Ma le api... sono veramente in pericolo?

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E si inizia col botto con un argomento su cui dilaga una disinformazione impressionante, da annunci catastrofisti che annuncerebbero che le api siano in pericolo di estinzione, fino alle aziende che potreste vedere in pubblicità su Youtube che vogliono i vostri soldi per incrementare il numero di alveari. Come scriverò sotto affermare ciò è impreciso, la realtà è più complessa di così.

Le api non si stanno estinguendo, o meglio, apis mellifera no (insieme a pochissime altre specie, ma maggiormente la prima). Apis mellifera sarebbe la comune ape da miele, quella che alleviamo da millenni e che abbiamo esportato in tutto il globo. Dove nasce la confusione è proprio qui: esistono decine di migliaia di specie di api nel mondo, ma quella citata sopra insieme a poche altre specie sono quelle che hanno sempre destato il nostro interesse.

Nella seconda metà del 900 si sono registrati cali negli Stati Uniti e in Europa (negli ultimi venti anni sono comunque in crescita), ma non nei paesi in via di sviluppo, in cui continuano a crescere. Molti non hanno capito che a rischio fossero le api selvatiche, quelle non allevate dall'uomo, le api da miele sarebbero honey bees, non bees (apoidei in generale, che è una superfamiglia di animali che contiene tutte le api, inclusa la celebre ape da miele).

Il settore dell'apicoltura è fondamentale per l'economia, quindi cosa succede se spuntasse un patogeno che infetti A.Mellifera (nome abbreviato di apis mellifera)? Nessun problema, arriva l'uomo aggiustatutto. Verso agosto c'è mancanza di cibo? Nessun problema, arriva l'uomo a fornirglielo. Un fondo di verità ovviamente c'è.

Abbiamo già detto che le api selvatiche fossero in pericolo ed una delle cause è proprio A.mellifera, o ancora meglio dell'uomo che la introduce in ambienti in cui normalmente non ci sarebbe, diventando una specie alloctona, che in poche parole sarebbe appunto una specie che normalmente non sarebbe presente sul territorio, e quindi sconosciuta nell'ecosistema del posto.

Estranea al nuovo ambiente (le specie alloctone spesso fanno disastri) ed in grande quantità si mettono in competizione trofica con le altre specie presenti, ovvero una lotta per il cibo, fanno da vettore e trasmettono patogeni con la differenza che loro verranno curate, le altre specie invece son sfigate non essendo protette da noi e muoiono (i cambiamenti climatici e la perdita di habitat ne sono anche responsabili).

Un esempio di un acaro che non sta molto simpatico ad A.Mellifera e ad Apis Cerana (specie diffusa nel sudest asiatico), varroa destructor.

Perciò la soluzione per "salvare le api" non è continuare a sfornare arnie all'infinito

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Perciò la soluzione per "salvare le api" non è continuare a sfornare arnie all'infinito. Metto una frase di un video che linkerò sotto: salvaguardare la biodiversità degli impollinatori (che sono moltissimi) mettendo le api da miele è come salvaguardare la biodiversità degli uccelli facendo allevamenti di polli" Piuttosto sarebbe utile non massacrare qualsiasi campo incolto si veda davanti per donare quello spazio a insetti e possibilmente non piazzando altre arnie in quel posto, che sarebbe inutile, ma lo spiegheranno meglio di me. Qui dei dati della Fao ed altri.

Produzione di alveari nel mondo dal 1994 al 2019

Numero di colonie di api da miele nei vari continenti palesemente in crescita nel corso dei decenni

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Numero di colonie di api da miele nei vari continenti palesemente in crescita nel corso dei decenni

Numero di colonie di api da miele nei vari continenti palesemente in crescita nel corso dei decenni

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Numero globale totale di colonie di api mellifere gestite tra il 1961 e il 2007 (FAO, 2009). Il forte aumento delle popolazioni di api asiatiche tra il 2005 e il 2006 deriva principalmente dai paesi che hanno segnalato alla FAO (organizzazione ONU per l'agricoltura e l'alimentazione) per la prima volta le colonie gestite nel 2006.

 Il forte aumento delle popolazioni di api asiatiche tra il 2005 e il 2006 deriva principalmente dai paesi che hanno segnalato alla FAO (organizzazione ONU per l'agricoltura e l'alimentazione) per la prima volta le colonie gestite nel 2006

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e non solo, per i più curiosi nei video linkati vi sono molti altri dati.

Nel primo in descrizione ci sono approfondimenti con grafici, il secondo guarda il problema da un altro punto di vista, il terzo mostra che in pericolo sia più il mestiere dell'apicoltore che le api in sé. Il quarto è più un approfondimento degli impollinatori inclusa A.Mellifera e l'ultimo è nuovo e tratta se adottare un alveare valga la pena, sono tanti, ma scegliete di vedere quello che vi interessa di più. Ciò che vi posso assicurare è che il divulgatore scientifico in questione sia molto bravo e vi consiglio di seguirlo.

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