Perché esiste il razzismo?

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Contrariamente a quanto spesso si pensa o parzialmente si insegna a scuola, il razzismo non esiste solo per ignoranza, come se bastasse acculturarsi per farlo scomparire. Esso è un meccanismo ben più profondo ed eradicato nella psiche umana.

Il razzismo ha prima di tutto radici biologiche che comprendono più cose come:

· la paura dell'ignoto usata come meccanismo di autodifesa;

· la tendenza naturale a conservare l'ordine in cui vive.


Un meccanismo naturale oramai obsoleto

Il primo punto è simile al bianco che discrimina qualcuno con la pelle diversa, ma prima di tutto cerchiamo di capirne le ragioni biologiche e psicologiche, se così possiamo dire. Vi ricordate i filosofi come Thomas Hobbes che affermavano come l'uomo sia spinto dall'autoconservazione di sé?

Beh, non solo avevano ragione per la nostra specie, ma per gli esseri viventi in generale. In natura sopravvivere è uno degli obiettivi principali degli esseri viventi e capite bene che bisogni sempre stare all'erta per i pericoli in agguato.

È qui che il razzismo entra in gioco come meccanismo automatico di autodifesa per massimizzare le possibilità di sopravvivenza. Facciamo un esempio:

Siete un membro di una tribù di cacciatori-raccoglitori e state andando a cacciare perché avete bisogno di cibo, di certo non esistono i supermercati sotto casa o i congelatori per conservare la carne.

Ad un certo punto sentite un rumore proveniente da un cespuglio. Le opzioni principali sono due qui: è un pericolo o no?

Magari sarà uno scoiattolo, ma il nostro cervello amplifica comunque la percezione del pericolo, poiché è più conveniente pensare che sia un predatore o un altro umano, invece che dare per scontato che non lo sia.

Pensateci, nel peggiore dei casi sarete stati smentiti essendo un falso allarme, nel migliore dei casi vi siete salvati la vita perché era veramente un pericolo.

Pensateci, nel peggiore dei casi sarete stati smentiti essendo un falso allarme, nel migliore dei casi vi siete salvati la vita perché era veramente un pericolo

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Ora immaginiamo di essere in una tribù, non necessariamente in competizione con le altre, ma nemmeno alleate. State correndo e per caso vi incontrate con un membro di una tribù diversa dalla vostra. Lo capite dai tratti somatici: colore della pelle diversa, indumenti differenti, armi e così via. Avete una finestra temporale di pochi secondi per decidere se:

· scappare

· ignorarlo

· combatterlo

· interagire

Potreste seminarlo scappando, ma cosa ne sapete se vi terrà un imboscata e vi ucciderà? Stessa cosa ignorandolo. Combattere potrebbe essere un opzione, ma chissà come andrà lo scontro, ne vale la pena? Probabilmente avrà una lingua e tradizioni diverse e di certo non ci sono i traduttori per parlarci.

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