dovresti stare più attento alla strada...

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Izuku pov:

Ci avviammo verso la tramezzeria.
Ero agitato e tutte le frasi e i discorsi che avevo preparato erano sparite dalla mia mente lasciando dentro me un vuoto di ignoranza e incapacità di iniziare una frase senza sentirmi a completo disagio.
Lui era intento a camminare e a guardarsi i piedi.
Feci partire lo sguardo ai suoi piedi, salii per i pantaloni neri della tuta, per la vita, arrivai al petto, evidenziato dalla maglietta aderente bianca.
Il mio volto avvampò quando arrivai al volto con gli occhi, e mi accorsi che il suo sguardo non era più puntato a terra ma verso di me.
Aveva notato che lo stavo fissando? che figure!
I suoi occhi si fissarono nei miei, con prepotenza e impatto, quasi da farmi chiudere le palpebre.
Il suo sguardo grondava di frasi che avrebbe voluto dire, di discordi che avrebbe voluto affrontare, ma che teneva nascosti dietro un atro: "non mi importa", "come vuoi" oppure "faccia di merda".
Non lo capivo proprio, però lo avevo capito del tutto, come se fossi completo ma vuoto dentro allo stesso momento.
Cercai di capire meglio il suo sguardo, e iniziai a fissarlo anche io intensamente, alquanto.
Distolse lo sguardo.
Cavolo.
Non volevo che quello sguardo finisse.

Kacchan pov:

Era troppo.
Il suo sguardo felice e solare si era trasformato in uno sguardo che una persona fa quando cerca di capire qualcosa, qualcuno, e io non voglio che lui mi capisca.
Sentivo le sue pupille nelle mie e da piacevole quello sguardo diventò troppo pesante per me da reggere, non volevo che lui vedesse le crepe che avevo dentro.
Distolsi lo sguardo.
"La scarpa, cazzo..." usai come scusa il fatto che mi si fosse slacciata la scarpa e mi accovacciai a terra prima che Deku potesse spostare il suo sguardo sulla scarpa, notando che non era per niente slacciata.
Mi rialzai dopo aver ingarbugliato tutti i lacci della scarpa a casaccio, in modo che fosse credibile che mi stessi allacciando la scarpa.
Ma che cosa mi ero messo a fare? a che livelli ero sceso solo perchè non riuscivo a guardare la persona che vedevo al mio fianco in faccia?
Il volto avvampò quando notai che lui si era fermato di qualche centimetro dietro di me e mi fissò sorridente, mentre mi alzai da terra.
Cavolo che aveva da guardare?! mi metteva in...
Che emozioni provavo?
Che emozioni mi trasmetteva lui?
In che condizione mi metteva?
Imbarazzo.
Provavo imbarazzo di fronte a lui. si.
Non che io volessi.
Ma mi veniva naturale: mi sentivo i suoi occhi addosso? dei brividi mi percorrevano la schiena e il mio volto diventava rosso fuoco; lui mi faceva una domanda anche se solo per scuola? mi agitavo e non sapevo più che rispondere, quindi nascondevo mille frasi dietro un:"non me ne frega" oppure "che ne so io chiedi a Facciatonda".
Non sapevo che fare quando sentivo la sua presenza.
La sua presenza e la mia nello stesso posto.
Quando sentivo la sua voce.
Quando vedevo il suo sorriso.
Quando vedevo lui triste.
Ogni sua emozione si ripercuoteva su di me.

Izuku pov:

Vidi che dopo un po' di silenzio iniziò a stringersi le mani in pugni, come a trattenersi da qualcosa, perciò come se fosse naturale per me gli presi la mano con l'intenzione di sciogliere il suo pugno, ma prima che potessi aprirgli la mano sentii uno spostamento d'aria, una mano sulla mia e un'altra contro il mio petto e una fitta forte alla schiena.
Aprii gli occhi spaventato e vidi Kacchan che teneva la mano ancora nella mia appoggiata al muro (contro cui mi aveva spinto) sopra la mia spalla, la sua faccia a un palmo dalla mia.
I suoi occhi si puntarono sui miei, grondanti di preoccupazione e disagio.
Sentivo dei brividi percorrermi tutto il braccio a causa del suo tocco con la mia mano.
Poi, qualcosa di caldo mi sfiorò il lobo dell'orecchio e sentii piano: "dovresti stare più attento alla strada..." Kacchan mi stava parlando all'orecchio, la sua bocca vicino al mio collo "e preoccuparti di meno per me..."
"scusa io-" non feci in tempo a finire la frase che Kacchan azzerò la distanza tra i nostri volti e premette le sue labbra sulle mie.
Interi brividi mi percorsero la schiena come macchine da go-kart e il voltò avvampò e prese un colore che si può notare bene nei tramonti.
Quando si staccò da me disse: "allora che ci fai li impalato?"
Io non sapevo cosa dire, avrei voluto urlare di gioia ma qualcuno mi precedette.

Ti voglio con me -BakudekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora