30. Cerotti e farfalle

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KRISTAL POV
Mi sveglio, apro il cassetto, prendo quella che ormai era diventata mia sorella, la divisa e vado in bagno a cambiarmi per la scuola.

Mi guardo allo specchio e una lacrima mi attraversa guancia, l'asciugo velocemente e alzo le maniche del pigiama fino si gomiti.

Guardai i miei cerotti e le cicatrici, prendo la lametta che avevo estratto dal comodino e aggiungo un altro taglio sia al braccio destro che al braccio sinistro.

Lavo la lametta e le braccia dal sangue e aggiungo due cerotti per i tagli.

Ormai non piangevo neanche più; da un anno andava avanti questa cosa, e lo sapevano solamente Monica e i miei genitori, per questo mi avevano portato da uno psicologa.
Attualmente sono ancora in seduta, anche se ci vado solamente in estate una volta a settimana.

Voglio smettere di farmi del male.
Voglio riprendere a mangiare.
Voglio buttare la lametta.
Voglio guardarmi allo specchio senza piangere.
Voglio, voglio, voglio...ma non ci riesco.

Inizio a lavarmi i denti e la faccia, indosso la divisa della mia casa ed apro la porta.

"Pronta, Kri?" mi chiede Monica, si gira verso di me e appena incrociamo gli sguardi il suo sorriso cade.

Odiavo, avevo sempre odiato quando Monica era triste per colpa mia.

"Kristal...dammi la lama" mi dice avvicinandosi a me con gli occhi lucidi.

Quei suoi occhi verde smeraldo...era sempre un'ondata di dolore vederli sofferenti.

"No..." sussurro, e lei si avvicina ancora di più,
"Kristal non puoi continuare così..."
"Monica questo è l'unico modo per continuare"

Lei sapeva cosa pensavo riguardo  all'autolesionismo e al mio DCA, eppure provava a farmi smettere, perché lei mi voleva bene, è una delle poche persone a farlo.

"Kri" dice Monica e mi prende il viso fra le mani, "Non fare cazzate, ti prego".
La mia migliore amica mi porge la mano ed io titubante le porgo la lama che conservavo nella tasca.

"Questa la tengo io per un po', ora andiamo a fare colazione, dai"

Insieme ci avviammo verso la Sala Grande, e nel percorso, poggiata ad una colonna c'era Mira Narcissa Malfoy, la ragazza più bella di Hogwarts.

Mentre sedute a terra affianco a lei c'erano Rose Weasley e Mia Zabini.

Loro avevano quell'amicizia che tutti invidiavano, provenienti dalle famiglie magiche più prestigiose, avrei tanto voluto essere come loro, soprattutto Mira.

Possiede quella bellezza ed eleganza tipica della sua famiglia.

Non è facile non invidiare Mira, tutte le ragazze ad Hogwarts farebbero di tutto per avere la sua vita, compresa me...

Ho sempre avuto paura di passare davanti al trio migliore di Hogwarts, ho sempre il timore che passando davanti a loro mi arrivi qualche insulto o qualche risatina alle spalle.

Ho sempre voluto diventare sua amica, di avere la fortuna di Sarah Baston e di tutta la famiglia Weasley.

Ma più che altro penso al trio di mio padre, il padre di Monica e quello di Mira.
A scuola erano molto amici, mentre noi non ci conosciamo nemmeno.

Ci siamo viste qualche volta a qualche cena, ma Mira non ci ha degnate di una sola attenzione, è stata tutto il tempo con suo fratello o a chattare con le sue amiche.

Quanto la invidiavo.

La ragazza aveva una rosa rossa in mano e rideva, mentre le sue amiche leggevano un biglietto, anche loro con un sorriso stampato in faccia.

E pensare che è iniziato tutto da un "Ti odio"/James Sirius Potter Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora