Vestiti e...

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La via dove stavamo camminando era molto soleggiata, intorno a noi molte persone in maglietta camminavano veloci. Sentii più volte una sensazione strana, come un brivido che mi correva dietro la schiena. Capii dopo qualche minuto che la sensazione era dovuta agli sguardi di alcune persone che mi fissavano mentre passavano. Alcuni sguardi erano normali, di semplice osservazione, altri erano quasi viscidi e provenivano perlopiù da uomini, ma gli ultimi sguardi, che provenivano solo da ragazze, furono quelli che mi spaventarono maggiormente: erano degli sguardi infuocati, che sembravano davvero arrabbiati, come se avessi fatto qualcosa per fare arrabbiare quelle ragazze. Compresi che anche Sam si era resa conto di quegli sguardi, perché con uno sguardo serio mi prese un braccio e disse: "Sbrighiamoci, devi assolutamente cambiare quegli abiti"

Affrettando il passo, raggiungemmo un negozio con delle grandi vetrine e un insegna luminosa, che emanava luce nonostante i raggi del sole fossero molto forti. "Questo è il posto dove faccio shopping di solito! Vedrai, ti piacerà!"

Appena entrate vidi intorno a me ogni sorta di capo di vestiario: gonne, maglie, camicie e un sacco di altri vestiti erano riposti in un grande scaffale o appesi su degli attaccapanni. Un uomo con un foulard viola e una giacca in tinta si avvicinò e con un forte accento disse: "Ciao Samantha! Stupenda come sempre! Posso fare qualcosa per te e per la tua amica?" Decisi che, nonostante quell'uomo avesse qualcosa di strano, mi piaceva. Aveva un modo di fare molto brioso, quasi quanto Sam. Quest'ultima gli si avvicinò e gli sussurrò qualcosa all'orecchio. Non riuscii a capire, ma dedussi dallo sguardo dell'uomo che il discorso riguardava me. Infatti appena finirono di sussurrare, Sam mi sorrise e mi presentò quello strano personaggio: "Lucy, lui è Randy! Ci aiuterà a trovare dei vestiti più adatti a te!" "Ora, care, io vado a prendervi dei vestiti, voi accomodatevi in camerino!" E dicendo questo Randy sparì in giro per il negozio con la velocità di un fulmine. Tempo di arrivare nella stanzetta che Randy tornò con una montagna di vestiti, dicendo che dovevo provarli tutti.

Altre clienti entrarono e mentre mi mettevo il primo "outfit"(così l'aveva chiamato lui), una maglia argento e dei jeans bianchi stretti, Sam iniziò a chiacchierare con me. La sua voce aveva un tono strano, come se fosse intimorita dalla sua domanda: "Senti, Lucy...come ti sono sembrati i ragazzi della band?" "Sono tutti molto simpatici, nonché gentili! Spero che diventeremo amici!"

Sam si lasciò sfuggire un sospiro. Capii che qualcosa non andava. Avevo subito fatto amicizia con quella ragazza e mi sembrava di capirla perfettamente, senza che ci fosse il bisogno di re nulla. Era come se i conoscessimo da una vita, nonostante questa "vita" fossero solo le ultime ore.

Ma prima che potessi dire qualcosa lei continuò: "Non è che ti senti in sintonia con qualcuno in modo particolare...so che li hai appena conosciuti ma...insomma...hai avuto un colpo di fulmine?" Uscii dal camerino, un po' confusa: "Uno studio recente afferma che il colpo di fulmine non esiste, è solo un'affermazione fatta in seguito all'innamoramento della quale ci convinciamo" "Uffa, ma non hai un minimo di romanticismo dentro di te? I colpi di fulmine esistono! Tieni, prova questa maglia..." "No, è stato dimostrato" "DEVONO esistere! Altrimenti a me cosa è successo con..."

La curiosità mi assalì. "Con?" Sam esitò. Scostai le tende e la guardai: "Puoi fidarti di me" dissi sorridendo. Mi rivolse uno sguardo pensieroso, poi si avvicinò e sussurrò: "Non devi dirlo a nessuno." "Promesso!" "Beh vedi, quando abbiamo formato la band conoscevo solo Josh, siamo amici da sempre...Ero molto imbarazzata, ma poi mi si avvicinò Lucas..." Gli occhi di Samantha iniziarono a scintillare "E' stato così gentile, mi ha rivolto uno sguardo rassicurante e fece un paio di battute, ridemmo un sacco...mi innamorai subito...Ma presto capii che faceva così con tutte, scommetto che l'ha fatto anche con te" Annuii. Mi dispiaceva per lei, si sentiva che quel ragazzo le piaceva molto... Sam continuò, con una voce triste e un po' infastidita: "Il punto è che, bello com'è, è circondato da un milione di ragazze! E si comporta allo stesso modo con tutte... non riesco a capire cosa prova!"

Volevo, anzi dovevo aiutarla. Quindi, senza nemmeno pensare le promisi che l'avrei aiutata. "Stai tranquilla! Capirò tutto su di lui! Ho studiato "Linguaggio del corpo: per capire l'individuo" e "Psicologia dalla P alla A" per anni, riuscirò a capire cosa pensa di te se mi impegno! Mi basterà parlargli!" Sam mi guardò e mi abbracciò forte: "Oh, grazie Lucy! Non sai quanto significhi per me! Ma...tesoro, vai cambiarti, il verde non è proprio il tuo colore!" Ridemmo entrambe, senza un apparente motivo, come due persone che senza parlare si capiscono e si divertono ugualmente. Fu uno dei momenti più belli che vissi.

Non mi importò più un granché dei vestiti che stavo provando, Sam decise di comprare i migliori che poi pagai con la carta di credito che fortunatamente, essendo stata messa nella valigia rossa, non era stata rubata quel primo giorno in città.

Continuammo a parlare, principalmente dei ragazzi della band. Sam mi raccontò di come fosse strano che Josh, che non lasciava mai una ragazza nemmeno restare a fare colazione da lui, permettere a una ragazza che aveva appena conosciuto di fermarsi a tempo indeterminato da lui. Mentre lo diceva aveva un tono ed un espressione strani, come a voler comunicare qualcosa, ma non capii cosa. Poi passammo a parlare di Phil. Con uno sguardo malizioso, di una persona che la sa lunga, lei mi chiese: "Quindi che ne pensi di lui?" "Non molto, in realtà. Mi ha solo salutato, sembra una persona molto cordiale, molto calma..." Sam scoppiò a ridere "Si, fa sempre così con le persone nuove che portano gli amici, presto ti conoscerà meglio e allora..." Rise più forte, in modo incontrollabile. Pensai nuovamente che la sua risata fosse tremendamente contagiosa. "Ma cos'ha di strano Phil?" Lei mi guardò con le lacrime agli occhi dal ridere: "Con me e, visto che sei insieme a Josh, anche te, probabilmente rimarrà calmo, ma quando andiamo in giro o in qualsiasi altra parte, diventa quasi un'altra persona! Una volta ha flirtato(con successo o meno) con una dozzina di ragazze minimo mentre eravamo usciti insieme! Quando siamo per strada fischia dietro alle passanti o fa commenti...ecco...molto...espliciti..." "Espliciti?" "Te lo dirò quando sarai più grande" "Ma ho la tua età, Sam!" Lei rise e si avviò verso la cassa, pagai e ci incamminando verso l'uscita con molte borse di vestiti in mano.

Ero ancora abbastanza sconcertata dal comportamento che Phil avrebbe assunto di lì a poco, da quel che diceva Sam. "Ma non trovi che sia un po' eccessivo tutto questo comportarsi da macho o da latin lover?" Chiesi "Beh...è il suo modo di fare, è un po' imbarazzante, ma non ci si può fare molto...se lo conosci bene è davvero un bravo ragazzo, ma ha sempre il bisogno di far vedere quante ragazze riesce a conquistare o almeno vuole farsi notare da loro. E' fatto così".

Lasciai perdere. Avrei lasciato passare semplicemente il tempo e avrei visto da sola come si comportava Phil. Intanto pensai solo a godermi i miei vestiti nuovi e, soprattutto, la compagnia della mia migliore amica.


Mini spazio autrice!

Grazie grazie grazie grazie per aver portato così tanta pazienza per questo capitolo! Sono davvero delle settimane assurde, ma sono riuscita a trovare del tempo comunque per scrivere, quasi non ci credo. Fosse per me vi ergerei un monumento per non esservi spazientite! Grazie davvero, il vostro supporto è davvero importante per me. Detto questo, spero che il capitolo vi sia piaciuto! Alla prossima(speriamo non troppo lontana) volta!

Nessun libro insegna a vivereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora