5.

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Note:
Dopo più di due mesi eccoci qua, purtroppo per voi questo capitolo l'ho scritto io alla fine.
Scusate i tempi biblici.
Ciao.


Manuel in quello studio si è sempre sentito sotto osservazione, un po' teso e delle volte anche fuoriluogo, ma mai, mai, si è sentito a disagio come in quel momento. Si muove nervosamente seduto nel parterre insieme agli altri corteggiatori ed osserva il trono vuoto che appartiene a Simone. In quella buona mezz'ora di registrazione si è accorto di due cose: Riccardo non era lì in parterre, il che poteva significare qualcosa di bello ma anche una delle ipotesi peggiori; la seconda cosa era che Maria non sembrava voler smettere di guardarlo mentre se ne stava lì seduto a fissare sempre lo stesso punto.

Da quando è lì dentro la settimana appena trascorsa è stata la peggiore, probabilmente. Quando aveva fatto il cambio di trono le sue idee erano state molto chiare, non aveva avuto dubbi o paure se non quella di un rifiuto, ma adesso è lì e solo una settimana prima aveva pensato che la sua esterna con Simone fosse andata bene, più che bene, per poi scoprire che a Riccardo aveva presentato suo fratello dopo essersi visto con lui.

Credeva di poter chiedere spiegazioni quella settimana, di chiarire il perché avesse fatto un gesto così importante con l'altro, ma era stato sorpreso da un 'no' secco della redazione che non face altro che aumentare i suoi dubbi.
Non poteva vederlo, non poteva parlarci, non poteva avere risposte alle sue domande e l'idea che invece qualcun altro lo avesse fatto lo faceva tremare sulla sedia.

Si concede di stropicciarsi gli occhi quando viene annunciata una pausa e dopo aver sbuffato rumorosamente si gira in cerca di Raffaella, che sembra leggere subito nel suo sguardo una richiesta di aiuto. Si avvicina a lui sendendosi al suo fianco e Manuel non sa bene cosa dire, che le domande sono ancora troppe e la confusione nella sua testa lo è ancora di più, quindi boccheggia un po' prima di poggiare le testa sulla sua spalla, fissando il pavimento dello studio.

"sta qua dietro?" sente la donna annuire ed uno sbuffo gli lascia le labbra. "non t'è sembrata na bella esterna quella che abbiamo fatto?" chiede, cercando il supporto di qualcuno.

Lui ne è fermamente convinto che sia andata bene, anche in quel momento ed anche se tutte le azioni compiute dall'altro quella settimana sembravano smentirlo. Li aveva visti i suoi occhi quel giorno, il suo sorriso e quelle guance arrossate, cose che non aveva mai visto con Riccardo, o almeno non così reali.

"tu pensi che a lui non sia piaciuta?" chiede in risposta lei, Manuel batte un paio di volte le palpebre prima di annuire.
"sennò che ce sto a fa qua?"
"l'unica risposta che ti sai dare è questa?"
"no Raffae', io non me so da nessuna risposta, me rode solo er culo" risponde alzando la testa.

Incrocia lo sguardo della donna che non riesce a trattenere un sorriso divertito, facendo corrucciare ancora di più la sua fronte. Ogni volta che ne ha avuto l'occasione ha provato a chiedere informazioni alla redazione, ma nessuno è mai sembrato disposto a chiarire qualche suo dubbio, nemmeno la persona al proprio fianco che gli offriva sempre una parola di conforto o una spalla a cui poggiarsi, letteralmente.

Prima ancora che possa ripartire alla carica con altre domande, però, viene annunciata la fine della pausa che costringe Raffaella ad alzarsi velocemente da lì.

"dai, tra poco entra" gli dice scompigliandogli un po' i capelli, per poi allontanarsi da lì.

E Manuel non immagina che quel "tra poco" sia davvero cinque minuti dopo, quando Maria lo chiama e lui lo vede spuntare dalla passerella, con una camicia bianca e dei jeans neri. Per un attimo tutto il risentimento accumulato quella settimana svanisce e riesce a pensare solo a quanto sia bello, bello da togliere il fiato, con quei capelli ordinati e la catenina che spunta dai primi bottoni aperti.

Davanti a te. | Simuel.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora