Blue Blazer (Drago)

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Drago (m) x Mc (f)

Come ogni sera si era recato al bar nascosto nel vicolo lontano dalla stazione. Con un sorriso amichevole aveva salutato i due uomini seduti ad un tavolo all'angolo e intenti a parlare come sempre di argomenti fin troppo propedeutici. Senza che dicesse niente davanti a lui apparve un bicchiere con il drink che beveva solitamente. Ringraziò vivacemente prima di acquetarsi.

Sentì immediatamente gli occhi degli altri tre presenti su di lui.

Pensoso, si passò una mano nei capelli tirati indietro: non era certo la prima volta ma era sempre una tortura.

«Grigor hai b...» il barista non ebbe tempo di finire la frase che la campanella dell'ingresso suonò.

Senza farsi notare, gli occhi di tutti i presenti si spostarono incuriositi sulla porta.

Inizialmente, avevano pensato quel luogo solo per loro, ma ovviamente era inevitabile che di tanto in tanto qualche cliente non abituale trovasse la strada fin lì. Era però raro che si trattasse di una ragazza con all'apparenza almeno una decina di anni in meno della media dei presenti e per di più da sola. Non impossibile ma raro.

La ragazza si sedette al balcone, solo due sgabelli la separavo da Grigor. Per un secondo la ringraziò mentalmente, sapeva cosa stesse per chiedergli Edward, il bartender. Conosceva gli abituali da troppo tempo e sapeva che avrebbero cercato di consolarlo o aiutarlo, ma sinceramente non voleva sentire neanche una parola sulla questione, si sentiva troppo vecchio per rifletterci.

Sospirò passandosi una mano sulla barba e il pizzetto che gli incorniciavano la mascella.

«Se fosse possibile un espresso o qualcosa di analcolico, la ringrazio.»

La voce esausta della ragazza attirò la sua attenzione. Era decisamente più dolce di quanto si sarebbe aspettato: nonostante il viso tondo non si poteva far a meno di avere l'impressione che non fosse una persona facilmente avvicinabile. Alcuni piccoli gesti impacciati contraddicessero questa immagine. Era poi nervosa, tentava di nasconderlo, ma i suoi occhi viaggiavano spesso al telefono.

«Edward, pago io per la signorina.»

Vide gli occhi della ragazza spalancarsi e impanicarsi.

«Non ce ne è bisogno grazie, ma...»

Doveva ammettere che trovava adorabile il suo tentativo di dare una risposta coerente. Non doveva essere abituata a situazioni simili.

«Non preoccuparti, considerala la mia buona azione giornaliera.» Si giustificò prima di sorriderle calorosamente. La cosa parve imbarazzare la ragazza ancora di più, si limitò però ad accettare.

«L'ennesima buona azione vorrà dire.» Grigor sorrise di sbieco guardando l'uomo al tavolo che aveva mormorato quelle parole.

«Mi dai sempre troppo credito, cerco solo di essere gentile.»

L'altro scosse il capo prima di tornare a parlare sottovoce con l'uomo seduto di fronte a lui.

«Anche se non sembra, Grigor è un poliziotto modello, per lui è normale.» Aggiunse Edward posando un bicchiere di un arancione vivo davanti alla ragazza.

«Vi divertite a prendervi gioco di me stasera?» Domandò soffocando una mezza risata. L'immagine che avevano di lui era decisamente migliorata nel tempo, ma non si riteneva una così brava persona come lo stavano dipingendo. Esattamente come in quel momento: era stato attratto dagli occhi della ragazza fin dal primo momento, sfortunatamente per lui era un istinto seguire ogni cosa che sembrasse preziosa, soprattutto se sembrava una gemma.

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