-tutto bene?- domandò preoccupata Elizabeth mentre andava a sedersi con calma sul suo letto dopo aver aperto la porta a Ian. Anche se da un po' di tempo a quella parte condividevano entrambi la stessa camera, con sua madre che li guardava male ogni volta visto che non era tanto d'accordo con la cosa, Elizabeth aveva sempre detto a Ian che poteva tranquillamente entrare senza bussare ma il moro sembrava intenzionato a non smettere di bussare per palesare la sua presenza.
-si Lili non ti preoccupare- le disse Ian raggiungendola e lasciandole un bacio sulle labbra.
-la tua faccia mi dice il contrario- sussurrò ancora Elizabeth. Da un po', precisamente qualche settimana dopo che Ian l'aveva baciata per la prima volta, aveva capito che il ragazzo così come gli altri suoi due amici le stavano nascondendo qualcosa, qualcosa di bello grosso. Aveva cercato di fare domande ad Amelie, anche ben celate, ma la rossa non aveva detto una parola e anche Ian sembrava non intenzionato a rivelarle niente. Elizabeth però notava sempre quando il ragazzo stava male o era anche stressato e si sentiva davvero inutile non potendo aiutare. Ian era il suo ragazzo e voleva essere partecipe nella sua vita.
-sto bene ho solo bisogno di non pensare al momento- continuò a non dirle niente Ian lasciandole un altro bacio sulle labbra -era stasera che avevamo la festa no?- domandò poi il moro per cambiare argomento e Elizabeth sospirò sconfitta: probabilmente Ian non le avrebbe mai detto niente.
-si questa sera- confermò Elizabeth mentre vedeva Ian sorriderle.
-ti ho preso una cosa- sorrise ancora il moro mentre poggiava il suo cellulare sul piano della scrivania presente nella camera -ma non è qui- aggiunse poi cercando qualcosa sulla suddetta scrivania -arrivo subito- e uscì dalla camera velocemente. Elizabeth sospirò per poi osservare curiosa il telefono bianco. Aveva scoperto che Ian possedeva due cellulari perché uno era nero e l'altro bianco ma solitamente quello bianco il moro lo spegneva subito e cosa ancora più importate non lo lasciava mai incustodito come in quel momento. La tentazione di prendere quel cellullare e controllare quello che c'era dentro era davvero alta per Elizabeth ma la bionda si impose di rimanere ferma immobile e ci sarebbe anche riuscita se solo il suddetto cellulare non si fosse messo a suonare all'improvviso. La bionda fu indecisa per un bel po' ma poi stanca di quella suoneria assordante si diresse verso il cellulare a passo di marcia e rispose.
-si?- sbottò mordendosi il labbro inferiore.
-una donna?- fu invece la domanda della voce maschile dall'altro lato -chi sei?-
-chi sei tu- chiese invece Lili che stava iniziando a pensare di aver sbagliato a rispondere a quel telefono.
-andiamo donna di al capo di muoversi-
-al capo?- Elizabeth era confusa: perché aveva appena definito Ian il capo? Che fosse il telefono del lavoro?
-si donna, abbiamo una fornitura in arrivo dall'Asia e di certo non possiamo aspettare visto che le altre famiglie si sono mosse-
-famiglie?- domandò ancora Lili guardando preoccupata in direzione della porta della sua camera timorosa che Ian potesse entrare da un momento all'altro.
-donna sei dei nostri o cosa? Il capo non può essere così sconsiderato da far rispondere al telefono la sua puttana- a quelle parole Elizabeth si congelò di colpo, non poteva essere davvero solo un divertimento per Ian.
-lo avviserò immediatamente, volevo solo capire cosa riferirgli con precisione- inventò sul momento sperando di non essere scoperta.
-ottimo donna. E per la precisione di al capo che Gregor Helei ha messo gli occhi sulla sua merce- e senza dare il tempo ad Elizabeth di fare altro chiuse la chiamata. La bionda velocemente cancellò quella chiamata dal telefono di quello che ancora voleva considerare il suo ragazzo, non voleva di certo finire nei guai per aver risposto, e riposizionò il telefono dove si trovava in origine per poi risedersi sul letto e prendere il suo di cellullare per cercare su internet chi fosse quel Gregor Helei che aveva nominato l'altro. Non ci mise molto il motore di ricerca a dargli il risultato e Lili trattenne a stento le lacrime mentre realizzava appieno che i ragazzi che stava ospitando nella sua casa non erano brave persone come credeva e soprattutto che Ian fosse in realtà un mafioso.
-Lili- Elizabeth per poco non saltò in aria a quel richiamo ma decise di calmarsi e andare ad aprire nuovamente ad Ian mettendo su un sorriso abbastanza finto.
-potevi anche aspettare a stasera- disse la bionda prendendo la scatolina che Ian le stava porgendo e iniziando ad aprirla.
-non potevo- le sussurrò lui guardandola felice e Lili sgranò gli occhi quando vide quel bellissimo bracciale in argento.
-è bellissimo ma questo...è argento vero?- domandò titubante continuando ad osservarlo timorosa di romperlo visto che sembrava parecchio costoso.
-ovviamente, il meglio per la mia Lili-
-avrai speso una fortuna- borbottò Elizabeth osservando attentamente tutti i decori che erano stati realizzati sul bracciale stesso.
-posso permettermelo- sussurrò ancora Ian prendendo il bracciale e infilandolo al polso della bionda -mi devo vestire elegante o no?-
-va bene anche un jeans e una felpa- e Ian le sorrise andando verso l'armadio a prendere i vestiti per quella serata mentre Elizabeth fissava il bracciale che aveva al polso combattuta: cosa doveva fare?
-ancora a fissare quel coso?- Elizabeth alzò lo sguardo dal bracciale d'argento che aveva al polso per poter fissare con odio l'uomo che aveva difronte.
-non posso?- domandò quasi ringhiando -sono rinchiusa qui dentro e legata quindi almeno fammi fissare quello che voglio- continuò la donna che iniziava a sentire dolore alle caviglie e ai polsi dove erano presenti le catene che dovevano impedirle di scappare da quella stanza anche se non sarebbe riuscita ad uscire viva da quel posto nemmeno slegata visto la quantità di uomini presenti a sorvegliarla.
-se ti decidessi a collaborare non saresti rinchiusa qui da più di un anno-
-vi ho già detto che non so un cazzo di Ector visto che non lo vedo da ventitré anni- rispose nuovamente Elizabeth ringraziando per la milionesima volta il caso che aveva permesso a Marteen di essere fuori casa quando quegli uomini erano arrivati a per rapirla e quindi non avevano scoperto di lui.

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I'll find you
RomantizmMarteen ha sempre vissuto nel suo piccolo paesino di provincia e quando deciderà di andare a cercare il padre si troverà ad affrontare un mondo completamente nuovo e che gli mette anche paura.