19^CAPITOLO

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   NATE
È notte e non riesco a dormire, fuori diluvia e il rumore della pioggia non aiuta il mio mal di testa.
Mi alzo dal letto e mi dirigo in corridoio per scendere in cucina, ho bisogno di bere.
Sorpasso la camera di July,che dorme profondamente, e mi dirigo verso le scale. Passo davanti alla stanza di Belle e nel letto non c'è nessuno. Entro e vedo la porta del suo bagno spalancata, entro e... non c'è nessuno.
Scendo in cucina e la vedo...
È tutta rannicchiata su se stessa, seduta in un angolo buio e stretto della cucina. Mi avvicino e lei sembra non percepire la mia presenza, sta piangendo.
<< Belle....Belle>> non risponde
<< Isabelle che cazzo ti succede?>>
<< è...è la pioggia >> risponde singhiozzando. È come se l'aria le mancasse. Ma continuo a non capire
<< che vuol dire? Hai paura?>> lei non risponde, annuisce solamente.
<< ne vuoi parlare?>> le chiedo << fa male...>> dice
<< la n-notte in cui è m-m-morta la m-mamma...>> si ferma
<< pioveva vero?>> chiedo per conferma e lei annuisce <<diluviava...>> mi siedo accanto a lei e le metto la testa sul mio petto abbracciandola << sono rimasta tutta la notte sotto la pioggia, dopo che lei era morta...non so forse aspettavo che si risvegliasse.>>
<< dopo la sua morte ho sviluppato un trauma, ogni volta che piove succede questo... ma Lily era l'unica che riusciva a calmarmi e- e ora lei non c'è più....ed è colpa mia>> dice continuando a piangere e singhiozzare, solo ora noto che si sta pizzicando il polso, lo sollevo e noto del sangue che esce <<che hai fatto...>> lei nega con la testa, non ne vuole parlare, ma io sono terribilmente preoccupato... e se... no non può farlo <<Belle guarda me, parla con me... ci sono io...sono qui con te, ti prego parla con me>> lei si accoccola di più sul mio petto, fa un respiro profondo e inizia a parlare
<<per evitare gli attacchi di panico...mi pizzico i polsi fino a farli sanguinar->>  la blocco con un bacio casto sulle labbra, mi alzo e le porgo le mie mani << dai...vieni, ti mostro una cosa>> lei dubbiosa afferra le mie mani e si alza.

ISABELLE
Nate apre la portafinestra della cucina che da su giardino, mi tiene la mano e cerca di portarmi fuori.
<< no,no no no Nate ti prego non portarmi fuori >>
<< devi affrontare la tua paura, il tuo trauma Isabelle. Ti prometto che ti sentirai meglio.>>
Mi fermo sull'uscio della porta e mi blocco << non c'è la faccio Nate...sono una stupida che non riesce a superare le difficoltà >> mi prende il viso tra le mani e mi guarda negli occhi <<Non lo dire nemmeno per scherzo. Sei la persona più forte che io conosca...supererai anche questa. Lo faremo insieme.>>
Mi accarezza il viso e in piena notte, sotto la pioggia, in pieno inverno, usciamo in giardino.
Comincio a tremare e non per il freddo, per la paura.
Il respiro comincia a venire meno, ma lui appoggia la fronte sulla mia << respira insieme a me Belle...ci sono io con te>> abbasso lo sguardo e vedo i miei capelli bagnati e i ricordi di quella sera si fanno ancora più vividi
<< non ci pensare Belle, non ci pensare. Guardami e respira.>>
<< g-grazie...>>
<< shhh>> mi bacia.
Un bacio dolce e lento che vuole portare via il mio immenso dolore e che forse, in qualche modo, ci è riuscito.
<< d'ora in avanti, ogni volta che pioverà ripenserai a questa notte. Io e te sotto la pioggia. >> sorrido involontariamente << hai visto? Sei una persona fortissima, la più forte che conosco. Hai affrontato il tuo dolore e la tua paura. Sono orgoglioso di te. >>
Gli prendo il viso tra le mani e lo bacio, lui appoggia le mani alla base della mia schiena e mi stringe a se.

SPAZIO AUTRICE:
Ciao ragazz* spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
Grazie a Nate  Belle è quasi riuscita a superare il suo trauma.
Le cose tra di loro sembrano andare bene, ma...
Xoxo

Roxane

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