Capitolo 13

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Hugo aspettò qualche minuto prima di partire anche lui con la sua macchina. Non era certo che il figlio maggiore dei Borromeis non l'avesse visto ma quello poco importava visto che non era lui il soggetto che doveva tenere sotto controllo, partire un bel po' dopo Elliott era solo cautela e non altro.

Ci mise una ventina di minuti per arrivare alla villa degli Helei e la prima cosa che fece ovviamente fu passare dalla sua camera per prendere i fogli che il giorno prima aveva stampato per poi camminare spedito verso quello che era lo studio privato del suo capo. Aspettò di essere annunciato da un altro degli uomini di Gregor prima di entrare all'interno dello studio e salutare il suo capo con un leggero inchino della testa.

-dove sei stato?-

-ho seguito il biondino che mi avevate detto- rispose sinceramente Hugo.

-novità?- domandò ancora il castano e Hugo posò i fogli sulla scrivania, subito Gregor ci mise la mani sopra controllando quella che a tutti gli effetti era la scheda del ragazzo che aveva visto alla stazione di polizia.

-si chiama Marteen Deacon e viene da un paesino della provincia molto distante da qui. Ha ventidue anni e vive con quella che è la nonna materna. Del padre non si hanno notizie quindi come genitore è segnata solo la madre che è una certa Elizabeth Deacon, della quale il ragazzo ha preso il cognome, che si è suicidata un anno fa- ricapitolò velocemente Hugo.

-ventidue anni- borbottò Gregor continuando a guardare la scheda del ragazzo e poi quella della madre che Hugo gli aveva allegato -bella donna- aggiunse osservando la foto della bionda e capendo perché essa aveva attirato l'attenzione di Ian -si è suicidata un anno fa hai detto- continuò puoi osservando ancora la cartella della donna -hai scoperto perché?-

-l'opinione comune, e anche quella della madre della donna, è che l'abbia fatto perché il padre del figlio l'aveva abbandonata e lo aveva cresciuto da sola-

-quindi lei non sapeva- sussurrò ancora Gregor ritornando velocemente alla scheda di Marteen Deacon e ridacchiando nell'appurare che quegli occhi grigi erano un chiaro marchio sul biondo. Chiunque conoscesse Ian, o Ector come si faceva chiamare li, avrebbe associato il ragazzino a lui. Era davvero una fortuna averlo trovato per primo. -hai altro da riferirmi sul ragazzo che hai notato seguendolo?-

-al momento vive in un hotel a due stelle e sembra stia cercando il padre. Ieri ha passato l'intera giornata a cercare un lavoro e poi è venuto al vostro locale dove ha incontrato Elliott Borromeis-

-e che si sono detti?- domandò preoccupato Gregor. Non ci voleva, non ci voleva proprio la presenza di Elliott Borromeis. -e che ci faceva il maggiore dei Borromeis al mio locale?-

-hanno fatto sesso prima nel locale e poi si sono spostati nell'hotel del biondo. Questa mattina sono andato via da li poco dopo Borromeis e non mi ha notato. Ieri al locale c'era anche Lilia Borromeis insieme al fratello e la loro versione è stata che volevano semplicemente passare una serata diversa-

-la ragazza che studia legge?- Gregor rise di gusto -sono stai loro a far scattare l'allarme?-

-no, non dovrebbero essere stati loro anche perché li hanno perquisiti e oltre alla pistola di Borromeis che è rimasta all'ingresso non avevano niente di pericoloso-

-non mi convince come cosa e pensare che ho anche mandato un avvertimento a Ector- ridacchiò Gregor -continua a tenere d'occhio Marteen e avvisami di qualunque suo spostamento. Anche se Borromeis gli si avvicina nuovamente avvisami- concluse Gregor che non era per niente felice del fatto che il figlio di Ian avesse incontrato Elliott: quello poteva essere un disastro. Certo per quanto ne sapeva i figli di Philip Borromeis non conoscevano il vero nome di Ector Mais quindi non potevano arrivare subito a realizzare chi fosse realmente Marteen ma comunque quella non poteva essere una scusa valida per non continuare a tenerli d'occhio.

-si signore- disse Hugo abbassando nuovamente il capo per poi uscire dallo studio lasciando da solo Gregor che si mise nuovamente ad osservare attentamente le schede dei due che aveva davanti. Gli era sempre sembrato strano che Ian alla fine non si fosse trovato nessuna donna da sposare o anche solo con la quale avere un figlio per continuare la successione e in quel momento iniziava a capire il perché. Ian l'aveva una donna semplicemente non aveva sparso i manifesti anzi aveva celato la sua esistenza a tutti e probabilmente nessuno lo avrebbe mai saputo per moltissimo altro tempo se solo quell'Elizabeth non si fosse suicidata e quindi di conseguenza spinto il figlio a cercare il padre.

Quasi venne da ridere a Gregor nel ricordarsi la faccia sconvolta a spaventata del ragazzo quando aveva nominato Ector Mais o anche quella indignata quando l'agente Thomson aveva ipotizzato potesse essere u figlio di un mafioso. Davvero quel biondino pensava di non far parte di quel mondo quando invece ci apparteneva eccome e molto presto sarebbe anche finito nei guai, guai molto seri.

-signore c'è Stefan-

-fallo entrare- disse Gregor poggiando i fogli e ripromettendosi di studiare meglio e con calma il profilo della donna che aveva fatto perdere la testa a Ian.

-signore-

-novità?-

-ho lasciato la lettera alla villa di Ector Mais come mi avete chiesto e li ho osservati per un po' ma sembra che non abbiano ancora deciso una risposta da darle-

-hai visto movimenti strani?-

-sono i due figli maggiori dei Borromeis che uscivano dalla villa insieme solo che non ho potuto seguirli perché mi avevano palesemente notato- continuò l'uomo storcendo la bocca.

-va bene così per il momento, se hanno intenzione di non rispondere alle mie minacce e continueranno a cercare di incastrarmi con la polizia agirò di conseguenza senza minacciarli una seconda volta- e il sorriso gli si ampliò sul volto al pensiero di poter in qualche modo ferire Ian torturando suo figlio davanti ai suoi occhi.

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