IRRAZIONALE

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Draco

Mio nonno era stato chiaro:
"Non permetterti a sostituire una famiglia come quella dei Greengrass per una Grindelwald. Siamo già nel mirino dei giornalisti. Se ti dovessi fidanzare con la figlia di Gellert, avrebbero da parlare.
Astoria è una ragazza per bene."

E anche con la mia risposta ero stato chiaro. Fin troppo, e non avrei dovuto:
"Anche Helena è una brava ragazza."
Poi cercai di mettere la mia rabbia da parte, nel sentire dei giudizi su di lei, e mi ripresi:
"Oltre questo, non ho nessuna intenzione di fidanzarmi con lei. Quindi... non capisco perché mi stai facendo questo discorso."

Si era acceso un sigaro, mentre io mi ero sistemato meglio sulla sedia della sua scrivania.
"E tu perché ti intrometti nella conversazione che Frederick cerca di sostenere con Helena?"

"Lui non sarebbe nel mirino se si fidanzasse con Helena, nonno?" Avevo sogghignato, e a lui dette fastidio.
"Lui è un Auror, è ben visto. Non come te. Quindi potrebbe solo risollevare la reputazione di Helena e non buttarla ancora più giù. Ne gioverebbe anche lei." Aveva risposto mio nonno, con calma.

Io però la calma l'avevo persa. "Lui non è un Auror. È un mangiamorte, come me. E Helena non vorrebbe stare con uno di noi, lei vuole davvero diventare un'Auror."

"Quante cose che sai di questa ragazza." Aveva sorriso. Un sorriso calcolato. "E Astoria invece? Cosa vorrebbe fare da grande?"

Mi aveva zittito, perché non ne avevo la più pallida idea.

"Il mio è un avvertimento. Sono sicuro che, se la figlia di Gellert ha il sogno di diventare un Auror e Frederick può aiutarla, lei accetterà di fidanzarsi con lui, e in questo modo la stirpe di purosangue può continuare. Tu con la Greengrass, lui con la Grindelwald." Aveva continuato.

E io invece, mi ero alzato dalla sedia.
"No."

Mio nonno aveva aggrottato le sopracciglia.
"Come hai detto, scusa?"

"Frederick non si avvicinerà ad Helena. È meschino." Ed era vero. In battaglia era davvero spietato. Lui aveva scelto di essere un mangiamorte e di aiutare il Signore Oscuro direttamente dalla Francia.

"E tu? Saresti migliore per lei?" Aveva ridacchiato.

"Potrei esserlo. Si." Stupidamente gli avevo voltato le spalle e gli avevo sbattuto la porta in faccia, pronto per calmarmi in volo, da solo.

Ma poi lei aveva deciso di passare del tempo con me, e io avevo accettato. La portai in quel posto - unico luogo che mi facesse credere di essere libero, e volevo esserlo, con lei.

La baciai, per togliere quella labbra dalla bocca di chiunque altro. Volevo fossero mie.

Come Astoria voleva che le mie fossero sue.

Aveva pianto quando ero tornato a casa dai miei nonni, mentre io avrei solo voluto strangolare il padre di mio padre.

Lei aveva pianto perché aveva paura che io l'avessi tradita, nonostante non le avessi ancora chiesto ufficialmente di essere la mia ragazza.
E io le mentii, la rassicurai, come uno stupido maschio che tradisce e non può dire la verità; per molteplici motivi non potevo dirla.

Deatheater ~ Draco Malfoy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora