Capitolo 7

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"Buongiorno piccola!" Esclama Apollo entrando in stanza urlando, e con una scatola du muffin in mano. "Shh, Tom ancora dorme" lo zittisco io « guarda che ti ho portato » si avvicina a me «mi ricordo che da piccoli, quando ti sbucciavi il ginocchio, te ne andavo subito a comprare uno, perché sapevo che così avresti smesso di piangere » sorrido alle dolci parole di mio fratello, che mi guarda attentamente scartare il mio muffin al cioccolato "tu vuoi fare il duro, ma in realtà sei solo un tenerone" rispondo io addentando quella delizia. Ridacchia per poi voltare il capo verso Tom, che dorme beato sulla poltrona accanto al letto "volevamo organizzarci a turno per restare qui, ma lui si è offerto di farli tutti lui" sussurra per non svegliarlo "è.. un'ottimo amico" "o qualcosa di più" "smettila, cretino" gli colpisco il braccio "dai, non sono come Zeus, tutto gelosia e stupidità" mi fa ridere "tu puoi parlare di questo con me" "Apollo non ho nulla da raccontarti, è solo un amico" "prima o poi vi metterete insieme" "sta zitto!" Lo colpisco di nuovo. Come uno schiocco di dita, improvvisamente mi incupisco, diventando seria, per la domanda che dovrò fargli. "Mamma e.. Papà?" Lui mi guarda con attenzione, posando gli occhi su di me. "Ieri quando siamo tornati a casa.. Zeus era furioso, ha cercato di saltargli addosso più volte, gli chiedeva perchè... perchè si comportassero così con te.. e diceva sempre le stesse cose, mamma era all'oscuro di tutto, e continuava a chiederci cosa ti fosse successo, risposi io, e poi domandò in che ospedale tu fossi ricoverata, non le abbiamo risposto, non volevamo che venisse qui, che ti facesse male.. iniziò a sbraitare su papà, ma lui non si smosse, poi corse di sopra" lo guardavo con le lacrime agli occhi
Lei era preoccupata per me..
C'era una piccola possibilità che lei mi volesse bene
Apollo cerca di decifrare le mie espressioni ma non riesce a capire, perciò prende la mia mano stringendola alla sua. "Non tornerai più lì, Atena, lo prometto" alzai gli angoli della bocca annuendo alle sue parole. "Zeus?" Mi asciugo una lacrima, cambiando discorso. "Aveva delle cose da risolvere, mi ha detto che verrà a trovarti questo pomeriggio, per farti compagnia" "ok" sussurro "non hai più nessun diritto di vederla!" Sentiamo delle urla dal corridoio "dov'è lei?!" "Fermati!" Io e Apollo ci guardiamo in faccia preoccupati. "Che succede?" Chiede Tom svegliandosi "resta qui con lei, vado io" si alza e corre via "mi devo slzare" scosto le coperte dalle mie gambe "non ci provare neache atena" mi prende le spalle "devo controllare" "tu resterai prorpio qui dove sei" "lasciami Zeus!" Sento una voce familiare "devi andartene!" Urla Apollo "mollami!" Nella stanza entra mia madre, spettinata e con le lacrime agli occhi. "O dio.." si posa una mano sulla bocca "che ha combinato?.." "forse è il momento di andarsene" si fa avanti Zeus vedendo la mia espressione scioccata "della gente ti ha ripreso mentre cadevi... ho visto quel video.." singiozza "sei rotolata per due lampe di scale... battendo la testa e lasciando il sangue sul cemento" non vedendo nessuna reazione da parte mia si fa avanti "amore io lo so.. che sei arrabbiata con me, ma ti prego parla" "s-sa che sei qui?" Sussurro con voce tremante "no.. dovevo vederti, ho telefonato tutti gli ospedali nelle vicinanze.. sono andata nel panico" cerca di avvicinarsi ma Zeus glielo impedisce "vuoi picchiarla anche tu? Eh?" "Non lo farei mai, Z e lo sai" "ad ogni modo, non ti avvicini a lei" "ti prego..." mio fratello scuote la testa, deciso.
"Puoi parlarmi? Perfavore amore mio" "Zeus.." chiamo mio fratello mentre stringo forte la mano di Tom "portala via, grazie" "no.. no Atena no! Sono tua madre! Io ti ho cresciuta! Atena ti prego! Sii forte amore!" Degli infermieri arrivano, per aiutare Zeus e Apollo a cacciarla. Con l'aiuto di Tom mi stendo nuovamente sul lettino. Tiro su le coperte fino alla bocca per poi guardare fuori dalla finestra per cercare di nascondere le lacrime mentre sento le sue urla allontanarsi sempre di più. "Hey.." mi accarezza i capelli Tom "vuoi parlarne?" Scuoto la testa "va bene" "ti va di... sdraiarti qui con me?" "Si.." fa esattamente come ho chiesto, mentre gli faccio spazio. Mi abbraccia e improvvisamente tutto il dolore che fino a poco fa mi stava soffocando, sparisce. Tutto passa momentaneamente. Finchè ci saranno quelle braccia a stringermi starò bene.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 22, 2023 ⏰

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