Capitolo 17

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Siamo seduti l'uno di fianco all'altro nel giardino sul retro da qualche minuto in totale silenzio. Di certo non sarò io la prima a parlare. E come se fosse riuscito a leggermi nel pensiero,rompe il ghiaccio

"mi manchi"

cosa?

"non mi sono mai pentito di qualcosa tanto quanto aver passato del tempo solo con Benedetta"

"Ale.." provo a dire ma mi interrompe

"no aspetta...Lea tu...mi sei scoppiata dentro come un uragano dal primo momento in cui ti ho guardata negli occhi,ogni volta che siamo vicini ahh non so spiegare cosa provo" sento le guance accaldarsi "è stata lei a baciarmi e mi sono subito allontanato perché...volevo ci fossi tu al suo posto in quel momento"

Lo guardo negli occhi cercando di trattenere un sorriso

"mio padre ha lasciato mia madre e si è creato un'altra famiglia dimenticandosi di noi,i miei zii sono tutti separati...io non credo nell'amore perché non ho mai visto due persone amarsi veramente" sputo fuori distogliendo lo sguardo "non riesco a fidarmi delle persone anche se ci provo una parte di me mi ripete che prima o poi tutti mi abbandoneranno"

Lui mi prende la mano facendomi tornare a guardarlo negli occhi

"chi se ne va non ti merita,sei la persona più speciale che conosca e ti giuro che non riuscirei a passare altro tempo in casetta con te che mi ignori...perdonami ti prego"

"beh alla fine anche questa volta hai perso tu...non riesci proprio a starmi lontano" ridacchio per attenuare un pò la tensione che si era creata

Lui ridacchia "e che ci posso fare"

Rimaniamo fermi a guardarci con lui che sorride come un bimbo ed io incantata a guardarlo. Cedo e mi butto tra le sue braccia,lui mi porta a sedermi a cavalcioni su di lui. Poggio la testa nell'incavo del collo lasciandogli un bacio su di esso.

gli viene la pelle d'oca

"ho trovato il tuo punto debole" ridacchio

Lui infila le mani sotto la mia felpa accarezzandomi i fianchi,facendomi venire i brividi

"ed io il tuo" sorride per poi mordermi il lobo dell'orecchio

"aia scemo" rido

"ahhh beccatiii" strilla Cricca arrivando in giardino

Noi scoppiamo a ridere

"ma non stiamo facendo niente" ridacchio

"mh farò finta di crederci"

Il cantante torna dentro ed io torno a guardare Alessio

"torniamo dentro a festeggiare con gli altri?" chiedo

"solo se stasera passiamo un pò di tempo insieme"

"e vabbuò ja ti tengo contento" dico facendolo ridere. Così rientriamo in casetta e trovo Samu sulle gradinate in piedi,con indosso gli occhiali da sole

"ma che sta succedendo qua?" chiedo confusa

"Samu canta bambola" ride Mattia

"no non ci credo"

"ora mi senti baby" mi fa l'occhiolino Samu

"ehh Samuelì nun t'allargà assaj" dice Alessio facendomi ridere

ahh è geloso

Wax fa partire la musica e Samu prende la scarpa in mano così da poterla usare come microfono

"Bambola

Col fisico perfetto t a fatt mamma

Sogni le copertine e tu non vuo studia

A scol u professor e fatt annamura, hai dieci in amore"

Non riesco a prenderlo sul serio così scoppio a ridere

"ti prego non ce la faccio"

Continuiamo a divertirci fino a sera e dopo aver cenato raggiungo Alessio in camera sua

"posso?" chiedo bussando alla porta

"certo" mi fa spazio sul letto e mi stendo accanto a lui,poggiandomi su di un lato e lui fa lo stesso. Rimaniamo fermi a guardarci

"ti va di parlarmi un pò di te? non ci siamo mai soffermati a parlare sulla nostra vita prima di entrare qui" dice di punto in bianco

"fidati non vuoi che io parli di me" dico per poi stendermi a pancia in su mettendomi a fissare il soffitto

"a me invece interessa"

Sorrido amaramente "a nessuno qui dentro ho mai parlato della mia vita prima di entrare qui perché ho paura che cambino idea su di me...magari alcune mie scelte non sono state il massimo o qualcuno la può pensare in maniera diversa"

"non ti giudicherò mai lo sai..se hai fatto determinate cose ci sarà un motivo per cui le hai fatte" dice accarezzandomi il braccio

"allora..." faccio un respiro profondo "sono nata in uno dei quartieri più poveri di Napoli,perché i miei avevano avuto una crisi e mia mamma è tornata a vivere dai suoi genitori con mio fratello..dopo che sono nata io mio padre si è rifatto vivo e fino ai miei 8 anni le cose andavano bene,ci eravamo trasferiti in una grande casa in centro...solo che un giorno tornando a casa da scuola con mio fratello trovammo mio padre alla porta con le valigie,se ne andava via con un'altra e ci lasciava lì,da soli" sento gli occhi farsi lucidi "da quel giorno l'avremmo visto si e no una volta ogni due mesi dato che lui aveva avuto altri figli e una nuova vita in cui nè io,nè Carmine,nè mia mamma eravamo inclusi. Non nego di averlo odiato,a causa sua la mia normalità era sparita e non avere una figura paterna in casa come tutti i miei compagni di classe mi faceva sentire diversa. Fai conto che ora non so nemmeno se è al corrente che canto" rido amaramente

"dire mi dispiace è banale chissà quante volte te lo sarai sentita dire..." mi volto verso di lui "poi che è successo?" chiede

"in tutto questo c'era Luca,il mio attuale migliore amico era l'unico che con la musica mi faceva distrarre...poi mia mamma si è messa con un uomo che la trattava male e trattava male anche me..Carmine era già grandicello quindi stava poco tempo in casa,ma ecco era il classico padre padrone. Mia mamma non poteva più indossare vestiti,o gonne,o magliette scollate,non poteva uscire con le amiche e la stessa cosa valeva per me. Mamma è troppo buona quindi lo perdonava perché dopo papà aveva bisogno di un uomo al suo fianco ma io ero piena...allora un giorno" una lacrima solitaria mi cade sul volto e mi affretto ad asciugarla "u-un giorno a 16 anni decisi di andare via di casa,non potevo più vivere così e lasciai mia mamma sola in quella casa con lui" altre lacrime si fanno spazio sul mio volto "scusami io non-" provo a dire con voce tremante ma Alessio mi interrompe

"non devi scusarti è normale che tu stia piangendo...se non te la senti più non ti preoccupare" dice accarezzandomi dolcemente la guancia

Faccio un respiro profondo e continuo a parlare "sono rimasta con Luca per circa un annetto e non sapevo nulla di mia madre...credo sia stata una delle scelte più egoiste che io abbia mai fatto in vita mia e mi sono pentita di questa cosa...poi lei è venuta a trovarmi a casa di Luca un giorno per dirmi che aveva lasciato quell'uomo perché teneva più a me che a lui" finisco ormai piangendo

"ma quando te ne sei andata di casa lei ha cercato di contattarti?"

"sempre...mi chiamava,mi scriveva ma io la ignoravo"

"dai ormai è passato..l'importante che ora sia tutto risolto...vieni qua" mi avvolge tra le sue braccia lasciandomi dei baci sulla mandibola. Dopo tanto tempo mi sento davvero al sicuro.

"sei speciale Ale" dico alzando leggermente il capo per poterlo guardare negli occhi

"per te questo e altro" 

Fear of love-Alessio CavaliereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora