8-Perderti sarebbe come morire...

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Era notte fonda.

Non riuscivo a dormire per via del turbinio di pensieri che aveva continuato a mulinarmi nella mente già quando avevo pensato di cenare nella stanza di Katsuki.

Era stato improvvisato e non mi dispiaceva. Quando era venuta la cameriera a chiederci la cena, avevo richiesto del pollo,delle verdure,del pane e il dolce alle pere che tanto amavo.

Non avevo saputo spiegarmi il perché ma mi era parso giusto aggiungere quel tipo di tocco a una cenetta frugale.

Katsuki poteva sembrare burbero e menefreghista ma non si poteva ignorare il suo sguardo pieno di luce quando aveva assaggiato la dolce torta, cosparsa di miele.

...........................

Adesso ci ritrovavamo nell'enorme letto a baldacchino.

Il suo corpo si spingeva contro la mia schiena rigorosamente nuda e sentivo le sue guance morbide sfiorarmi appena le scapole e la colonna vertebrale.

Impercettibilmente, mentre il cuore scalpitava nel petto, rilasciai il mio respiro un po' affannoso.

<Sei sveglio?> sussurrò Katsuki.

Arrossii come un pomodoro maturo. Il suono soave arrivò al mio orecchio: Katsuki teneva le labbra molto vicine ad esso e al mio collo.

<Si, lo sono> risposi debolmente.

Lo sentii inspirare a fondo l'odore di frutti rossi dei miei capelli per poi affondare il volto nella mia schiena nuda.

<Va tutto bene?> domandai, senza voltarmi.

Era una sensazione nuova sentire le nostre pelli entrare in contatto. Mi venne da sorridere: speravo sarebbe durato a lungo; forse pure per sempre!

<No> sentii dire dal biondo.

<Vuoi parlarne?>

Katsuki si girò poi si alzò, con tutta l'intenzione di andarsene. Ma io, con un abile movimento, gli bloccai il polso.

Ci guardammo per una manciata di secondi, mentre i lampi accendevano temporaneamente la grande stanza.

Un forte boato esplose: uno dei tuoni più forti mai sentiti fino ad ora.

Sentii Katsuki sobbalzare sotto il mio tocco. Allora capii.

Delicatamente mi diedi il permesso di stringerlo in un abbraccio; era la prima volta che osavo fare qualcosa del genere ma sapevo che mai avrei potuto ignorare il mio istinto.

<Io...ho paura dei rumori improvvisi e forti...> ammise abbattuto il mio cavaliere.

Il mio cuore, a quelle parole , si mise a piangere e fece un sonoro crack.

<Tutti noi abbiamo delle paure, è normale> cercai di rassicurarlo.

Si girò leggermente e mi guardò con la coda dell'occhio <E tu di cosa hai paura?> Bingo, come avrei potuto dirglielo? Lo strinsi ancor di più, inghiottendolo nel mio corpo muscoloso, sentendolo piccolo e fragile.

Anche lui era a torso nudo. Nella semi-oscurità riuscii a scorgere pochi dettagli ma l'incredibile vita strette mi si scolpì a forza nella mente. Prima ancora di potermene rendere conto, le mie mani erano sui suoi fianchi snelli.

Katsuki fece ribalzare gli occhi delle mie dita al mio sguardo languido e profondo. Aveva le guance rosate.

Era semplicemente bellissimo.

Il mio cuore batteva con forza. Era tutto perfetto, lo diceva il mio istinto. Allungare di poco il collo mi avrebbe concesso tanto, forse troppo.

Ed io non ero disposto a buttare tutto superando un importante limite.

Ti amo,Katsuki...ma tu questo non devi saperlo...

Perchè, in fondo, sono troppo codardo. La mia paura più grande è quella di perderti.








Perderti sarebbe come morire...






ANGOLO GIADAA

We come andiamo? Io bene dai.
Per il capitolo devo ringraziare NightWatcher96 , grazie ancora.

Alla prossima.

L'AMORE È UNA BRUTTA BESTIA ~KIRIBAKU Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora