Fidati di te e di nessun altro.
La pioggia batte sul tessuto del mio ombrello giallo mentre cammino verso l'entrata del cimitero.
Il solito signore che avverte riguardo l'orario di chiusura è poco distante da lì, sul marciapiede opposto sotto ad una tettoia, a riparo dall'acqua che batte incessantemente laddove ella riesce ad arrivare.
Il luogo è vuoto e abbandonato a se stesso in questa giornata di pioggia; un vecchietto con un mazzo di fiori colorati è in piedi vicino ad una lapide e, con fare dolce e malinconico, accarezza la foto di quella che doveva essere sua moglie. Sorrido leggermente per poi distogliere lo sguardo e dirigermi verso l'ultima tomba a nord dell'entrata.<< Ciao nonno.>>
Osservo la foto del mio defunto nonno e nel vederlo sorridere sorrido anche io; ho visto questa foto migliaia di volte eppure mi fa sempre lo stesso effetto. Come in vita così anche nella morte lui riesce sempre a farmi sorridere, ed era il suo più grande dono, peccato che un uomo come lui venga ricordato in questo luogo.
<< Ciao Peach.>>
Mi volto verso quella voce e rimango stupita nel trovare Sean.
<< Ciao. Che ci fai qui?>>
<< Cosa si fa di solito in un cimitero?>> domanda con voce sarcastica.
<< Non ti ho mai visto qui.>>
<< Perché vengo poche volte.>>
<< Capisco.>>
<< Era tuo nonno?>> mi chiede lui affiancandomi.
<< Si.>>
<< Com'era? Sembra un tipo in gamba.>>
<< Lo era. Era il nonno che tutti desiderano ed era amato da tutti.>>
<< Com'è morto?>>
<< Un paio di proiettili dritti nel cuore. Rischi del mestiere quando sei nei Marins.>>
<< Caspita tuo nonno faceva parte dei Marins? E perché è qui?>>
<< Perché era nero.>>
<< Andiamo siamo nel ventiduesimo secolo, non può essere questo il motivo.>>
<< Vero ma molti vivono ancora nel 1948.>>
<< Mi dispiace.>>
<< Per cosa?>>
<< Per il fatto che non viene ricordato e tantomeno riconosciuto il suo sacrificio per il nostro paese. Se è qui vuol dire che a tua nonna non è spettato nulla dopo la sua morte, giusto?>>
<< E come fai ad ipotizzare una cosa del genere?>> sono curiosa.
<< Mio padre era nei Marins, non è morto per fortuna ma ha perso una gamba nell'ultima impresa. Aveva un amico, di colore, Fred; a lui gli venne amputato un braccio ma non prese nulla dopo. Vive grazie ai suoi risparmi e alla moglie.>>
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𝑼𝒏𝒕𝒐𝒖𝒄𝒉𝒂𝒃𝒍𝒆
RomanceImmagina di portare un segreto dentro, il quale piano piano ti lacera; ti lascia un segno indelebile, un marchio che quotidianamente sei costretto a scorgere e che ti ricorda costantemente quel giorno, quel momento, quel dolore. Ti toglie ogni atti...