Capitolo 5

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-come mai tu non sei a scuola?- domandò Lilia osservando attentamente il fratello minore che era letteralmente spalmato sopra uno dei divanetti presenti nel grande soggiorno della loro villa.

-e tu perché non sei al college?- chiese di rimando Andrew osservando curioso la sorella sbadigliando leggermente.

-non ho lezione oggi- rispose la rossa aspettando anche che l'altro le desse una risposta ma Andrew sorrise semplicemente senza far uscire una parola dalla sua bocca -Andrew-

-lascialo stare è a casa perché abbiamo bisogno di lui- a parlare era stato Elliott che era appena entrato nel salone sorridendo con le mani rigorosamente infilate nelle tasche davanti dei jeans neri attillati che stava indossando in quel momento.

-ancora? La volete smettere di inserirlo nei vostri crimini!-

-tranquilla principessa non verrà con me e papà- sbuffò Elliott -il tuo computer Drew?- domandò il castano avvicinandosi al fratellino che aveva indicato con la testa il portatile che stava scansionando qualcosa sul tavolino.

-ha quasi finito. Speriamo di trovare qualcosa altrimenti dovremmo intrufolarci nella loro villa per prendere le informazioni direttamente dal loro pc- borbottò proprio Andrew mentre Lilia sbuffava.

-perché dovete fare cose illegali davanti a me!- sbottò la ragazza incrociando la braccia al petto ed Elliott stava per risponderle solo che una risata cristallina invase la stanza.

-tesoro se non vuoi vederli fare cose del genere basta che non gironzoli loro intorno- disse l'altra rossa avvicinandosi alla figlia abbracciandola dalle spalle e ad Elliott venne da sorridere. Sua madre era così minuta che messa accanto a Lilia sembravano due sorelle e non madre e figlia. La cosa che poi rendeva ancora più difficile capire che tra le due ci fossero parecchi anni di differenza era anche il fatto che sua madre si vestiva ancora con jeans e felpe enormi che la facevano sembrare una ragazzina e non una donna adulta quale era.

-mamma- protestò Lilia comunque non scansandosi dall'abbraccio dell'altra -dovrebbero comunque stare loro attenti, se tu con papà fai finta di non vedere non vuol dire che lo possa fare anch'io- continuò la rossa mentre Amelie le sorrise lasciandole un bacio sulla guancia.

-te lo ripeto evita di stare con loro nella stessa stanza quando parlano di lavoro- le sussurrò ancora Amelie -so che puoi farlo-

-il problema mamma è che la nostra principessina non vuole farlo- disse Elliott sospirando -vuole solo un motivo per criticarci sempre- continuò per poi voltarsi di colpo visto che il pc di Andrew aveva emesso un suono e anche il ragazzino si era messo seduto composto per poter trafficare con il dispositivo che aveva difronte.

-sono riuscito ad accedere solo alla metà dei dati, dobbiamo intrufolarci li dentro-

-oh no Andrew non ci vai in missione con tuo padre e tuo fratello- disse Amelie staccandosi dalla figlia e puntando un dito contro il figlio minore -appena avrei compiuto i sedici anni è un conto ma adesso no-

-mamma manca un anno!- protestò Andrew guardandola male -e poi quei due non sanno come entrare in un pc craccando la password e non riuscirebbero a prendere nemmeno mezzo dato senza impallare un sistema operativo-

-ehi!-

-è la verità Elliott- sbuffò Andrew -papà è impedito e tu meno di lui ma comunque vi serve il mio aiuto-

-hai almeno qualche dato?- i quattro si girarono in direzione della quinta voce che aveva parlato e osservarono attentamente Philip che li stava raggiungendo, o meglio raggiunse prima quella che era diventata sua moglie per poterla salutare con un bacio sulle labbra come si deve, anche se si erano visti poco prima ma amava sentire i versi disgustati dei suoi figli per quelle effusioni, e poi si voltò verso i suoi due figli intenti con la missione che era in atto in quel momento.

-si ma sono pochi papà- borbottò Andrew -devo venire con voi-

-per quanto vorrei tua madre mi ammazza- borbottò Philip sorridendo verso Amelie che gli aveva lanciato un'occhiataccia al "vorrei".

-ma...-

-per iniziare vanno bene quelli che sei riuscito a recuperare, con il passare del tempo faranno qualche altro sgarro e potremmo provare ad ottenere altri documenti-

-ma è mezzo lavoro- sbuffò ancora Andrew anche se aveva capito che non sarebbe riuscito ad ottenere di più quel giorno con sua madre e sua sorella in quella stessa stanza.

-state uscendo adesso?- domandò dopo un po' Amalia al marito vedendo che aveva con se la pistola che solitamente evitava di mettersi in casa.

-si, faremo presto non ti preoccupare- le disse Philip raggiungendola e lasciandole un bacio sulla fronte.

-Ector lo sa?- domandò ancora la rossa e Philip annuì.

-sono appena uscito dal suo studio e mi ha dato l'approvazione per partire- aggiunse poi con sguardo leggermente adombrato.

-che hai?- domandò Amelie confusa.

-sai che giorno è oggi- le disse invece lui sospirando -era con la testa altrove- sussurrò poi visto che non voleva farsi sentire dai suoi figli anche se era un po' impossibile visto che era in quella stanza e soprattutto Lilia era al suo fianco con le braccia incrociata in segno di disapprovazione come suo solito.

-stai parlando di ventitré anni fa vero?- domandò per sicurezza Amelie e Philip annuì mentre la rossa sospirava. Per un momento si era dimenticata del fatto che erano passati ventitré anni precisi da quel giorno quando avevano salutato Lili senza mai più andarla a trovare come invece Ian stesso le aveva promesso di fare. Le mancava da morire la sua Lili e non immaginava minimamente quanto stesse male Ian nel non poter contattare e nemmeno raggiungere la sua ragazza.

-non rattristarti anche tu adesso. Ho già il mio migliore amico che è depresso- le disse Philip lasciandole un altro bacio sulle labbra -Elliott andiamo- si rivolse poi al maggiore che annuì e prendendo anche lui la sua pistola, mentre Amelie e Lilia facevano finta di non vederla, si incamminò insieme al padre verso l'uscita della villa.

-di cosa stavate parlando?- domandò curiosa Lilia alla madre.

-niente che vi riguardi tesoro-


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