𝐶𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 4.

73 6 0
                                    

~𝐊𝐲𝐥𝐞~

<<Pronto?>> risposi alla chiamata da parte di mio padre <<Figliolo, come stai?>> mi disse felice <<Io bene papà, un po' stanco del lavoro ma bene.>> gli risposi <<La mia cucciolina?>> mi domandò <<Peach sta bene. Sta andando a scuola e ha fatto amicizia>> sorrisi pensando alla mia piccola <<Tu come stai papà, come sta andando lì?>> continuai <<Potrebbe andare meglio. A quanto pare si tratta di molto stress accumulato nel tempo e il dottor.Choi non mi ha raccomandato altro che riposo e tranquillità.>> disse serio <<La mamma è lì con te? Immagino ti stia tenendo sott'occhio.>> gli dissi ridendo <<Si è qui con me e non fa altro che prepararmi cibo coreano per, come dice lei, "essere stato in un altro paese per molto tempo e non aver mangiato le nostre prelibatezze!" quindi devo recuperare.>> ridemmo insieme.

Mio padre è in seconde nozze con mia madre, anzi Theodora, colei che mi ha cresciuto e che mi è sempre stata accanto, a differenza dalla mia madre biologica, quindi non ho avuto alcun dubbio a ritenere Theodora mia madre e chiamarla come tale.
Quando mio padre mi disse che aveva una compagna e che fosse venuta a vivere da noi con sua figlia, ero felice perché finalmente poteva esserlo pure lui.

Mamma e figlia erano entrambe filippine, ma si trasferirono in Corea un anno prima di conoscere mio padre.

Keira, la figlia di Theodora, mia sorella era ed è ancora tutto per me. Lei è più grande di me, di 3 anni, ma fin da subito mi ha trattato come suo fratello di sangue e come il piccolo ometto di famiglia. Quando le dissi che sarei diventato padre scoppiò a piangere e mi abbracciò come non aveva mai fatto... lei amava Peach come fosse sua figlia e Peach amava lei come fosse sua madre.

<<Il lavoro come sta andando?>> cambiò discorso <<Devo dire abbastanza bene. Lavorano tutti come si deve,come anche a Seoul.>> gli spiegai.

Io ero il capo nella sede a Seoul, fin quando non mi sono dovuto trasferire qui. Ho sempre vissuto in Corea, infatti mi sono laureato all'università Seoul, facoltà di marketing e commercio, e ho intrapreso la stessa strada di mio padre... quella strada che volevo intraprendere fin da bambino.

<<E con Eda?>> mi domandò <<Non mi posso lamentare, a parte ogni tanto qualche ritardo. Però sta dando grandi soddisfazioni sia a me che all'azienda.>> gli risposi tranquillo <<Come sempre. Trattamela bene e per i ritardi, non è colpa sua>> sghignazzò e io non capì cosa volesse dire ma non ci diedi peso in quel momento <<Comunque papà adesso ti devo lasciare. Sono arrivato all'asilo a prendere Peach.>> gli dissi mentre parcheggiavo <<A quest'ora?>> mi chiese <<Si, il venerdì li fanno stare rimanere fino alle 17:00 a giocare e dipingere>> gli spiegai <<Ho capito. Vai vai, ci sentiamo presto e salutami la mia piccola>> disse <<Lo farò e tu salutami la mamma e Keira>> ci salutammo un'ultima volta e riagganciammo.

***

Eravamo in macchina a cantare a squarciagola le canzoni dei Coldplay, i nostri cantanti preferiti, e nel frattempo ci stavamo dirigendo al supermercato per fare la spesa <<Principessa, stasera cosa vorresti mangiare?>> gli chiesi abbassando il volume della radio <<La pizza e poi un dolce!>> rispose <<Quale?>> gli chiesi immaginando già quale <<I muffin alla banana che faceva sempre la mamma>> disse abbassando gli occhi <<Affare fatto. Compriamo gli ingredienti e li facciamo noi, che dici?>> la guardai dallo specchietto retrovisore <<Siiii ci sto>> mi rispose euforica saltellando sul suo seggiolino.

Stavamo camminando per le varie corsie del supermercato fin quando, mentre stavo prendendo gli ingredienti per i muffin, mi sentì chiamare da Peach <<Papà possiamo?>> mi indicò il brick di succo all'ananas dal carrello <<Certo, però non lo finire subito, per me non ce n'è mai!>> le dissi facendo la finta faccia triste.
Continuammo la nostra spesa tra risate e richieste da parte sua.

Walking The WireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora