16 - Cambiamento.

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Ad un certo punto Antonio si dirige verso l'armadio.
Lo apre e ci dice...

-Mi farebbe veramente piacere se sia tu che Nasli possiate indossare qualche vestito di Agata.

Io lo guardo sconvolta, dando un'occhiata all'interno del mobile, e attraverso di esso scorgo un infinita di vestiti uno più bello dell'altro.

-Ma io veramente penso che non sia il caso.- Rispondo guardando Antonio direttamente in viso, sconcertata da quella sua richiesta, che non comprendo e trovo davvero fuori luogo.

-Caterina ti prego, mi fareste un grande onore se li indossaste, sono vestiti che ho comprato io stesso a mia moglie, ed ora che lei è venuta a mancare sarebbe veramente un peccato se dovessero rimanere qui inutilizzati, o se addirittura venissero buttati. - Ci dice Antonio, rivolgendosi verso noi due, con fervore.

Ma poiché nota, che la mia espressione non è poi cambiata di molto, in quanto lo continuo a guardare contrariata, lui continua..

- So che vi starete chiedendo perché l'ho proposto a voi, e non alle altre nobildonne. Perché a loro non potrei mai fare una offerta del genere, si sentirebbero offese. Penserebbero di me, che mi sto solo burlando di loro. Per loro sarebbe come fare addirittura un affronto non solo verso di loro, ma verso la loro stessa famiglia, o il loro stesso casato. - Ci dice Antonio, mentre mi guarda con un'espressione tale da lasciarmi esterefatta, perché comprendo quanto per lui sia importante tutto questo, e quanto lui ci tenga veramente.

"Chissà! Penso tra me. Forse questo suo desiderio è dettato solo dal fatto, che non vuole che un qualcosa che lui ha regalato con tanto amore alla donna della sua vita, venga perso, perché questo accentuerebbe solo il dolore per la sua mancanza.

E chi meglio di me lo può capire!
Io sono l'unica in questo momento che può comprendere ciò che lui sta passando.
Anche io se ne avessi l'opportunità, avendo a disposizione dei vestiti buoni appartenuti al mio Arcusio, sarei più che felice di poterli vedere rivivere, indossati da qualcuno. Chissà magari su una persona che ne abbia veramente necessità, forse se non più di noi, almeno quanto noi. Per me sarebbe come un ultimo gesto d'amore da parte del mio Arcusio verso gli altri."

Così mi avvicinò per poterli guardare meglio, per dare loro qualche chance, ma mi rendo conto che sono vestiti troppo lussuosi, in quali occasioni potrei mai utilizzarli?

-Antonio mi dispiace veramente, ma io...- gli dico davvero dispiaciuta, mentre scruto quei vestiti dai mille colori, con le maniche a sbuffo, dai tantissimi ricami e pizzi vari.

-Senti..! - mi interrompe Antonio.
-Forse hai ragione, questi sono vestiti che anche Agata non usava tutti i giorni, ma solo in certe particolari occasioni, ma questi sono più semplici - mi dice Antonio mentre apre l'altra anta dell'armoire, mostrando altri indumenti contenuti in esso.

A questo punto mi ritrovo davanti a del nuovo vestimento, per me sempre da sogno, e di classe, tanto belli da lasciarmi senza fiato.

Allungo una mano, e ne sfioro uno, ho quasi paura di sguarcirlo, è talmente perfetto e impeccabile. La sua consistenza è così delicata ed impalpabile, che già imagino come potrebbe essere al contatto col mio corpo, come un guanto delicato e gentile che mi avvolge, e non come i vestiti che ho sempre indosso, fatti di un materiale grezzo e duro che al contatto con la mia pelle, alle volte sono così fastidiosi da creare un plurito molesto.

Questo vestito per me è un sogno. Sì perché neanche nel più bello dei miei sogni avrei mai potuto immaginare di poter mai indossare in vita mia un abito fatto con una fattura così pregiata.

Però allo stesso tempo Antonio a ragione, sono più semplici, più delicati, con meno fronzoli, e pochi ricami e merletti, e con colori più sobri.

-Magari li potreste indossare anche solo per poter andare a passeggiate sul ponte con i bambini! - mi dice Antonio rivolgendosi a me con uno sguardo carico di aspettativa.

Kral. Il Re. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora