Capitolo 3

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Penso che per qualche giorno non pubblicherò,  quindi oggi doppio capitolo!!!!

Percy stava finendo di mettere tutto nello zaino, anche se era in ritardo. Non ostante sua madre gli avesse ripetuto più volte di farlo la sera prima lui si era ridotto a farlo nel momento stesso in cui Annabeth aveva citofonato.

" Finito!" esclamò uscendo di corsa dalla stanza e andando da Annabeth, cingendole la vita e dandole un bacio veloce prima di ricorrere in stanza per prendere quello che doveva essere il regalo per Annabeth, per il suo diciottesimo compleanno.

" Testa d'Alghe ti vuoi sbrigare! Tua madre non aspetterà all'infinito"

" Si, ci sono!"

Scesero di corsa le scale tenendosi le mani mentre Annabeth gli raccontava com'erano andati gli ultimi giorni.

" Ho sentito Rachel, ha detto che ci raggiungerà insieme ad Hazel e Frank nei finesettimana "

" Ottimo, oggi è venerdì, c'è la caccia alla bandiera, tu sai le squadre?" continuò a chiedere Percy.

Annabeth annuì. " Per tua fortuna ho parlato anche con Piper. La casa di Afrodite, tu, Atena, Jason e Apollo contro tutte le altre. Efesto non gioca, ma non ho capito il perché"

" Comportatevi bene al campo" disse la mamma mentre i ragazzi scendevano. " Fatevi sentire ogni tanto e Annabeth fa in modo che mio figlio non scompaia di nuovo"

" Tranquilla Sally, lo terrò d'occhio costantemente" replicò Annabeth.

I due ragazzi andarono verso il campo e non fecero tempo a mettere piede dentro i confini che Piper corse incontro a loro abbracciandoli. " Finalmente!" esclamò mentre si avviavano verso la casa grande " Alla faccia dell'arriviamo in mattinata! Sono le tre del pomeriggio!"

" Mi sono svegliato tardi" ammise Percy.

" Vi perdono solo perché siete arrivati prima della caccia alle bandiere. Annabeth ti stavamo aspettando per un piano"

Percy sorrise. " Ottimo, io vado"

" Come, non vuoi sentire il piano?"

" Annabeth mi conosci, per quanto ti ami odio i piani. Preferisco arrivare e fare una strage. Non mi piace programmare" le diede un bacio sulla guancia e andò verso la capanna di Poseidone.

Il resto del pomeriggio lo passò in riva al mare e alle stalle e quando finalmente arrivò l'ora di cena Percy poté mangiare.

" Bene ragazzi" esclamò Chirone " Tra pochi minuti inizierà la caccia alla bandiera. Le squadre si posizionino, daremo il via tra poco"

Percy seguì i vari ragazzi fino alla collina, dall'altra parte del fiumiciattolo. " Bene ragazzi, conoscete il piano" disse Annabeth. " In posizione"

Percy, che insieme a Jason e alcune ragazze di Afrodite, aveva il compito di andare a cercare la bandiera si sparse tra gli alberi. Chirone diede il via e i ragazzi iniziarono a giocare.

Percy riuscì a trovare la bandiera quasi subito, ma quello che non aveva calcolato erano gli automi che giravano per il bosco.

Naturalmente, non appena si avvicinò alla bandiera gli automi più una decina di ragazzi della casa di Ares si fiondò su di lui.

" Mitico, mi ero dimenticato dei bei vecchi tempi!" esclamò estraendo Vortice e iniziando a menare fendenti.

Poi, una decina di minuti dopo, dove erano rimasti sempre nella stessa situazione, con qualche automa in meno, una voce alle sue spalle gridò "Fermi" e per qualche secondò sembrò funzionare. Tutti, automa e Percy compresi, si fermarono e la ragazza che aveva urlato raggiunse Percy, la spada estratta e puntata contro i nemici. A parte i capelli biondi che uscivano dall'elmo non riusciva a vedere altro, anche perché si era coperta il volto con un fazzoletto, cosa insolita. Gli occhi però si riuscivano a distinguere, occhi grandi e azzurri come il cielo. Molto più belli di quelli di Jason o di Talia, e a suo malgrado Percy dovette ammettere che erano anche più belli di quelli di Annabeth.

Passarono pochi secondi e si sbloccarono tutti e la ragazza iniziò a combattere contro i ragazzi della casa di Ares, al fianco di Percy. A Percy ricordava Piper, che ogni tanto gridava di fare qualcosa, e loro la facevano, anche se per pochi secondi. Spalla contro spalla Percy e la ragazza continuarono a combattere e Percy constatò la bravura della ragazza, che non aveva mai visto e non riusciva a riconoscere dalla voce.

Dopo una decina di minuti, in cui nessuno della squadra di Percy si fece vivo, mentre altri ragazzi della squadra avversaria si facevano avanti, Percy e la ragazza riuscirono a stordirli e correre verso la bandiera.

" Sei veramente brava" ansimò Percy rivolto alla ragazza.

" Grazie" replicò lei.

" Dove hai imparato?"

" Possiamo parlarne dopo? Pesiamo a loro" disse tirando fuori la spada per abbattere insieme a Percy altri due ragazzi spuntati da dietro gli alberi.

" Solo se mi giuri sullo Stige che dopo me lo dirai"

La ragazza si fermò un attimo. " Non giuro sullo Stige, ma ti do la mia parola. Se vinciamo potrai sapere tutto quello che vuoi a patto che tu mi racconti di te"

Percy annuì e desiderò tanto non avere l'elmo, in modo da avere una visuale anche più ampia. Guardò la ragazza, gli occhi fissi davanti a lei mentre correva. " Affare fatto. E ora prendiamo la bandiera. Tieniti a me"

La ragazza si fermò di botto e guardò Percy senza capire. Lui gli porse la mano e lei la afferrò. Si concentrò e poco dopo un getto d'acqua li sollevò fino a dove avevano messo la bandiera.

" Wow!" esclamò la ragazza quando ritoccò terreno.

" Prendiamo insieme?" chiese indicando la bandiera.

La ragazza annuì e sollevarono insieme la bandiera, mentre finalmente Jason, Piper e altri ragazzi spuntavano dal bosco sotto a loro, pieni di tagli e di terra.

" Ehi amico, siete arrivati tardi. Ci siamo prima noi!" esclamò Percy sollevando la bandiera.

" Solo fortuna" replicò Jason ridendo. " La prossima volta vedremo chi arriva prima"

" Come vuoi, però mi devi tre dracme!" replicò Percy. Prima di iniziare a giocare lui e Jason avevano scommesso tre dracme su chi arrivava prima alla bandiera. Piper e Annabeth avevano pensato di metterli nella stessa squadra per paura che se fossero stati rivali si sarebbero altro che fatti qualche graffio.

Percy si girò verso la ragazza. " Allora, posso sapere almeno il tuo nome? La partita è finita, mi hai dato la tua parola"

" Prima il tuo" replicò lei.

Percy le tese la mano. " Percy Jackson. Figlio di Poseidone"

La ragazza sembrò sorridere sotto il telo e finalmente si decise a toglierselo.

I capelli biondi caddero mossi sulle spalle. Se Annabeth lo avesse sentito probabilmente lo avrebbe ammazzato, ma era impossibile negare la bellezza di quella ragazza.

" Katherine Gray. Ma puoi chiamarmi Katy. Figlia di Afrodite"

Percy le sorrise stringendole la mano. Questo spiegava molte cose, sia dalla lingua ammaliatrice che dalla sua bellezza, parecchio simile a quella della madre, e Percy l'aveva incontrata Afrodite.

" Facciamo così, domani mattina vieni in spiaggia e ti dirò tutto quello che vorrai sapere" fece lei prima di chinarsi leggermente e saltare sul masso più vicino, atterrando con grazia, e poi sparendo dietro gli alberi. Percy rimase qualche secondo a fissare il vuoto.

" Percy vuoi scendere?" esclamò Jason

" Arrivo, fammi godere il mio momento di vittoria"

un'altra estate al campoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora