Capitolo 3 ~ P4L

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Presente

"Cavolo, hai fatto a botte con un tritone?" prendo in giro il mio amico John B quando lo vedo entrare allo Chateau con un occhio nero.
"Colpa di JJ, per tirare su un pesce che aveva abboccato mi ha dato una gomitata" risponde prendendo dei piselli surgelati e mettendoli sull'ematoma.

"Dove sono lui e Pope?" Chiedo non vedendoli entrare
"Stanno preparando le tavole da surf, Kie sta arrivando e ci aspetta una mattinata di divertimento tra le onde" Mi avvisa venendo a distendersi accanto a me sul divano.
Mette la testa sul mio petto mentre io gli faccio i massaggi tra i capelli.

Tra me e John B c'è sempre stata una certa chimica. Non nego che a volte, magari dopo una canna, me lo sarei scopato volentieri, ma a volte ha dei comportamenti da fratello maggiore nei miei confronti che mi fanno fare un passo indietro. Non so se anche lui percepisce la chimica che sento io, ma sinceramente preferisco mantenere un rapporto di solo amicizia.

"Maddie!" Mi sento chiamare dalla voce di Kiara.
"Buongiorno raggio di sole" la saluto sorridendo mentre continuo a fare rilassare il mio amico.
"Muovetevi piccioncini, il surf ci aspetta" Esclama la mia amica euforica facendo arrossire me e John B dopo la parte iniziale della frase.

Ci avviamo tutti in spiaggia e dopo essere rimasti in costume corriamo verso le onde iniziando a surfare. Andiamo alla grande, ci divertiamo e ridiamo, Pope cade due volte dalla sua tavola mentre JJ, fa cadere me.

Lo prendo dalle spalle e lo butto sott'acqua. Quando riemerge mi ritrovo sulle sue spalle mentre lui mi tiene dalle gambe. Kiara sale sulle spalle di John B e iniziamo a fare una guerra che ovviamente, vinco io.

Dopo due ore in acqua si fa ora di pranzo e decidiamo di andare al Wreck, il bar/ristorante dei genitori di Kiara, un'istituzione qua nell'isola e anche una macchina per spillare soldi ai turisti. Ecco perché anche Kie nasce come una kook.

Ci rivestiamo e ancora con i capelli bagnati andiamo a pranzo. Ci mangiamo un bel piattone di pasta e poi rimaniamo lì per un po' a chiacchierare.
"Ho ancora l'acqua nelle orecchie" si lamenta Pope cercando di farla uscire con scarsi risultati.
"Sei caduto due volte, non so ancora come hai fatto a fartela entrare nelle orecchie, ma senza berne neanche un po'" risponde JJ facendoci ridere.

"Che ne dite se facciamo una serata Pogue allo Chateau?" Chiede John B e noi ovviamente annuiamo. "Ok, ma devo passare per casa a prendere le robe per dormire e poi passo da Barry a salutarlo, e da un po' che non vado" rispondo ai ragazzi.

Io e Barry da quel 4 maggio siamo più uniti che mai, non ci siamo mai separati, la nostra amicizia è sempre rimasta forte e lui mi protegge e mi tratta come una principessa. Ogni volta che non voglio tornare a casa lui è sempre pronto ad ospitarmi a casa sua. Gli voglio bene ed è il mio migliore amico.

I pogue annuiscono e poi ci alziamo da tavola per tornare allo Chateau. Abbiamo intenzione di pulire il Twinkie, il furgoncino con cui andiamo in giro per l'isola. Non chiedetemi il perché di questa decisione, ci stavamo annoiando e il mezzo aveva bisogno di una ripulita.

Prendiamo dei secchi stracolmi di acqua mista a sapone e i ragazzi prendono la pompa e le spugne. Iniziamo a lavare il Twinkie e ovviamente ci buttiamo addosso anche un po' di acqua e sapone.

Le magliette di JJ, John B e Pope, essendo bagnate si sono aderite ai loro corpi facendoci il meraviglioso favore a me e Kiara di goderci un po' di muscoli. D'altra parte anche loro sembrano distratti dalle nostre magliette scollate appiccicate al nostro seno.
"Ehi guardoni continuate a strofinare il Twinkie" li riprende Kiara facendomi ridere.

In poco tempo arriva il tramonto. Kiara torna a casa sua, Pope va da suo padre per aiutarlo con il lavoro e anche io me ne torno a casa per sistemarmi.

Saluto John B e JJ con un bacio sulla guancia che loro ricambiano appoggiando le loro mani suoi miei fianchi e poi mi incammino verso Figure Eight.

Raggiungo casa mia e vado subito in bagno a farmi una doccia. In sottofondo ovviamente non potevano mancare le urla dei miei genitori, ma oramai, per quanto faccia male, sono abituata.

Subito dopo vado in camera a cambiarmi, preparo lo zaino e poi, come sono entrata, esco di nuovo di casa senza salutare i miei genitori.
Da quel 4 maggio non fanno altro che litigare. Il divorzio costa tanto e non se la sentono, inoltre mia madre, per quanto sia ferita, non vuole lasciare mio padre, non vuole dire addio alla vita da kook, così pensa che la soluzione migliore sia litigare giorno e notte.

Prendo la bicicletta e mi avvio verso casa di Barry, è da un paio di giorni che non lo vedo in giro e che non si fa sentire, spero solo vada tutto bene. Raggiungo casa sua che come sempre, già dal giardino, è in disordine. Si sente un forte odore di alcool misto a droga, lo stesso che caratterizza il proprietario. 

Con il sorriso sulle labbra busso alla sua porta e dopo alcuni secondi mi viene ad aprire. "Che vuoi?" Mi dice con tono scortese senza neanche farmi entrare. Il mio sorriso svanisce subito e ci rimango veramente male. "Era da un po' che non ci vedevamo così ho pensato di passare, ma a quanto pare oggi non è giornata per te" rispondo cercando di sembrare il più distaccata possibile. "Devi andartene da qui, non è un buon momento, non è mai un buon momento. Hai un pessimo tempismo" risponde guardando alle mie spalle. "Sai che c'è Barry. Sei un fottutissimo stronzo" dico per poi girare i tacchi e andarmene.

Era la prima volta che si comportava così, ero così felice di andare a salutarlo, ma lui aveva rovinato tutto facendomi sentire uno scarto. Riprendo a pedalare e mi avvio verso lo Chateau. Quando arrivo trovo già tutto il mio gruppo di amici, i ragazzi stanno cucinando all'aperto il pesce pescato quella mattina mentre Kiara mette un po' di buona musica. Lei è la prima ad accorgersi del mio arrivo. Dopo la litigata con Barry sinceramente avevo solo voglia di starmene per i fatti miei, ma ormai avevo detto di sì ai miei amici, così sfoggio il mio sorriso più finto e vado a sedermi accanto a Kie, intorno al fuoco.

"Stai bene, ti vedo un po' giù?" Maledetta Kiara che mi conosce troppo bene. "Sì, sono solo un po' stanca" rispondo per poi aprire una lattina di birra e iniziare a bere. In poco tempo la cena è pronta e tra birra e risate ceniamo tutti insieme, come una famiglia, perché alla fine, noi lo siamo.

Dopo cena, ovviamente non può mancare una buona canna. Io e JJ ci sediamo vicini e iniziamo a fumare, ben presto fa effetto e ci ritroviamo davanti a tutti a ballare, lui con le mani strette sui miei fianchi e io, con le braccia intorno al suo collo. Passiamo così il resto della serata, tra canne e balli vari e poi entriamo allo Chateau e ci addormentiamo, alcuni sul divano, altri sul letto di John B.

Spazio autrice

Capitolo 3 andato! Come sempre fatemi sapere cosa ne pensate. Baci

Storm ~Rafe CameronDove le storie prendono vita. Scoprilo ora