-ripeto non fare cazzate- disse per la quinta volta Philip in direzione del figlio mentre scendevano dalla macchina difronte l'ingresso della villa di Gregor -sei qui solo e soltanto perché il tuo ragazzo è stato rapito e sei diventato pericoloso da solo a casa. Dovresti riposarti e soprattutto farti curare quella ferita-
-lo farò dopo che avrò il mio ragazzo al sicuro tra le mie braccia. È finito in questo guaio per colpa mia e adesso devo risolvere io tutta la questione- confermò il castano al padre mentre insieme agli uomini che si erano portati dietro fecero irruzione all'interno della villa di Gregor Helei e Elliott ringraziò mentalmente la madre che gli aveva fasciato stretto la spalla destra per impedire alla ferita di sanguinare più del dovuto. Aveva chiaramente visto lo sguardo di disapprovazione della madre e di Lilia quando si era imposto per andare a recuperare Marteen con il padre ma non se ne era curato troppo la sua priorità in quel momento era solo e soltanto Marteen.
Non trovarono nessuno durante il loro tragitto e Elliott pensò immediatamente a una trappola cosa che poi andò a confermarsi quando entrando nella villa perfettamente sopra alla prima rampa delle scale monumentali presenti all'ingresso videro Gregor con un ghigno che stava puntando una pistola alla tempia di quello che era Marteen anche se il ragazzo sembrava completamente incosciente.
-GREGOR- urlò Elliott e notò come Marteen corrucciò la fonte segno che aveva riconosciuto la sua voce anche se era stordito -cosa gli hai fatto?- ringhiò avvertendo che suo padre lo stava mantenendo per non fargli fare gesti bruschi visto che erano tutti letteralmente circondati con le pustole puntate contro.
-l'ho solo drogato un po' per farlo stare calmo- ridacchiò Gregor -vedo che nemmeno una pallottola ti uccide-
-il tuo uomo ha sbagliato mira- ringhiò Elliott -lascia stare il mio ragazzo-
-oh quindi è il tuo ragazzo?- domandò ridacchiando Gregor -ora capisco perché gli eri sempre incollato-
-lascialo andare-
-dov'è Ector?- lo ignorò Gregor facendo quella domanda principalmente a Philip che incrociò le braccia al petto.
-perché dovrei dirtelo?-
-avevo chiesto di averlo qui quando ho chiamato tuo figlio. Marteen Deacon potrebbe fare una brutta fine se non vedo Ector- ghignò ancora Gregor nel notare la fronte corrucciata di Philip a sentire il cognome del ragazzo.
-lascia andare il ragazzo non ti ha fatto niente- sospirò Philip rinunciando a capire perché quel cognome gli sembrasse così familiare.
-è vero che non mi ha fatto niente ma Ector per quanto mi ha rivelato gli ha ucciso la madre- spiegò con calma Gregor tenendo lo sguardo fisso su Philip e Elliott ne approfittò per cecare di avvicinarsi lentamente alle scale di soppiatto.
-questo è impossibile visto che Ector non ha mai ucciso cittadini innocenti-
-eppure me lo ha confermato Marteen per non parlare del fatto che lo hanno fatto sembrare un suicidio- continuò Gregor -mi chiedo cosa Ector Mais avesse in mente quando ha ordinato l'assassinio di Elizabeth Deacon- rivelò il castano e ghignò di gusto quando notò il volto sgranato per lo sgomento di Philip. Aveva finalmente collegato il tutto Borromeis.
-questo è impossibile- sussurrò proprio l'uomo guardando in direzione del biondo che era ancora stretto nella presa ferrea di Gregor cercando di capire se fosse veramente il figlio della Lili che lui conosceva. anche Gregor era concentrato su Philip tanto che quando gli arrivò un pugno in pieno viso fu colto di sorpresa lasciando la presa su Marteen che finì tra le braccia di Elliott che non riuscì ad allontanarsi più di tanto visto che si trovò più di tre pistole puntate contro.
-fa un altro passo e vi uccido entrami- ringhiò Gregor puntando la sua pistola contro i due che vennero prontamente affiancati da altri due uomini e Marteen si lasciò quasi del tutto andare addosso ad Elliott perché aveva riconosciuto la presa del castano. -allora Philip dov'è Ector? O tuo figlio e quello di Ian fanno una brutta fine- ridacchiò Gregor vedendo nuovamente Philip sgranare gli occhi.
-di Ian?- domandò Philip guardando sconvolto il biondo tra le braccia del figlio.
-me lo ha confermato Marteen di essere il figlio di Ian Soltier- e Philip in quel momento capì perfettamente il significato della lettera che era arrivata un mese prima a Ian. Era Marteen la persona a Ian cara che avrebbe fatto una brutta fine solo che il moro non sapeva minimamente dell'esistenza del ragazzo. Perché Elizabeth non aveva mai detto niente. E fu al pensiero di Elizabeth e al fatto che Gregor gli avesse confermato fosse morta che si sentì male perché Ian non era riuscito a rivederla nemmeno una volta dopo che erano andati via da quel paesino.
Elliott nel mentre guardava suo padre parecchio confuso. Non stava minimamente capendo quello di cui i due stavano parlando e ancora meno capiva come facesse suo padre a conoscere quello che era il padre a quel punto del suo ragazzo.
Tanto era concentrato che quando avvertì qualcosa di freddo ci mise un bel po' a capire che si trattava di una pistola e che la persona che gliela stava porgendo era proprio Marteen. Come era riuscito il biondo a prenderla senza farsi vedere? Al momento però non gli importava più di tanto e strinse forte la pistola per poi allacciare meglio il braccio che aveva intorno alla vita di Marteen.
-posso?- sussurrò in modo da poter far si che lo sentisse solo Marteen. Marteen non gli rispose a parole ma annuì leggermente e Elliott non se lo fece ripetere due volte prima di alzare il braccio destro e sparare a Gregor, Gregor che non vide minimamente il colpo arrivare e cadde a terra morto. Fu subito caos ed Elliott ne approfittò per prendere in braccio Marteen e scendere di corsa le scale, incurante che la ferita sulla spalla avesse ripreso a fargli male, raggiunse il padre insieme al quale coperto dai loro uomini uscì di corsa dalla villa di Gregor. -ti porto al sicuro non preoccuparti- sussurrò Elliott al suo ragazzo stringendo saldamente la presa.

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I'll find you
RomanceMarteen ha sempre vissuto nel suo piccolo paesino di provincia e quando deciderà di andare a cercare il padre si troverà ad affrontare un mondo completamente nuovo e che gli mette anche paura.