New Model (Robot)

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Robot (m) x MC (m)

Il suo migliore amico era scomparso da almeno una settimana. La cosa lo aveva sconvolto più di quel che si aspettava, soprattutto si sentiva in colpa. Non sentiva Adam da un mese buono, tanto che quella notizia era arrivata come un fulmine a ciel sereno per bocca di un suo collega.

I vicini avevano denunciato la scomparsa da poco tempo vedendo la casa completamente abbandonata a sé stessa. Non sarebbe stato coì strano se non fosse che Adam non era mai uscito da quella casa, non solo non c'era alcuna traccia che si fosse spostato. La macchina era ferma nel vialetto, il frigo mezzo pieno, dei vestiti preparati sul letto.

E da quel che vedeva, Adam era stato decisamente occupato nell'ultimo periodo.

Grazie ad una sua conoscenza si era fatto inserire nella squadra che si occupava del caso nonostante provenisse dall'altro capo dello stato. Senza neanche presentarsi si era fatto dare le chiavi e si era precipitato sulla possibile scena del delitto. Tuttavia, esattamente come gli era stato riportato, non sembrava esserci stata un'effrazione o una colluttazione. Tutto era fermo al momento in cui Adam era sparito nel nulla lasciando sparsi per casa i suoi appunti, i suoi vestiti e anche tutto il resto, probabilmente perché troppo assorto nelle sue ricerche per pensare a ripulire. Forse quella era l'unica cosa in cui si somigliavano: entrambi una volta immersi nel lavoro non riuscivano a pensare ad altro. Per il resto erano ai poli opposti: Adam era il composto e bonario scienziato mentre Garret era il poliziotto con un'attitudine decisamente da bastardo che rendeva quell'amicizia ancora più assurda a chiunque la vedesse.

Per la verità Garret aveva sempre trovato assurdo che gli altri si stupissero, non era difficile scoprire che Adam fosse l'unica persona che gli era rimasta dalla sua gioventù. Tuttavia, proprio per questo si sentiva ancora più in dover di scoprire cosa fosse successo. Probabilmente se non si fosse comportato da cretino come suo solito non si sarebbe ritrovato a indagare su una scomparsa.

Una bestemmia a mezza voce ruppe il silenzio quando i suoi occhi si posarono sulla fotografia appesa nel corridoio centrale. Rivedere il se giovane accanto ad un Adam ragazzo e sorridente aveva peggiorato ancora di più il suo umore e aumentato la velocità dei suoi passi.

Era certo che dovesse esserci un indizio: era stato tutto troppo improvviso per cui era impossibile che fossero state rimosse tutte le prove. Ma soprattutto il suo istinto, e un po' di ovvietà logica, gli diceva che probabilmente la risposta risiedeva nelle ricerche dell'amico.

Scandagliò da cima a fondo ogni documento su cui riusciva a mettere le mani, non ne comprendeva a pieno il contenuto ma nella sua testa si era formata un'immagine pericolosa: una scoperta rilevante e di proporzioni decisamente maggiori di quanto si fosse aspettato.

«In che cazzo di casino ti sei cacciato, Adam?» sussurrò posando sulla scrivania incasinata dello studio gli ultimi appunti.

Seduto sulla poltrona consumata poteva quasi vedere Adam aggirarsi senza sosta in quella stanza inondata di carte e libri alla ricerca di una soluzione per il nuovo problema in cui era incappato. Ricordava bene le notti insonni dell'amico, in particolare gli era rimasta impressa l'immagine confortante della sua schiena ricurva sulla scrivania illuminata solo da una lampada. Vederlo lì dove lo aveva lasciato prima di abbandonarsi agli incubi che lo facevano svegliare di soprassalto nel mezzo della notte era una delle cose più confortanti della sua vita. Adam era...

Si passò una mano sugli occhi stanchi.

Non avrebbe dovuto lasciarlo solo, ma la vita non era stata clemente per nessuno di loro due, in quel periodo le loro strade si erano allontanate e Garret aveva peggiorato la situazione.

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