SPENTA

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Adoravo dormire, così tanto da fare tardi a lezione quasi ogni giorno, sia alla Durmstrang che ad Hogwarts, ma quella notte non chiusi occhio.

I motivi erano tre:

Il primo: non mi sarei mai perdonata per ciò che avevo fatto con Draco su quel divano.

Il secondo: avrei voluto ripeterlo sul mio letto, o il suo. Sapere che era così vicino a me, di fronte la mia stanza, e non poter andare, mi aveva portato a girarmi e rigirarmi sul letto.

Il terzo, e forse il più importante: le mie mani avevano qualcosa che non andavano.

Il dorso portava delle cicatrici, striature, come linee rosse ma senza ferite aperte.

Per la prima volta, i miei poteri, stavano ustionando anche me, oltre che gli altri. Bruciavano, nonostante le mie mani fossero fredde. Cercai di fare qualche incantesimo di guarigione con la mia bacchetta, ma non funzionarono.

L'unica persone con cui potevo parlarne era Severus ma parlarne con Severus significava subire domande, del tipo:
"Cosa è successo per portarti a perdere il controllo in questo modo?"
E io cosa avrei dovuto rispondere?
"Sono andata a letto con Draco"?
E anche se non avessi risposto, Severus avrebbe capito. Non so perché ma sembrava che capisse che c'erano degli altri motivi per cui perdevo il controllo in quella casa.

Perciò, all'alba, mi alzai dal letto e, non sapendo cosa fare, mi sedetti sulla sedia della scrivania per poi prendere carta e penna.

Guardai il mio dorso prima di intingere quest'ultima nell'inchiostro, e pensai che avrei dovuto indossare una felpa larga per nasconderlo. Per non far vedere a Narcissa e Draco questi segni.

Poi cercai di concentrarmi su ciò che avrei risposto a Harry. Avevo bisogno di scrivere, sentirmi utile in qualche modo, per l'Ordine, per i miei amici, anche se nulla poteva cancellare quello che avevo fatto.

"Te ne stai pentendo?" mi aveva chiesto Draco su quel divano, e ora io, sulla mia scrivania, per i sensi di colpa, avrei risposto "si" mentre stavo rispondendo alla lettera di Harry.

Ciao Harry,
Il Sectumsempra provoca pericolose emorragie e perdite di sangue.
Ciò porta a dissanguare l'avversario, e se non curato in tempo, a morire.
L'ho studiato al terzo anno. Non ci hanno dato il nome, ma ci hanno riferito che è stato un inglese a crearlo.
Il contro incantesimo è il Vulnera Sanentur, se mai ti venisse voglia di uccidere qualcuno e pentirtene ahahah.
È strano scrivere una risata e non viverla, ma vabbè... mi sa che dovrò farci l'abitudine.

Qui ho visto delle persone, uomini che non conosco, e sagome che vanno e vengono smaterializzandosi in giardino.
Di Bellatrix neanche l'odore.

Spero di incontrarti presto,
sfregiato.

Ti voglio bene.

Avevo scoperto dopo che "sfregiato" fosse anche il soprannome che Draco aveva scelto di dare a Harry già dal primo anno, quando io ancora andavo alla Durmstrang. Con la sola differenza che a me piaceva scherzarci sopra, Draco invece non scherzava. Amava andare contro Harry, e Harry amava andare contro Draco.
A Harry però non dava fastidio quando usavo io quel soprannome, quanto a me piaceva che mi chiamasse straniera.

Ora però, mi sentivo davvero una straniera. Così lontana dai miei amici, fisicamente e mentalmente.

I miei pensieri, però, riuscivano solo a chiedersi come Draco si sarebbe comportato nei giorni successivi a ciò che era successo in biblioteca. La mia testa non riusciva a partorire altri pensieri oltre a quello.

Deatheater ~ Draco Malfoy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora