Sei.

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Non appena la campanella annunciò la fine delle lezioni sistemai con calma l'astuccio e i quaderni,visto che come al solito alla porta c'era la calca per uscire dalla classe.
Qualcuno posò le mani sul mio banco e alzai il mio sguardo inarcando le sopracciglia,era Alan o Mettew, per avere la conferma abbassai lo sguardo sulle sue mani dove non c'era nessuna cicatrice e allora tornai a guardarlo negli occhi accennando un piccolo sorriso.
" Ciao Alan." Tornai a guardare in basso per mettere il tutto nella borsa mettendo essa su una spalla,avvicinai la sedia al banco e tornai a guardare il ragazzo davanti a me che era alquanto assorto nell'osservarmi,mi allarmai pensando che avevo qualcosa di strano in faccia, o chissà che.
"Sei buffa." Detto questo prese la sua cartella lasciandomi li' da sola e perplessa,cosa avevo mai fatto per essere buffa?
Feci spallucce e mi avviai verso il mio armadietto,stranamente non c'era Nicole ad aspettarmi come ogni giorno per fare poi la strada insieme,sospirai leggermente prendendo tutti i libri e quaderni all'interno dell'arma dietro.Mi avviai verso il cancello della scuola quando una moto per poco non mi prese in pieno,mi portai una mano sul petto con una faccia terrorizzata,il mio cuore stava impazzendo,voltai lo sguardo ancora sconvolta verso la persona che guidava la moto,egli alzo la visiera del casco e mi guardo' divertito,riconobbi che era Alan visto che la moto era diversa da quella del gemello.
Mi passai una mano rassegnata sul viso avviandomi verso casa,quando finalmente arrivai e aprii la porta notai un foglietti no posato sul mobiletto li accanto,la scrittura era di mia madre e diceva che sarebbe tornata domani visto che il lavoro l'aveva trattenuta,feci l'ennesimo sospiro prendendo il telefono dalle tasche per ordinare una pizza per le otto.
Dalle 16 alle 20 vidi degli episodi della mia serie televisiva, ovvero Dr. House. Non studiai visto che il giorno dopo era sabato e non sarei dovuta andare a scuola,quando suono' il campanello mi feci una crocchia disordinata ed andai ad aprire.
Per poco non mi misi a sbattere la testa sul muro,possibile che me lo trovavo sempre intorno? Osservai Alan (sempre riconoscendolo per via della mancanza di quel piccolo segno sulla mano),inarcai un sopracciglio e incrociai le braccia al petto.
"Non lo faccio a posta lo giuro." Forse aveva capito perché incrociai le braccia al petto,ma non ci feci tanto caso,feci spallucce e gli diedi i soldi per la pizza ringraziandolo,quando stavo per chiudere la porta lui la blocco' mettendo il piede davanti ad essa.
"Ti va se la mangiamo insieme? Tanto ho finito il turno." Fece un sorriso da cucciolo per convincermi e dopo 10 minuti di suppliche ci riuscì,anche se mi feci sfuggire un piccolo sorriso divertito.

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