiamo lavorare ancora meglio" continua la voce maschile.
"È pericoloso!" esclama qualcuno.
"Essere qui in ricognizione è pericoloso" ribatte l'uomo "e poi, santa pazienza, fate silenzio; la gente dorme a quest'ora. Inoltre, se è vero che il killer uccida di notte, allora dobbiamo sfruttare a nostro vantaggio l'effetto sorpresa."
Partono bisbigli di approvazione da parte di tutti.
Dopodiché, la squadra riparte, dividendosi in due gruppi più piccoli e riprendendo la marcia.
Mordicchiandomi nervosamente il labbro inferiore, torno nel letto, mentre mille pensieri negativi non fanno altro che alimentare la mia preoccupazione.Sento qualcosa di umido sotto i piedi, apro gli occhi ed abbasso lo sguardo.
Sto calpestando l'erba di un praticello, bagnata per via dell'alto tasso di umidità notturna.
Quando rialzo lo sguardo, i miei occhi si posano su un grande albero che mi si staglia di fronte.
Così, in questa atmosfera cupa e buia, esso appare tetro e terrificante, come fosse protagonista di un'ambientazione gotica.
Fisso la sagoma dell'albero, imponente e leggermente piegata su sé stessa; mi avvicino, spinta dalla curiosità e dalla familiarità della sua figura.
È solo quando arrivo in un punto abbastanza vicino da scorgere il cappio attaccato ad un ramo che capisco di cosa si tratta.Apro gli occhi immediatamente, mi tocco la fronte sudata.
"Oh Dio" sussurro prendendomi la testa fra le mani.
Attendo immobile in questa posizione finché non sento il battito cardiaco decelerare lentamente.
E, mentre il silenzio della stanza mi avvolge, avverto un improvviso e pressante desiderio, un qualcosa che ki spinge a prendere una decisione.
Ora so cosa devo fare.
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Into the midnight
Paranormal[Sequel di After the midnight] Katherine e Kyle ora possono finalmente vivere il loro amore. Ma sarà così? Qualcosa andrà a compromettere il loro rapporto. Qualcosa che nessuno dei due si aspettava possibile. Tutti i diritti riservati. È vietata la...