7.

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Presi velocemente una felpa oversize, i boxer e una tuta.

Mentre mi vestivo continuavo a sentire una certa ansia nella mia testa, un'eccitazione poco normale per i miei standard.

"Jisung!!! Muoviti – continuò Felix.

"Arrivo, arrivo, lasciami vestire e non aprire assolutamente la porta, grazie!"

Dopo un po' uscii dalla camera e andai a tavola con Felix che, come sempre, mi stava aspettando.

"Alla buon'ora!" ironizzò.

"Ha ha ha. Cosa c'è oggi di buono?" gli chiesi sfregandomi le mani.

"Ti ho preparato il solo e unico, il famosissimo e complicatissimo, il piatto simbolo dell'alta cucina... Il ramen in scatola"

"Davvero? Mi stai prendendo in giro?"

"Vorrei vedere te cucinare tutti giorni per due"

"Hai ragione, ma non esitiamo ulteriormente, perché ho fame"

Felix mi servì una ciotola di ramen scaldato al microonde.

Poi però iniziò a squadrarmi il volto, come se avesse trovato qualcosa di strano.

"Ji, cos'è questo?" mi chiese indicando la parte inferiore della mia guancia sinistra.

Provai a fare mente locale e realizzai che proprio lì mi aveva morso Minho.

E mo come glielo spiego che è apparso un Minho selvatico in camera mentre stavo mezza nudo...

"Ehm, non lo so. Devo essermi graffiato prima"

"No no, questi sono segni di denti. Bello mio, con chi questa volta?"

"Cosa?? Ma ti pare?"

"Si vede perfettamente, o me lo dici, o non ti cucino neppure il ramen in scatola la prossima volta"

"Mmmmhhh... Yeji" mentii.

"Ah, vedo che funziona. Per caso è stata lei ad insegnarti ciò che ancora non sapevi?"

"No, questa è solo un'altra limonata"

"Allora pretendi di più!"

"Non esattamente. Non saprei come comportarmi prima di tutto, con lei ho ancora un rapporto piuttosto calmo, nel senso, non mi sento ancora a mio agio come mi sento con te..."

"No vabbè. Vai, dimmi tutto"

"Vattene a mangiare il tuo ramen"

"Ah, niente gossip per oggi" si lamentò sedendosi a tavola.

Quella notte restai sveglio fino all'una e mezza perché quell'evento non lo avevo ancora mandato giù.

Non capivo cosa mi fosse successo, d'un tratto mi ero sentito così euforico che non mi importava affatto chi fosse, ma in più non avevo neppure pensato perché fosse lì.

Continuavo a dirmi che avevo fatto una cosa stupida, ma nel mio io pensavo il contrario.

Non avevo fatto nulla di male, in fondo.

C'era stato solo un momento in cui mi ero lasciato andare, nulla di più.

Un momento effettivamente poco etero, ma non potevo decidere cosa fare, ero governato da un'estasi perfetta...

E da Minho.

Tremai dall'imbarazzo.

Magari Minho se lo sarebbe dimenticato la mattina seguente, ma io ero incerto sul fatto che me lo sarei dimenticato presto.

always forever || MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora