16^CAPITOLO

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ISABELLE
Vado in camera facendo i salti di gioia, faccio la doccia e indosso un pantalone di pelle nero ,un top corto nero e un chiodo di pelle del medesimo colore, infilo le dr.Martens  e scendo.
Quando arrivo giù, la vista che mi si presenta mi incanta. C'è Nate con un jeans nero, una maglietta attillata nera che fa risaltare in suo fisico scolpito, indossa anche lui il chiodo di pelle e tiene 2 caschi neri sotto braccio.
Mi avvicino a lui che, nel frattempo, non mi ha tolto gli occhi di dosso. Mi porge uno dei due caschi e ci dirigiamo verso il garage.
<< vuoi guidare tu?>> rimango senza parole...
<< oh cazzo... si cazzo, si!>> urlo. È sempre stato un mio grande sogno guidare una moto del genere. Lui mi guarda e sorride passandomi le chiavi.
Saliamo sulla sua ducati, accendo il motore e lo faccio rombare.
Accelero e sfreccio per le strade di Los Angeles, sempre più veloce. Sento Nate che si stringe a me << hai paura Miller?>>
<< ti piacerebbe Hunters >> accelero di più.
<< dove stiamo andando?>> chiede
<< in un posto segreto >> dico. Non lo vedo , ma sento che sta sorridendo, sorrido a mia volta e continuo ad accelerare.
Fermo la moto in mezzo ad un bosco e scendiamo , mi sfilo il casco e glielo porgo, mi aggiusto i capelli con le mani, che sono elettrizzati come me.
<< dove siamo? >>
<< lo scoprirai presto>> gli dico mentre faccio strada. Intanto Nate è dietro di me , sposto dei rami e...
<< siamo arrivati >> dico ...
<< oh cazzo. Belle come fai a conoscere questo posto? È un vero paradiso cazzo!>>
Belle... mii soffermo su questo nome. Prima solo la mamma mi chiamava così, e quando è morta non l'ho permesso a nessuno di chiamarmi così,  ma a lui si, non so il perché .
Dalla prima volta che l'ha pronunciato, ho deciso che lui può farlo. Solo lui.
Scuoto la testa per ritornare alla realtà.
Davanti a noi c'è veramente un paradiso... una cascata naturale immersa nella natura abbandonata, ma non è finita qua.
<< e non hai ancora visto tutto>> aggiungo e comincio ad incamminarmi dietro la cascata, mentre Nate mi segue.
Entriamo nella grotta dietro quest'ultima e davanti ci si presenta una piscina naturale nella roccia << cazzo...>> dice Nate << già>> dico meravigliata. Mi avvicino alla pozza d'acqua e inizio a spogliarmi << che cazzo fai?! L'acqua sarà gelata>> rido
<< qui è zona vulcanica, l'acqua è calda>> lui si avvicina e inizia a spogliarsi rimanendo solo in boxer, io invece rimango in mutandine e top poiché non ho il reggiseno. Ci immergiamo e subito mi rilasso.
<< perché sei rimasta con la maglia?>> mi chiede Nate. Sa benissimo che non sono una che si vergogna del proprio corpo.
<< non ho il reggiseno>> rispondo chiudendo gli occhi per la sensazione che mi da l'acqua calda sul corpo << e quindi ?>> dice con la voce ancora più roca, rido leggermente e rispondo << so che non mi resisti ,ma ora non mi sembra il caso di giocare>> dico ancora ad occhi chiusi << chi dice che sto giocando?>> lo sento avvicinarsi, il suo torace marmoreo si appoggia sulla mia schiena e mi posa le mani sui fianchi
<< come conosci questo posto?>>
<< c'è una leggenda che circonda questo bosco, si dice che ci siano i cervi bianchi e chi li trova è disposto a trovare la sua anima gemella, da allora venivo sempre qui con la mamma a cercarli, ma non li abbiamo mai visti e dopo la sua morte mi arresi dal cercarli e non ci tornai più , fino ad oggi>>
<< ci credi?>> chiede mentre inizia a baciarmi il collo << alla leggenda?>> chiedo e cerco di non gemere dal piacere, lui annuisce iniziando a scendere sulla clavicola << non lo so>> le sue mani iniziano a salire verso il top. Mi prende il mento e lo gira nella sua direzione,le sue labbra si posano ad un soffio dalle mie.  Apro gli occhi. Sento le sue barriere cedere e decido di farlo anch'io , di lasciarmi andare davvero, almeno per una volta. Leggiamo l'uno negli occhi dell'altro tutto il dolore, la rabbia e la delusione...
NATE
Qui, lontani dal mondo, dove ci siamo solo lei ed io,sto capendo che Belle ha sempre nascosto i sentimenti nel menefreghismo, ma non era così. Fingeva di stare bene, fingeva di essere rimasta illesa di fronte al dolore, ma le ferite erano tutte lì, nel suo cuore.
Dove stavo per lasciarne un'altra.
Ma io sono fatto così, non mi hanno mai insegnato ad amare ,e mai ho ricevuto amore , sono diventato un stronzo con numerose ferite all'interno " non mostrarti mai debole Nate, è la prima regola" me lo ripeteva sempre mio padre e da allora lo feci, nascosi tutto sotto la maschera della perfezione inesistente ,e non l' ho mai abbassata, con nessuno, ma con lei sento una connessione mai provata con nessuna. Mi fido di lei, quando sto con lei credo di essere perfetto anche senza la mia maschera.
<<Nate...>> mi richiama Belle, l'unica persona che se potessi terrei vicino per tutta la vita, ma so che finirei per aggiungere un'altra ferita tra tutte le altre infinite. <<sono qui...con te>>  appoggio le mie labbra sulle sue, con dolcezza e lei ricambia.

SPAZIO AUTRICE:
Ciao ragazz*, spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
Isabelle e Nate sono sempre più vicini,ma cosa accadrà nel prossimo capitolo?
Vi anticipo che ne vedremo delle Belle.
Xoxo

Roxane

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