11.

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Aveva sbagliato tutto, dall'inizio.
Sono un tale coglione, non ne faccio mai una buona. Doveva essere perfetto, seppure non capiva minimamente il perché fosse tornato così indietro. Un attimo prima stava piangendo per Takemichi, trapassato da una fottuta katana da un Mikey impazzito seriamente. E un istante dopo si era svegliato con la voce di sua madre...ed era in ritardo per la scuola. La scuola. Quella che aveva terminato praticamente un decennio prima e che in quel momento stava ricominciando.

Ma invece ora dove si trovava? Vedeva tutto buio, ma il suo olfatto lo riportò indietro di tanti anni, quell'odore, quel profumo...lo aveva già sentito.

Quando apre gli occhi si trova sollevano da terra, aggrappato alla schiena di qualcuno, in mezzo alla strada.
Mugugnò qualcosa di incompressibile prima di accorgersi che si trovava sulle spalle di Baji.

«Oh, merda!» Gridò, scaraventandosi a terra.

Baji barcollò, per poi guardarlo con faccia interrogativa, allargando le braccia «Cosa? Ti sembro un rapitore di bambini io?»

«T-tu, tu...e io...ehi, non sono un bambino!»

«Perdio, davvero? Mi sei collassato davanti, tutti stavano uscendo da scuola a fine lezioni e i tuoi amici non si sono fatti vivi, così il grosso lavoro me lo hanno lasciato fare a me che ti ho portato fuori in spalla. Oh, e ti ho anche preso lo zaino, tieni.»

Glielo lanciò sul grembo con noncuranza, ma Chifuyu lo afferrò solo perché si trovava nella sua traiettoria. Non riusciva a smettere di guardare lui.

«Beh, almeno un fottuto grazie me lo merito, o pensi di no, mezza calzetta?»

Chifuyu trasalì e, stringendosi lo zaino al petto, fece un grosso inchino di ringraziamento «Grazie, Ba...volevo dire, ecco.»

Baji alzò gli occhi al cielo, mettendosi le mani in tasca «Lascia stare. Ci vediamo.»

Fece per andarsene, ma Chifuyu riuscì a fermarlo, chiamando con un Hei.
L'altro si voltò sospirando e attese.
«Grazie. Davvero.» Disse Chifuyu, questa volta più determinato «Vorrei ricambiate il favore.»
Sì, continua così. Stai andando bene, diceva una fastidiosa vocina dentro la sua testa.

«Non ho bisogno di niente, io...»

«Ho notato che stavi ripetendo qualcosa, prima in classe. Se vuoi posso aiutarti io.»

Baji si accigliò «Tu? Sei bravo in grammatica?»

«Eccome!»
Si, si, si.

Il moro lo guardò con più attenzione questa volta e il suo moto di silenzio diede ancora più speranza a Chifuyu. Lo aveva in pugno.

«No, sto bene da solo. Ciao.»

Tutto il lungo film mentale che si stava formando nella testa di Chifuyu si ruppe in due a quelle parole. Quasi si era dimenticato di come fosse Baji Keisuke prima di conoscerlo davvero.
Una testa di cazzo.
Sì, proprio così.

Appena finì di pensare Baji era sparito dalla sua vista. Letteralmente.
No, no, no, non poteva perderlo adesso, non ora, non ora.

Ma appena le gambe si mossero - in un secondo - venne circondato da ragazzi poco più grandi di lui che incominciarono ad accusarlo di un qualcosa che Chifuyu non ricordava neppure di aver fatto. Un attimo dopo partì il primo pugno, diretto al suo stomaco, che lo atterrò in un istante. Provò a tirare qualche pugno anche lui, ma si rese conto ben presto che era quasi peggio di Takemichi all'età di dodici anni, prima che quello stesso Baji Keisuke lo avesse addestrato a menare con più tecnica e precisione.

If We Have Each Other // Bajifuyu Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora