5.

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L'amicizia è una sola anima che abita in due corpi, un cuore che batte in due anime.
(Aristotele)

5. Caterina

Più i giorni passano, più le nottate sono un incubo per il povero Pierre, sogna sempre l'incidente e le facce dei suoi ex meccanici e poi per il povero Anthoine. Non ne può più, sussulta e ogni tanto capita che non voglia proprio dormire.

Sente di aver perso il suo punto di riferimento, il suo migliore amico. Alla quale ha passato metà del tempo assieme, non sa cosa fare e soprattutto, su chi contare.

Lui ha voluto per un po' allontanarsi da tutti per rimanere per i fatti suoi e metabolizzare il tutto, ma non si rende conto di aver preso una decisione sbagliata.

Ignora chiamate.
Ignora messaggi.
Ignora chiunque.

Si è isolato da tutto e da tutti, il giorno in cui ha deciso di andarsene: era il giorno prima di prendere l'aereo assieme a Charles per partire verso l'Italia per il Gran Premio di Monza.

In piena notte, ha deciso di scrivere una lettera che spiegasse il motivo per la quale decise di allontanarsi da tutto, ovvero: il suo incidente, la perdita del suo migliore amico e forse da un innamoramento non corrisposto.

Charles è impazzito da quel giorno.
Non sa dove sia finito ed è preoccupato perché non risponde al telefono da molto tempo. Cerca di lasciargli il spazio richiesto, ma da una parte sente che c'è qualcosa, ma non ha idea di cosa sia, si domanda tante volte di chi sia la persona alla quale non ricambia i suoi sentimenti.

Cerca di sfogarsi il più possibile con qualcuno, ma tutti non lo ascoltano come devono e gli dicono sempre di non farsi paranoie e di lasciar perdere Pierre che non merita nessun aiuto.

Si sente vuoto, nessun ha mai capito nel più profondo il povero ragazzo che ha perso il suo sogno, tutti pensano solo a se stessi e non importa cosa capiti al proprio compagno di squadra, ma si sente solo perché almeno Pierre dava qualche consiglio per concentrarsi e in qualche modo lo aiutava sperare di rientrare in questa categoria.

📌 Cagliari, Italia

L'estate è quasi finita, Pierre si è trasferito per un momento qui nell'isola sarda per stare qui da solo. Molta gente non si è resa conto di aver qui tra le strade principali del capoluogo, ormai un ex pilota della Formula Uno. Purtroppo, è consapevole che qui in Italia, una gran percentuale sono tifosi della Ferrari e conoscono solo i piloti di quella scuderia.

Da una parte è meglio così per il francese, così non spiega a nessuno le motivazioni.

Per un momento, sui social si parlava solo di lui e del come viene sostituito da un altro pilota in poco tempo. Poi, il nulla. È come se fosse diventato nessuno agli occhi di tutti. È un estraneo.

Si trova in riva al mare, l'unico posto dove si sente bene, le onde mettono tranquillità e nota che oltre a lui ci sono molte persone che camminano in riva con i piedi scalzi e da una parte vorrebbe anche lui una persona per passare del tempo assieme.

Ad un certo punto, una ragazza con una corporatura snella, capelli lunghi e neri che le arrivano quasi al fondo schiena, si siede accanto e rimane in silenzio.

Pierre, non sa nemmeno cosa dire perché è la prima volta che qualcuno dopo tanto tempo fa un passo verso di lui e per la prima volta non si sente nominare la classica frase da qualsiasi fan: " Ehi, ma te sei il pilota della Formula Uno". Continua a fissare il mare davanti a sé.

«Sai mi sono chiesta cosa ci fa un ragazzo tutto solo sulla spiaggia» Pierre ride leggermente. Un strano approccio, ma almeno ha parlato. «Problemi di amore?»
«Diciamo più o meno» risponde.
«Beh, è una brutta cosa quando c'è questo problema» si sente osservato Pierre.
«Quandi hai perso tutto, questo problema diventa secondario» ribatte seriamente.

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