Todoroki pov:
Vidi delle chiome verdi e gialle spiccare da sopra le macchine.
Non potevano essere...
Mi avvicinai meglio per accertarmi che davvero fossero davvero loro, cosa che non speravo.
Quando arrivai al punto in cui li avevo intravisto i capelli riconoscibili a metri di distanza, davanti a me si presentò l'ultima cosa che avrei mai voltuo vedere: Kacchan stava baciando Deku e quest'ultimo non si stava oppondendo per nulla.
Sentii dentro di me un fuoco che aveva il bisogno di esplodere come una bomba ad orologeria.
Un nodo mi si fermò alla gola facendomi deglutire, anche se inuitilmente: sentivo dentro di me una sensazione orribile: avrei voluto spaccare la faccia di quel tizio che stava baciando Deku, volevo che Deku non stesse con lui ma....con me.
"ma che cazzo fate?" dissi appena il bacio finì.
Ero arrabbiato, mi tremavano le mani che chiusi in un pugno, ero geloso, le lacrime mi punzecchiavano le palpebre, minaciando di farmi esplodere.
Deku si girò verso di me paonazzo, e il suo volto da imbarazzato e felice, divenne seccato e dispiaciuto, incomprensibile.Izuku pov:
"ma che cazzo fate" disse una voce spezzata e dura da fianco.
Todoroki? ci aveva visti? Cazzo.
Kacchan mi guardò negli occhi, mi fece una smorfia poi si diresse verso Shoto.
"che si dice Shoto?" disse Kacchan con sicurezza e disinvolezza, come se il fatto che Todoroki avesse visto tutto non lo destabilizzasse.
"cosa succede qui?" disse Shoto con voce alquanto insicura e spezzata.
Sembrava arrabbiato, ma per cosa?
"sinceramente amico..." disse Kacchan mettendogli una mano sulla spalla "non sono affari tuoi".
Aveva un ghigno sulla faccia, divertito e pronto per infastidire.
Quel sorrisetto non me lo aveva mai rivolto, non mi aveva mai sorriso, tranne durante quei giorni.
"si invece, dato che Deku è mio amico" disse Shoto prendendo sicurezza.
A quel punto vidi che Kacchan iniziò a tremare: stava perdendo il controllo.Kacchan pov:
Come lo aveva chiamato? Deku? solo io potevo chiamarlo così.
Era troppo! si intrometteva durante il nostro incontro e si permetteva di chiamarlo Deku?
QUEL BASTARDO A META' DOVEVA PAGARLA!
"SENTIMI BENE STUPIDO GHIACCIOLO AL FUOCO!" sbottai "NON CHIAMARLO PIU' COSI', TI E' CHIARO?!" gli urlai in faccia.
Lui rimase indifferente, e questo mi fece imbestialire ancora di più: non rispondeva alle mie provocazioni eh, avrebbe risposto a un bel pugno nello stomaco? avremmo potuto scoprirlo subito!
Caricai il braccio sul fianco pronto per sferrargli un gancio destro nello stomaco e ridere mentre lo guardavo accucciato per terra e piegato in due, ma qualcosa mi trattenne.
Non un sentimento, non su ricordo o un senso di colpa qualcosa di fisico mi stava trattenendo da sferrare un pugno.
Qualcuno.
Le braccia di Deku erano allacciata all'altezza degli addominali, e mi trattenevano le braccia e il respiro.
"Kacchan...non farlo" mi disse Deku con voce sottile e bassa "ti prego".
A quel punto tutto il mio corpo si rilassò sotto il suo tocco.
Sentivo le sue dita calde attraverso la maglietta e i suoi morbidi capelli mi solleticavano il collo e la nuca.
Mi calmai e dissi a Deku di pensarci lui, che io sarei andato in tramezzeria e che lo avrei aspettato li.
Annuì e mi sorrise e ricambiai.Izuku pov:
Quando Kacchan sparii alla curva, girando a sinistra, mi girai verso Shoto che mi fulminò.
"che cosa stava succedendo prima, tra voi?" disse duro e freddo.
Al suono della sua voce mi si spezzò l'anima.
"noi-io..." dissi insicuro.
Ma lui mi interruppe.
"tu stai uscendo con lui, é inutile che trovi scusa" disse lui con la testa bassa.
"i-io n-non so come spiegar-" volevo spiegargli che nemmeno io stavo capendo cosa era appena successo, ma lui non mi fece finire.
"che delusione Deku.." disse lui alzando finalmente lo sguardo "sapevo che eri disperato, ma non così tanto: uscire con il ragazzo che ti bullizzava fino alla terza media... che delusione".
Le sue parole mi distrussero dentro.
Sentivo i brividi lungo tutta la schiena e iniziai a sentire freddo, anche se stavo sudando.
Sentii un bruciore agli occhi e subito dopo delle strisce fredde che mi rigavano le guance, liberandomi dal peso che Shoto mi stava mettendo addosso, come macigni, uno dopo l'altro, mi schiacciavano e premevano parola dopo parola, facendomi avvicinare sempre di più al suolo.
Girò i tacchi e se ne andò come se nulla fosse, come se nulla fosse accaduto.
Sentii un vuoto dentro.
Presi il telefono dalla tasca della felpa e aprii la chat con Kacchan, e rividi i nostri ultimi messaggi, sorridendo.
-Scusa ma non mi va più di venire, torno a casa- gli scrissi.
Già, non mi andava di stare con lui dopo quello che era successo, volevo stare da solo a...riflettere.